Si tratta di uno dei tre saggi che, oltre alla introduzione di carattere metodologico, Giampiero Nigro ha inserito nel volume che rappresenta la conclusione di una indagine biennale condotta da tredici specialisti coordinati dall’autore. Il saggio, ricostruendo le vicende della nascita e del funzionamento della Compagnia del Banco di Francesco Datini, propone una diversa lettura del processo di formazione della banca moderna. Il prestito di esercizio, l’affidamento bancario, lo scoperto di conto e l’introduzione dell’assegno bancario, piuttosto che all’interno delle grandi compagnie mercantili bancarie, trovavano principale fondamento nelle conoscenze tecniche e nell’azione innovativa dei banchieri e cambiatori locali costretti a confrontarsi con la forte domanda di liquidità delle piccole e medie imprese toscane di fine Trecento. La compagnia, che aveva sede a Firenze, nacque principalmente come istituzione al servizio della intera holding datiniana, investendo le temporanee disponibilità delle aziende nella speculazione internazionale sui cambi; contestualmente assunse tutte le caratteristiche di banca moderna nella gestioni dei conti correnti con la clientela locale prevalentemente di Firenze, Prato e Pistoia.
The Banking Company / G. Nigro. - STAMPA. - (2010), pp. 515-527.
The Banking Company
NIGRO, GIAMPIERO
2010
Abstract
Si tratta di uno dei tre saggi che, oltre alla introduzione di carattere metodologico, Giampiero Nigro ha inserito nel volume che rappresenta la conclusione di una indagine biennale condotta da tredici specialisti coordinati dall’autore. Il saggio, ricostruendo le vicende della nascita e del funzionamento della Compagnia del Banco di Francesco Datini, propone una diversa lettura del processo di formazione della banca moderna. Il prestito di esercizio, l’affidamento bancario, lo scoperto di conto e l’introduzione dell’assegno bancario, piuttosto che all’interno delle grandi compagnie mercantili bancarie, trovavano principale fondamento nelle conoscenze tecniche e nell’azione innovativa dei banchieri e cambiatori locali costretti a confrontarsi con la forte domanda di liquidità delle piccole e medie imprese toscane di fine Trecento. La compagnia, che aveva sede a Firenze, nacque principalmente come istituzione al servizio della intera holding datiniana, investendo le temporanee disponibilità delle aziende nella speculazione internazionale sui cambi; contestualmente assunse tutte le caratteristiche di banca moderna nella gestioni dei conti correnti con la clientela locale prevalentemente di Firenze, Prato e Pistoia.File | Dimensione | Formato | |
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