L’agente causale della “Rogna” dell’olivo, oggi classificato come Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi, è un batterio fitopatogeno da lungo tempo oggetto di studi e ricerche a livello mondiale. Paradossalmente ancora poco è noto sui determinanti biochimici e molecolari della sua patogenicità e virulenza. A tutt’oggi infatti non sono state del tutto decodificate le basi molecolari della specificità d’ospite della specie P. savastanoi, che permettono alle tre pathovar savastanoi, nerii e fraxini di attaccare rispettivamente l’Olivo, l’Oleandro e il Frassino. Il lavoro svolto nella presente tesi di Dottorato è partito dalla convinzione che attraverso l’approccio biotecnologico è possibile, ed in parte lo è già stato, conoscere le basi molecolari del dialogo biochimico tra il fitopatogeno e la pianta, ottenendo indicazioni essenziali su “come” e “dove” interrompere il ciclo di malattia, attraverso lo sviluppo e l’applicazione di strategie di lotta, possibilmente di tipo preventivo o che comunque consentano una drastica riduzione nell’uso dei pesticidi chimici convenzionali. Tra le strategie preventive che garantiscono risultati eccellenti nella gestione delle malattie in generale, e quindi anche nel campo della Patologia vegetale, è sicuramente da citare la corretta e tempestiva identificazione/diagnosi della presenza dell’agente infettivo causa di malattia, abnche e soprattutto in una fase precoce quando i sintomi non siano ancora presenti. Ciò riteniamo sia particolarmente importante nel caso della Rogna dell'Olivo, poiché il controllo di questa malattia presenta molte difficoltà e la lotta finora si e' basata per lo più su criteri preventivi, agronomico-colturali, oltre ai consueti trattamenti con sali di rame. Peraltro, esistono dati fondati sulla biologia di questo batterio e che hanno dimostrato la sua presenza anche su materiale vegetale asintomatico, poiché è stato accertato che P. savastanoi può sopravvivere come epifita sulla pianta e così essere trasportato anche a lunghe distanze attraverso il movimento del materiale vegetale destinato alla propagazione vegetativa della pianta. Pertanto, con i risultati ottenuti in questo lavoro di tesi si è voluto portare un contributo nel campo della diagnostica molecolare, sviluppando dei metodi molecolari per la determinazione e l'identificazione di alcune delle pathovar della specie P. savastanoi, applicabile anche direttamente su matrice vegetale. La strategia adottata per il raggiungimento di tale obiettivo è stata quella di cercare di individuare “impronte genomiche”, peculiari di ciascuna delle pathovar di P. savastanoi considerate e che fossero o che potessero essere implicate nella loro patogenicità e virulenza, nonché nella determinazione della cerchia d’ospite, a garanzia del fatto che l’identificazione del batterio fosse indissolubilmente legata alla sua capacità di causare malattia sull’ospite.

Sviluppo di metodi molecolari per la determinazione e l’identificazione di batteri fitopatogeni / Santilli, Elena. - (2006).

Sviluppo di metodi molecolari per la determinazione e l’identificazione di batteri fitopatogeni

SANTILLI, ELENA
2006

Abstract

L’agente causale della “Rogna” dell’olivo, oggi classificato come Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi, è un batterio fitopatogeno da lungo tempo oggetto di studi e ricerche a livello mondiale. Paradossalmente ancora poco è noto sui determinanti biochimici e molecolari della sua patogenicità e virulenza. A tutt’oggi infatti non sono state del tutto decodificate le basi molecolari della specificità d’ospite della specie P. savastanoi, che permettono alle tre pathovar savastanoi, nerii e fraxini di attaccare rispettivamente l’Olivo, l’Oleandro e il Frassino. Il lavoro svolto nella presente tesi di Dottorato è partito dalla convinzione che attraverso l’approccio biotecnologico è possibile, ed in parte lo è già stato, conoscere le basi molecolari del dialogo biochimico tra il fitopatogeno e la pianta, ottenendo indicazioni essenziali su “come” e “dove” interrompere il ciclo di malattia, attraverso lo sviluppo e l’applicazione di strategie di lotta, possibilmente di tipo preventivo o che comunque consentano una drastica riduzione nell’uso dei pesticidi chimici convenzionali. Tra le strategie preventive che garantiscono risultati eccellenti nella gestione delle malattie in generale, e quindi anche nel campo della Patologia vegetale, è sicuramente da citare la corretta e tempestiva identificazione/diagnosi della presenza dell’agente infettivo causa di malattia, abnche e soprattutto in una fase precoce quando i sintomi non siano ancora presenti. Ciò riteniamo sia particolarmente importante nel caso della Rogna dell'Olivo, poiché il controllo di questa malattia presenta molte difficoltà e la lotta finora si e' basata per lo più su criteri preventivi, agronomico-colturali, oltre ai consueti trattamenti con sali di rame. Peraltro, esistono dati fondati sulla biologia di questo batterio e che hanno dimostrato la sua presenza anche su materiale vegetale asintomatico, poiché è stato accertato che P. savastanoi può sopravvivere come epifita sulla pianta e così essere trasportato anche a lunghe distanze attraverso il movimento del materiale vegetale destinato alla propagazione vegetativa della pianta. Pertanto, con i risultati ottenuti in questo lavoro di tesi si è voluto portare un contributo nel campo della diagnostica molecolare, sviluppando dei metodi molecolari per la determinazione e l'identificazione di alcune delle pathovar della specie P. savastanoi, applicabile anche direttamente su matrice vegetale. La strategia adottata per il raggiungimento di tale obiettivo è stata quella di cercare di individuare “impronte genomiche”, peculiari di ciascuna delle pathovar di P. savastanoi considerate e che fossero o che potessero essere implicate nella loro patogenicità e virulenza, nonché nella determinazione della cerchia d’ospite, a garanzia del fatto che l’identificazione del batterio fosse indissolubilmente legata alla sua capacità di causare malattia sull’ospite.
2006
Stefania Tegli
ITALIA
Santilli, Elena
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