Giovanna Ceccatelli. Università di Firenze. Gli studi sulla pace, le scienze sociali e le scienze dell’educazione In : Ulivieri S. - Cambi F. - Orefice P. (a cura di) Cultura e professonalità educative nella società complessa Firenze University Press, Firenze, 2010, pp. 330 – 341 Il saggio si inserisce nel volume collettaneo, curato da Ulivieri, Cambi e Orefice, che ha pubblicato gli atti del convegno “L’esperienza cientifico-didattica della facoltà di Scienze della Formazione di Firenze” (Firenze15 – 17 maggio 2008), e sintetizza l’esperienza formativa, didattica e scientifica realizzata, nella stessa facoltà, da un vasto gruppo di docenti, collaboratori, esperti ed operatori esterni, nell’ambito degli studi sulla pace, e della mediazione e trasformazione nonviolenta dei conflitti, a partire dal 2001, anno di inizio dei tre cicli triennali del Corso di laurea in “Operazioni di pace gestione e mediazione dei conflitti” che, attraverso una innovativa struttura interfacoltà (Scienze della formazione, Scienze Politiche, Medicina), si è avvalso di un ricco bagaglio di contributi in ambito sociologico, antropologico, pedagogico, storico, geopolitico, politologico, economico, giuridico, epidemiologico, riuscendo a realizzare percorsi formativi (laurea triennale, master, perfezionamenti), progetti e centri di ricerca, laboratori e attività di sperimentazione, tutti a carattere interdisciplinare, che hanno avuto come centro l’analisi del conflitto a vari livelli (interpersonale, sociale, interculturale, locale, internazionale) e le modalità e strategie di negoziazione, mediazione e trasformazione delle sue diverse forme e manifestazioni. Il testo, partendo dalla necessità di adeguare il futuro e il presente della formazione in ambito educativo al paradigma della complessità come unica cornice interpretativa coerente con i processi reali di produzione, trasmissione e propagazione della conoscenza in una società melticulturale e globalizzata, cerca di raccogliere la sfida che si pone oggi alle scienze della formazione, che non possono ormai prescindere dalla necessità di contribuire alla costruzione di una nuova sperimentazione educativa e culturale, sostanziata da rigorose analisi teoriche e dal lavoro sul campo: quella della del dialogo e del rapporto costruttivo fra le diversità, e più specificamente della costruzione di una cultura di pace e di nonviolenza, in un contesto di uguaglianza dei diritti di cittadinanza e di contrasto ad ogni forma di discriminazione ed esclusione. In pratica di offrire una formazione socialmente ed eticamente responsabile: un po’ meno prescrittiva e un po’ più interpretativa, sempre più capace di costruire scambi, di connettere reticoli e di dare spazio al confronto, di implementare identità personali e ruoli professionali capaci di mettersi in gioco (senza perdersi o bruciarsi) in relazioni empatiche e di ascolto attivo, affinando sensibilità, immaginazione e creatività nelle persone formate al lavoro educativo, culturale e sociale. Per avvicinarsi progressivamente all’esito di questo nuovo fine formativo, il saggio ripercorre i temi del principio dialogico (Buber) e dell’ interazione comunicativa (Habermas), dell’ alterità (Lévinas) e del conflitto (Galtung). Ma ricostruisce anche il lungo percorso europeo e italiano degli studi sulla pace, i contributi dell’associazionismo e del volontariato internazionale per la difesa civile, il contrasto ai conflitti e l’interposizione, e infine l’attivismo e le testimonianze (Pontara, Salio, L’abate, Drago) dei movimenti per la nonviolenza. ENGLISH ABSTRACT The essay is part of the anthology, edited by Ulivieri, Cambi and Orefice, who has published the conference proceedings “The scientific – educational experience of Faculty of Education in Florence” (Florence, 15th – 17th May, 2008). It describes the formative, educational and scientific experience, which has been carried out by a wide group of university teachers, collaborators, experts and external practitioners, in the same faculty and as a part of the peace studies and nonviolent conflict transformation and mediation. This group was born in 2001, around the course “Peace operations and conflict prevention, management and mediation” and training programs (bachelor, masters, and postgraduate courses), formative plans and research centers, laboratories and testing activities, all of these with an interdisciplinary nature. They have focused their attention on conflict analysis on different levels, methods and strategies of negotiation, mediation, and transformation in various forms and manifestations. The text tries to explain to science education the importance of making a contribution to the construction of a new educational and cultural testing, based on strict and theoretical analysis and field work. It talks about the creation of an authentic dialogue between our differences, and, in particular, it involves a culture of peace and nonviolence, in a context of equality about the rights of citizenship and against all kind of discrimination and marginalization. With these purpose, the essay goes over the themes of the dialogic principle (Buber), the interaction communication model (Habermas), the alterity (Lévinas) and conflict (Galtung). But it also reconstructs the path along the eurpean and italian peace studies, the contributions of the associations and the international voluntary organizations for civil defense, conflict prevention and interposition, and, finally, the activism and the oral testimony (Pontara, Salio, L’Abate, Drago) of noviolence movements.

Gli studi sulla pace, le scienze sociali e le scienze dell'educazione / G. Ceccatelli. - STAMPA. - (2010), pp. 330-341.

