La conservazione della biodiversità è un tema attuale e di elevato interesse. La biodiversità dei sistemi forestali è connessa alle pratiche di gestione e ai sistemi di coltivazione che hanno determinato la costituzione di strutture diversificate. A scala di popolamento forestale per poter definire tecniche gestionali in grado di favorire l’aumento e la conservazione della complessità dell’ecosistema è necessario studiare la diversità strutturale analizzando le principali caratteristiche di un soprassuolo forestale quali: la composizione specifica, la struttura verticale e il profilo, la struttura orizzontale e la tessitura, la differenziazione diametrica, l’ampiezza delle chiome e la presenza di gaps, la necromassa in piedi e a terra. Per poter descrivere e analizzare la struttura forestale oltre alle classiche elaborazioni dendrometriche, oggi esistono nuove metodologie di analisi che prevedono l’uso di indici sintetici che permettono di esprimere in maniera quantitativa e oggettiva le diverse componenti della diversità strutturale. Nell’ambito della tesi attraverso una review di letteratura nazionale e internazionale è stato individuato un set di indici per analizzare i diversi aspetti legati alla struttura forestale. Tali indici sono stati testati su 10 aree di saggio in faggete dell’Appennino centro-settentrionale che hanno subito nel tempo una gestione differenziata e che oggi presentano caratteristiche strutturali diverse. I popolamenti esaminati, situati a Vallombrosa e a Pian degli Ontani, comprendono: soprassuoli transitori, fustaie derivate da piantagioni o da conversioni a fustaia spesso trattate con i tagli successivi uniformi, non sempre portati a termine, e una fustaia disetanea per piede d’albero. Attraverso il confronto tra i dati dendrometrici rilevati in campo e i risultati degli indici si è cercato di valutare l’applicabilità e l’efficienza degli indici nel fornire una rappresentazione sintetica ma realistica della realtà.

Sperimentazione di un set di indici per il monitoraggio della biodiversità forestale in faggete dell’Appennino Centro-Settentrionale / F. Bottalico. - STAMPA. - (2011).

Sperimentazione di un set di indici per il monitoraggio della biodiversità forestale in faggete dell’Appennino Centro-Settentrionale

BOTTALICO, FRANCESCA
2011

Abstract

La conservazione della biodiversità è un tema attuale e di elevato interesse. La biodiversità dei sistemi forestali è connessa alle pratiche di gestione e ai sistemi di coltivazione che hanno determinato la costituzione di strutture diversificate. A scala di popolamento forestale per poter definire tecniche gestionali in grado di favorire l’aumento e la conservazione della complessità dell’ecosistema è necessario studiare la diversità strutturale analizzando le principali caratteristiche di un soprassuolo forestale quali: la composizione specifica, la struttura verticale e il profilo, la struttura orizzontale e la tessitura, la differenziazione diametrica, l’ampiezza delle chiome e la presenza di gaps, la necromassa in piedi e a terra. Per poter descrivere e analizzare la struttura forestale oltre alle classiche elaborazioni dendrometriche, oggi esistono nuove metodologie di analisi che prevedono l’uso di indici sintetici che permettono di esprimere in maniera quantitativa e oggettiva le diverse componenti della diversità strutturale. Nell’ambito della tesi attraverso una review di letteratura nazionale e internazionale è stato individuato un set di indici per analizzare i diversi aspetti legati alla struttura forestale. Tali indici sono stati testati su 10 aree di saggio in faggete dell’Appennino centro-settentrionale che hanno subito nel tempo una gestione differenziata e che oggi presentano caratteristiche strutturali diverse. I popolamenti esaminati, situati a Vallombrosa e a Pian degli Ontani, comprendono: soprassuoli transitori, fustaie derivate da piantagioni o da conversioni a fustaia spesso trattate con i tagli successivi uniformi, non sempre portati a termine, e una fustaia disetanea per piede d’albero. Attraverso il confronto tra i dati dendrometrici rilevati in campo e i risultati degli indici si è cercato di valutare l’applicabilità e l’efficienza degli indici nel fornire una rappresentazione sintetica ma realistica della realtà.
2011
Susanna Nocentini
F. Bottalico
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