Le disparità sociali non consistono solo in disuguaglianze nelle posizioni di provenienza e di arrivo ma anche nella configurazione dei percorsi che congiungono le une alle altre. Per poter rappresentare adeguatamente la struttura delle ineguaglianze sociali è necessario quindi esaminare tali fasi di passaggio. Si è considerata la condizione adulta poiché è in corrispondenza delle fasi di transizione a tale status che le disparità sociali si manifestano visibilmente (Schizzerotto 2002). Secondo il modello classico, una persona diventa adulta quando: 1) termina gli studi, 2) entra nel mondo del lavoro, 3) esce dalla famiglia d’origine, 4) si sposa, 5) diventa genitore (Modell et al. 1976). Negli anni Ottanta, i sociologi, per primi, si accorsero che i sistemi di formazione della famiglia in Italia stavano cambiando. Analizzando i risultati di due rilevanti indagini sui giovani [1983, 1987], gli studiosi dello Iard, osservarono che fra questi vi era una tendenza a ritardare “la scelta che li porterebbe all’età adulta”. Negli stessi anni, un gruppo di sociologi, demografi e psicologi individuò le stesse tendenze e parlava della nascita di una famiglia prolungata o lunga: “il giovane-adulto della famiglia prolungata è colui che ritarda il matrimonio e rimane in famiglia principalmente per avere un tempo dilazionato di scelte possibili, in vista delle opportunità di ingresso, in particolare a livello professionale, nel mondo adulto”. Le diverse forme di ridefinizione e di riconoscimento degli statuti di età e delle classi di età elaborate dal dopoguerra a oggi hanno contribuito a ridefinire i rapporti tra le generazioni: età scolastiche, lavorative, legali ecc. Le trasformazioni sono avvenute nei tempi e nei modi in cui queste soglie vengono superate e soprattutto in termini di alternanza e di reversibilità. Si è, così, deciso di condurre un’analisi secondaria di dati ISTAT dell’Indagine Multiscopo sulle Famiglie – Aspetti della Vita Quotidiana, Anno 2005. Percorrendo la strada dell’analisi dell’evidenza empirica disponibile, in questo paper si presenta la costruzione di una variabile dummy “giovane/adulto” capace di individuare vari tipi di condizioni distintive dei due status, e l’individuazione di una soglia d’età oltre la quale la maggior parte dei giovani perderebbe il proprio status. La variabile dummy è stata costruita a partire dalle 5 fasi/variabili identificative del passaggio all'età adulta. Successivamente, impiegando la regressione logistica, si è usata la variabile “giovane/adulto”, dapprima calcolata, come dipendente binaria, e alcune variabili legate ad aspetti della vita quotidiana come regressori. Questo per poter indagare sulle potenziali relazioni intercorrenti tra lo status di giovane/adulto e le altre variabili. Infine per lo studio della soglia d'età, agendo empiricamente al fine di massimizzare l'efficacia previsionale, individueremo le quote di soggetti afferenti ai due stati al variare delle coorti d'età.

Il giovane adulto: status e soglie d’età / V.pappalardo; C.Tessitore. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 1-12. (Intervento presentato al convegno 4° Convegno GIOVANI & SOCIETÀ in Europa e nel Mediterraneo tenutosi a Forlì nel 26-28 Marzo).

Il giovane adulto: status e soglie d’età

PAPPALARDO, VALENTINA;TESSITORE, CRISTIANO
2009

Abstract

Le disparità sociali non consistono solo in disuguaglianze nelle posizioni di provenienza e di arrivo ma anche nella configurazione dei percorsi che congiungono le une alle altre. Per poter rappresentare adeguatamente la struttura delle ineguaglianze sociali è necessario quindi esaminare tali fasi di passaggio. Si è considerata la condizione adulta poiché è in corrispondenza delle fasi di transizione a tale status che le disparità sociali si manifestano visibilmente (Schizzerotto 2002). Secondo il modello classico, una persona diventa adulta quando: 1) termina gli studi, 2) entra nel mondo del lavoro, 3) esce dalla famiglia d’origine, 4) si sposa, 5) diventa genitore (Modell et al. 1976). Negli anni Ottanta, i sociologi, per primi, si accorsero che i sistemi di formazione della famiglia in Italia stavano cambiando. Analizzando i risultati di due rilevanti indagini sui giovani [1983, 1987], gli studiosi dello Iard, osservarono che fra questi vi era una tendenza a ritardare “la scelta che li porterebbe all’età adulta”. Negli stessi anni, un gruppo di sociologi, demografi e psicologi individuò le stesse tendenze e parlava della nascita di una famiglia prolungata o lunga: “il giovane-adulto della famiglia prolungata è colui che ritarda il matrimonio e rimane in famiglia principalmente per avere un tempo dilazionato di scelte possibili, in vista delle opportunità di ingresso, in particolare a livello professionale, nel mondo adulto”. Le diverse forme di ridefinizione e di riconoscimento degli statuti di età e delle classi di età elaborate dal dopoguerra a oggi hanno contribuito a ridefinire i rapporti tra le generazioni: età scolastiche, lavorative, legali ecc. Le trasformazioni sono avvenute nei tempi e nei modi in cui queste soglie vengono superate e soprattutto in termini di alternanza e di reversibilità. Si è, così, deciso di condurre un’analisi secondaria di dati ISTAT dell’Indagine Multiscopo sulle Famiglie – Aspetti della Vita Quotidiana, Anno 2005. Percorrendo la strada dell’analisi dell’evidenza empirica disponibile, in questo paper si presenta la costruzione di una variabile dummy “giovane/adulto” capace di individuare vari tipi di condizioni distintive dei due status, e l’individuazione di una soglia d’età oltre la quale la maggior parte dei giovani perderebbe il proprio status. La variabile dummy è stata costruita a partire dalle 5 fasi/variabili identificative del passaggio all'età adulta. Successivamente, impiegando la regressione logistica, si è usata la variabile “giovane/adulto”, dapprima calcolata, come dipendente binaria, e alcune variabili legate ad aspetti della vita quotidiana come regressori. Questo per poter indagare sulle potenziali relazioni intercorrenti tra lo status di giovane/adulto e le altre variabili. Infine per lo studio della soglia d'età, agendo empiricamente al fine di massimizzare l'efficacia previsionale, individueremo le quote di soggetti afferenti ai due stati al variare delle coorti d'età.
2009
4° Convegno GIOVANI & SOCIETÀ in Europa e nel Mediterraneo
Forlì
26-28 Marzo
V.pappalardo; C.Tessitore
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
pappalardo.pdf

Accesso chiuso

Tipologia: Altro
Licenza: Tutti i diritti riservati
Dimensione 824.63 kB
Formato Adobe PDF
824.63 kB Adobe PDF   Richiedi una copia
pappalardo.pdf

Accesso chiuso

Dimensione 824.63 kB
Formato Unknown
824.63 kB Unknown   Richiedi una copia

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/432341
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact