Il notevole pregio paesistico del litorale di Stintino è noto in tutto il mondo grazie all’alternanza di paesaggi ed ambienti diversi ed unici. Spiagge basse e sabbiose, falesie e promontori, rias, isole ed isolotti, campi di dune e laghi costieri, praterie di Posidonia oceanica e fondali ricchi di pesci e cetacei sono, infatti, elementi presenti e fruibili del paesaggio stintinese. In particolare, la spiaggia della Pelosa con i suoi cordoni di dune, oggi in gran parte alterati, la sabbia chiara e la vista che affaccia sul parco naturale dell’Isola dell’Asinara, costituisce un’attrazione permanente per migliaia di turisti e cultori del mare (Figura 1.1). Il turismo, nei suoi molteplici aspetti, è divenuto nel tempo una delle risorse primaria dell’economia locale; anche in questo caso la spiaggia delle Pelosa ha costituito il volano dello sviluppo alberghiero e ricettivo (seconde case, stabilimenti balneari, attività commerciali) e di organizzazione territoriale (strade, parcheggi). Il concentrarsi delle attività e delle presenze nella stagione estiva ha però alterato i residui sistemi dunali e la vegetazione che vi trovava dimora, compromettendo l’equilibrio ambientale. A ciò si è unito il dissesto connesso al depauperamento delle risorse ambientali. Il Comune e la comunità civile ad esso afferente sente, in tal senso, sempre più pressante l’esigenza di definire un uso appropriato della fascia costiera, da perseguire attraverso la tutela e la valorizzazione delle caratteristiche ambientali e naturalistiche del litorale della Pelosa. Questo percorso, che ha come fine la salvaguardia ambientale, la prevenzione dei dissesti idrogeologici e l’espansione delle attività produttive che si avvalgono dell’uso del mare e della costa, non può prescindere da un nuovo orientamento degli strumenti urbanistici già esistenti; obiettivo prioritario della nuova fase di progettazione ambientale è e sarà eliminare o mitigare le situazioni di compromissione o sovrasfruttamento dell’ambiente costiero. A tal fine il Comune di Stintino ha intrapreso sin dal 2005, inizialmente con le proprie forze e poi supportato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, coerentemente con le necessità che si sono nel tempo evidenziate in termini di conservazione e tutela della costa, di gestione integrata della fascia costiera, di piano urbanistico comunale, di prevenzione del rischio idrogeologico e di recupero dei dissesti esistenti, un percorso conoscitivo dello stato dell’ambiente che ha portato a primi importanti interventi di salvaguardia del proprio litorale. Attraverso l’ausilio dell’ISPRA ex ICRAM, che ha coordinato ricercatori e professionisti afferenti a diverse realtà d’eccellenza operanti nel campo costiero, il Comune ha iniziato la raccolta degli elementi scientifici e conoscitivi per definire le dinamiche naturali in atto. Sulla base delle competenze attribuite dalle norme vigenti e nell’ambito della propria autonomia scientifica, l’ISPRA ex ICRAM nel periodo 2005 - 2007 ha svolto per il Comune di Stintino attività di ricerca scientifica, di sperimentazione e di supporto tecnico finalizzate all’analisi dello stato ambientale del sistema dunaspiaggia della Pelosa. Dal 2008 gli studi si sono concentrati sulla prevenzione del rischio idrogeologico ed il recupero del dissesto esistente. Le ricerche effettuate hanno permesso di individuare i principali meccanismi di degrado reale e potenziale della duna e della spiaggia, sia di origine naturale sia antropica. Inoltre, sono stati forniti gli elementi scientifici poi utilizzati dal Comune di Stintino per la progettazione di interventi di protezione del sistema nonché delle linee di indirizzo necessarie per l’uso durevole dell’ecosistema e la manutenzione dello stesso. Molte delle realizzazioni che i fruitori e gli osservatori possono cogliere nei nuovi elementi del paesaggio hanno avuto un duplice scopo: supportare la ripresa del sistema naturale ma anche educare alla sua salvaguardia. Ad esempio, il prolungamento operato dal Comune di Stintino delle opere di protezione della duna anche a settori rocciosi e la realizzazione di un numero di passerelle significativo ha avuto e sta avendo una fondamentale funzione dissuasiva ed educativa alla corretta fruizione del bene spiaggia. Questo approccio è fondamentale in quanto il primo protettore della natura è l’uomo, anche in vacanza, e la sua “formazione” culturale attraverso l’evidenza paesaggistica di un corretto uso del bene è fondamentale sia nell’immediato, ovvero nell’uso del bene, sia nel futuro, ovvero nel supportare, condividere e favorire le giuste politiche di gestione della fascia costiera. È utile evidenziare che i risultati presentati in questo rapporto sono il prodotto di un approccio multidisciplinare che ha coinvolto le scienze geologiche, biologiche, 12 l’ingegneria naturalistica e idraulica e la modellistica numerica. Tali risultati sono stati possibili grazie al coinvolgimento nelle attività di ricerca di una moltitudine di Istituti, Università, Studi Associati e Società.

Il sistema spiaggia-duna della Pelosa (Stintino) / Devoti S.; Silenzi S.; Amici I.; Aminti P.; Amodio M.; Bovina G.; Callori Vignale C.; Cappietti L.; Chiocchini O.; Di Gregorio F.; Ginesu S.; Mazzoli C.; Mori E.; Parlagreco L.; Pranzini E.; Rossi L.; Sassi R.; Serreli A.; Simonetti D.; Tomassetti P.; Vannucchi V.. - STAMPA. - (2010), pp. 1-182.

Il sistema spiaggia-duna della Pelosa (Stintino).

