Partendo dal presupposto di una crescente disaffezione generale dalla politica, l'analisi si è incentrata sulle caratteristiche della partecipazione sociale e civica dei cittadini toscani rispetto al coinvolgimento politico e all'impegno nelle attività di partito. Se, infatti, appaiono sempre più diffuse manifestazioni di distacco dalle istituzioni e dalla partecipazione elettorale, tuttavia rimangono quantitativamente rilevanti le esperienze di partecipazione alla vita pubblica sia in ambito associazionistico che attraverso nuove forme più individualizzate ed estemporanee di volontariato e di attivazione civica. Questo permette di mettere in dubbio l'ipotesi di una crescente apatia e di un generalizzato disinteresse nei confronti della vita pubblica da parte dei cittadini, spingendo invece ad indagare se la dimensione civica della partecipazione e quella politica, tradizionalmente legata ai partiti, vadano ancora oggi di pari passo e in quali forme esse si relazionino. L'analisi si è concentrata pertanto sulle modalità con cui si realizza la partecipazione civica, analizzando le caratteristiche del campione toscano in relazione sia al coinvolgimento in attività di volontariato in senso stretto, sia all'attivazione dei cittadini rispetto ai problemi concreti del territorio attraverso l’adesione a iniziative collegate alla vita nel proprio quartiere o connesse a problematiche ambientali. Emerge, anche attraverso l'analisi delle motivazioni, che la disaffezione dalla politica non ha a che vedere necessariamente con l'apatia e che la cittadinanza attiva chiede risposte concrete alla politica: a fronte del senso di inefficacia e di sfiducia nei confronti della classe politica come anche dei nuovi strumenti di democrazia partecipativa, che caratterizzano senza grandi distinzioni di età i giovani come gli anziani, emerge il desiderio di contribuire in modo concreto e fattivo alla vita pubblica, attraverso pratiche che tendono però a discostarsi dalle tradizionali modalità collettive di partito, con l'affermarsi di forme di attivismo più privatistiche, spontanee e meno vincolanti.

La dimensione civica della partecipazione / R. Di Gioia; L. Fagnini; V. Pappalardo. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 1-22. (Intervento presentato al convegno SISP tenutosi a Venezia nel 16-18 settembre).

La dimensione civica della partecipazione

DI GIOIA, ROSA;FAGNINI, LUCIA;PAPPALARDO, VALENTINA
2010

Abstract

Partendo dal presupposto di una crescente disaffezione generale dalla politica, l'analisi si è incentrata sulle caratteristiche della partecipazione sociale e civica dei cittadini toscani rispetto al coinvolgimento politico e all'impegno nelle attività di partito. Se, infatti, appaiono sempre più diffuse manifestazioni di distacco dalle istituzioni e dalla partecipazione elettorale, tuttavia rimangono quantitativamente rilevanti le esperienze di partecipazione alla vita pubblica sia in ambito associazionistico che attraverso nuove forme più individualizzate ed estemporanee di volontariato e di attivazione civica. Questo permette di mettere in dubbio l'ipotesi di una crescente apatia e di un generalizzato disinteresse nei confronti della vita pubblica da parte dei cittadini, spingendo invece ad indagare se la dimensione civica della partecipazione e quella politica, tradizionalmente legata ai partiti, vadano ancora oggi di pari passo e in quali forme esse si relazionino. L'analisi si è concentrata pertanto sulle modalità con cui si realizza la partecipazione civica, analizzando le caratteristiche del campione toscano in relazione sia al coinvolgimento in attività di volontariato in senso stretto, sia all'attivazione dei cittadini rispetto ai problemi concreti del territorio attraverso l’adesione a iniziative collegate alla vita nel proprio quartiere o connesse a problematiche ambientali. Emerge, anche attraverso l'analisi delle motivazioni, che la disaffezione dalla politica non ha a che vedere necessariamente con l'apatia e che la cittadinanza attiva chiede risposte concrete alla politica: a fronte del senso di inefficacia e di sfiducia nei confronti della classe politica come anche dei nuovi strumenti di democrazia partecipativa, che caratterizzano senza grandi distinzioni di età i giovani come gli anziani, emerge il desiderio di contribuire in modo concreto e fattivo alla vita pubblica, attraverso pratiche che tendono però a discostarsi dalle tradizionali modalità collettive di partito, con l'affermarsi di forme di attivismo più privatistiche, spontanee e meno vincolanti.
2010
SISP
Venezia
16-18 settembre
R. Di Gioia; L. Fagnini; V. Pappalardo
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