Dalla letteratura comparativa sulla protezione sociale emerge con evidenza l’importanza delle diversità nazionali per l’analisi dei problemi e per l’individuazione delle soluzioni. In tal senso, è possibile trarre alcuni insegnamenti importanti dagli ultimi quindici anni, in cui c’è stato il tentativo di costruire un’effettiva «Europa sociale», a partire dalle iniziative dei primi anni novanta. Il rigetto del Trattato costituzionale in Francia e Olanda ha tuttavia portato questo processo sull’orlo del collasso. A ben vedere, però, il fallimento del progetto costituzionale ha radici culturali e politiche molto più profonde. In mancanza di un processo «sociale», la sostanza del discorso del coordinamento a livello europeo è rapidamente tornata ad essere quella del buon vecchio «economicismo» mainstream e, d’altra parte, una scarsa attenzione è stata dedicata alla necessità di una «migliore comunicazione». Le condizioni fondamentali che hanno determinato il voto contrario degli elettori in Francia e Olanda possono essere viste come «culturali». Perché l’Europa sociale possa progredire, gli europei devono comprendere che la reciproca conoscenza delle diverse culture è indispensabile. In generale, da qui si apre un programma di ricerca in cui il ruolo di una «variabile mancante» – la cultura – visto in modo nuovo, può uscirne rafforzato nell’ambito della letteratura comparata sul welfare.

La cultura politica come fattore determinante per il futuro dell'"Europa sociale" / A.Bellini. - In: LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI. - ISSN 1724-5389. - STAMPA. - (2008), pp. 261-277.

La cultura politica come fattore determinante per il futuro dell'"Europa sociale"

BELLINI, ANDREA
2008

Abstract

Dalla letteratura comparativa sulla protezione sociale emerge con evidenza l’importanza delle diversità nazionali per l’analisi dei problemi e per l’individuazione delle soluzioni. In tal senso, è possibile trarre alcuni insegnamenti importanti dagli ultimi quindici anni, in cui c’è stato il tentativo di costruire un’effettiva «Europa sociale», a partire dalle iniziative dei primi anni novanta. Il rigetto del Trattato costituzionale in Francia e Olanda ha tuttavia portato questo processo sull’orlo del collasso. A ben vedere, però, il fallimento del progetto costituzionale ha radici culturali e politiche molto più profonde. In mancanza di un processo «sociale», la sostanza del discorso del coordinamento a livello europeo è rapidamente tornata ad essere quella del buon vecchio «economicismo» mainstream e, d’altra parte, una scarsa attenzione è stata dedicata alla necessità di una «migliore comunicazione». Le condizioni fondamentali che hanno determinato il voto contrario degli elettori in Francia e Olanda possono essere viste come «culturali». Perché l’Europa sociale possa progredire, gli europei devono comprendere che la reciproca conoscenza delle diverse culture è indispensabile. In generale, da qui si apre un programma di ricerca in cui il ruolo di una «variabile mancante» – la cultura – visto in modo nuovo, può uscirne rafforzato nell’ambito della letteratura comparata sul welfare.
2008
A.Bellini
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