Gli studi sulla pace, le scienze sociali e le scienze dell'educazione

CECCATELLI, GIOVANNA
2010

Abstract

Giovanna Ceccatelli. Università di Firenze. Gli studi sulla pace, le scienze sociali e le scienze dell’educazione In : Ulivieri S. - Cambi F. - Orefice P. (a cura di) Cultura e professonalità educative nella società complessa Firenze University Press, Firenze, 2010, pp. 330 – 341 Il saggio si inserisce nel volume collettaneo, curato da Ulivieri, Cambi e Orefice, che ha pubblicato gli atti del convegno “L’esperienza cientifico-didattica della facoltà di Scienze della Formazione di Firenze” (Firenze15 – 17 maggio 2008), e sintetizza l’esperienza formativa, didattica e scientifica realizzata, nella stessa facoltà, da un vasto gruppo di docenti, collaboratori, esperti ed operatori esterni, nell’ambito degli studi sulla pace, e della mediazione e trasformazione nonviolenta dei conflitti, a partire dal 2001, anno di inizio dei tre cicli triennali del Corso di laurea in “Operazioni di pace gestione e mediazione dei conflitti” che, attraverso una innovativa struttura interfacoltà (Scienze della formazione, Scienze Politiche, Medicina), si è avvalso di un ricco bagaglio di contributi in ambito sociologico, antropologico, pedagogico, storico, geopolitico, politologico, economico, giuridico, epidemiologico, riuscendo a realizzare percorsi formativi (laurea triennale, master, perfezionamenti), progetti e centri di ricerca, laboratori e attività di sperimentazione, tutti a carattere interdisciplinare, che hanno avuto come centro l’analisi del conflitto a vari livelli (interpersonale, sociale, interculturale, locale, internazionale) e le modalità e strategie di negoziazione, mediazione e trasformazione delle sue diverse forme e manifestazioni. Il testo, partendo dalla necessità di adeguare il futuro e il presente della formazione in ambito educativo al paradigma della complessità come unica cornice interpretativa coerente con i processi reali di produzione, trasmissione e propagazione della conoscenza in una società melticulturale e globalizzata, cerca di raccogliere la sfida che si pone oggi alle scienze della formazione, che non possono ormai prescindere dalla necessità di contribuire alla costruzione di una nuova sperimentazione educativa e culturale, sostanziata da rigorose analisi teoriche e dal lavoro sul campo: quella della del dialogo e del rapporto costruttivo fra le diversità, e più specificamente della costruzione di una cultura di pace e di nonviolenza, in un contesto di uguaglianza dei diritti di cittadinanza e di contrasto ad ogni forma di discriminazione ed esclusione. In pratica di offrire una formazione socialmente ed eticamente responsabile: un po’ meno prescrittiva e un po’ più interpretativa, sempre più capace di costruire scambi, di connettere reticoli e di dare spazio al confronto, di implementare identità personali e ruoli professionali capaci di mettersi in gioco (senza perdersi o bruciarsi) in relazioni empatiche e di ascolto attivo, affinando sensibilità, immaginazione e creatività nelle persone formate al lavoro educativo, culturale e sociale. Per avvicinarsi progressivamente all’esito di questo nuovo fine formativo, il saggio ripercorre i temi del principio dialogico (Buber) e dell’ interazione comunicativa (Habermas), dell’ alterità (Lévinas) e del conflitto (Galtung). Ma ricostruisce anche il lungo percorso europeo e italiano degli studi sulla pace, i contributi dell’associazionismo e del volontariato internazionale per la difesa civile, il contrasto ai conflitti e l’interposizione, e infine l’attivismo e le testimonianze (Pontara, Salio, L’abate, Drago) dei movimenti per la nonviolenza. ENGLISH ABSTRACT The essay is part of the anthology, edited by Ulivieri, Cambi and Orefice, who has published the conference proceedings “The scientific – educational experience of Faculty of Education in Florence” (Florence, 15th – 17th May, 2008). It describes the formative, educational and scientific experience, which has been carried out by a wide group of university teachers, collaborators, experts and external practitioners, in the same faculty and as a part of the peace studies and nonviolent conflict transformation and mediation. This group was born in 2001, around the course “Peace operations and conflict prevention, management and mediation” and training programs (bachelor, masters, and postgraduate courses), formative plans and research centers, laboratories and testing activities, all of these with an interdisciplinary nature. They have focused their attention on conflict analysis on different levels, methods and strategies of negotiation, mediation, and transformation in various forms and manifestations. The text tries to explain to science education the importance of making a contribution to the construction of a new educational and cultural testing, based on strict and theoretical analysis and field work. It talks about the creation of an authentic dialogue between our differences, and, in particular, it involves a culture of peace and nonviolence, in a context of equality about the rights of citizenship and against all kind of discrimination and marginalization. With these purpose, the essay goes over the themes of the dialogic principle (Buber), the interaction communication model (Habermas), the alterity (Lévinas) and conflict (Galtung). But it also reconstructs the path along the eurpean and italian peace studies, the contributions of the associations and the international voluntary organizations for civil defense, conflict prevention and interposition, and, finally, the activism and the oral testimony (Pontara, Salio, L’Abate, Drago) of noviolence movements.
2010
9788884536952
Cultura e professonalità educative nella società complessa
330
341
G. Ceccatelli
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