AMINTI, PIER LUIGI;CAPPIETTI, LORENZO;PRANZINI, ENZO;
2010

Abstract

Il notevole pregio paesistico del litorale di Stintino è noto in tutto il mondo grazie all’alternanza di paesaggi ed ambienti diversi ed unici. Spiagge basse e sabbiose, falesie e promontori, rias, isole ed isolotti, campi di dune e laghi costieri, praterie di Posidonia oceanica e fondali ricchi di pesci e cetacei sono, infatti, elementi presenti e fruibili del paesaggio stintinese. In particolare, la spiaggia della Pelosa con i suoi cordoni di dune, oggi in gran parte alterati, la sabbia chiara e la vista che affaccia sul parco naturale dell’Isola dell’Asinara, costituisce un’attrazione permanente per migliaia di turisti e cultori del mare (Figura 1.1). Il turismo, nei suoi molteplici aspetti, è divenuto nel tempo una delle risorse primaria dell’economia locale; anche in questo caso la spiaggia delle Pelosa ha costituito il volano dello sviluppo alberghiero e ricettivo (seconde case, stabilimenti balneari, attività commerciali) e di organizzazione territoriale (strade, parcheggi). Il concentrarsi delle attività e delle presenze nella stagione estiva ha però alterato i residui sistemi dunali e la vegetazione che vi trovava dimora, compromettendo l’equilibrio ambientale. A ciò si è unito il dissesto connesso al depauperamento delle risorse ambientali. Il Comune e la comunità civile ad esso afferente sente, in tal senso, sempre più pressante l’esigenza di definire un uso appropriato della fascia costiera, da perseguire attraverso la tutela e la valorizzazione delle caratteristiche ambientali e naturalistiche del litorale della Pelosa. Questo percorso, che ha come fine la salvaguardia ambientale, la prevenzione dei dissesti idrogeologici e l’espansione delle attività produttive che si avvalgono dell’uso del mare e della costa, non può prescindere da un nuovo orientamento degli strumenti urbanistici già esistenti; obiettivo prioritario della nuova fase di progettazione ambientale è e sarà eliminare o mitigare le situazioni di compromissione o sovrasfruttamento dell’ambiente costiero. A tal fine il Comune di Stintino ha intrapreso sin dal 2005, inizialmente con le proprie forze e poi supportato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, coerentemente con le necessità che si sono nel tempo evidenziate in termini di conservazione e tutela della costa, di gestione integrata della fascia costiera, di piano urbanistico comunale, di prevenzione del rischio idrogeologico e di recupero dei dissesti esistenti, un percorso conoscitivo dello stato dell’ambiente che ha portato a primi importanti interventi di salvaguardia del proprio litorale. Attraverso l’ausilio dell’ISPRA ex ICRAM, che ha coordinato ricercatori e professionisti afferenti a diverse realtà d’eccellenza operanti nel campo costiero, il Comune ha iniziato la raccolta degli elementi scientifici e conoscitivi per definire le dinamiche naturali in atto. Sulla base delle competenze attribuite dalle norme vigenti e nell’ambito della propria autonomia scientifica, l’ISPRA ex ICRAM nel periodo 2005 - 2007 ha svolto per il Comune di Stintino attività di ricerca scientifica, di sperimentazione e di supporto tecnico finalizzate all’analisi dello stato ambientale del sistema dunaspiaggia della Pelosa. Dal 2008 gli studi si sono concentrati sulla prevenzione del rischio idrogeologico ed il recupero del dissesto esistente. Le ricerche effettuate hanno permesso di individuare i principali meccanismi di degrado reale e potenziale della duna e della spiaggia, sia di origine naturale sia antropica. Inoltre, sono stati forniti gli elementi scientifici poi utilizzati dal Comune di Stintino per la progettazione di interventi di protezione del sistema nonché delle linee di indirizzo necessarie per l’uso durevole dell’ecosistema e la manutenzione dello stesso. Molte delle realizzazioni che i fruitori e gli osservatori possono cogliere nei nuovi elementi del paesaggio hanno avuto un duplice scopo: supportare la ripresa del sistema naturale ma anche educare alla sua salvaguardia. Ad esempio, il prolungamento operato dal Comune di Stintino delle opere di protezione della duna anche a settori rocciosi e la realizzazione di un numero di passerelle significativo ha avuto e sta avendo una fondamentale funzione dissuasiva ed educativa alla corretta fruizione del bene spiaggia. Questo approccio è fondamentale in quanto il primo protettore della natura è l’uomo, anche in vacanza, e la sua “formazione” culturale attraverso l’evidenza paesaggistica di un corretto uso del bene è fondamentale sia nell’immediato, ovvero nell’uso del bene, sia nel futuro, ovvero nel supportare, condividere e favorire le giuste politiche di gestione della fascia costiera. È utile evidenziare che i risultati presentati in questo rapporto sono il prodotto di un approccio multidisciplinare che ha coinvolto le scienze geologiche, biologiche, 12 l’ingegneria naturalistica e idraulica e la modellistica numerica. Tali risultati sono stati possibili grazie al coinvolgimento nelle attività di ricerca di una moltitudine di Istituti, Università, Studi Associati e Società.
2010
9788844804589
1
182
Devoti S.; Silenzi S.; Amici I.; Aminti P.; Amodio M.; Bovina G.; Callori Vignale C.; Cappietti L.; Chiocchini O.; Di Gregorio F.; Ginesu S.; Mazzoli C.; Mori E.; Parlagreco L.; Pranzini E.; Rossi L.; Sassi R.; Serreli A.; Simonetti D.; Tomassetti P.; Vannucchi V.
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