Approcci strumentali della nuova Ingegneria delle Produzioni Vitivinicole La futura ingegneria delle produzioni viticole, orientata al raggiungimento di elevati livelli qualitativi di processo e di prodotto, assume oggi anche il ruolo di conoscere e interpretare e gestire il vigneto nella sua variabilità che diventa oggi il fulcro delle applicazioni meccaniche sito-specifiche e costituisce il fondamento della sostenibilità, ecocompatibilità e rintracciabilità del processo viti-vinicolo. Lo sviluppo recente della viticoltura di precisione è proprio quello della realizzazione di sistemi automatici di gestione differenziata dei diversi interventi colturali mediante tecnologie di applicazione a rateo variabile (VRT); in modo sinergico si stanno inoltre sviluppando le tecnologie di identificazione automatica a radiofrequenza RFID (Radio Frequency Identification) ai fini della tracciabilità e rintracciabilità di tutte le fasi di produzione; ma le disponiiblità tecnologiche si stanno spingendo ancora oltre con il monitoraggio remoto su web ottenuto con dispositivi di telemetria che si avvalgono di sistemi di trasmissione in tempo reale dei dati georeferenziati provenienti dall’unità in lavoro e inviati ad un archivio centrale webGIS . Tutto ciò nella esigenza di dare risposta alla domanda sempre più netta di prodotti e processi di qualità e di origine certa su tutti i componenti (dalle uve, alle confezioni); così come degli input produttivi (materiale genetico [le piante], fertilizzanti, prodotti fitosanitari, ecc.). Per l’impresa, inoltre, i parametri suddetti, così come l’impiego dei diversi macchinari in tutte le forme possibili, rientrano nel necessario controllo dei flussi che non può essere puntualmente monitorato se non con sistemi automatici capaci di dialogare con i sistemi centrali di gestione e controllo che creano un archivio di “quaderni di campagna elettronici”; tutto questo complesso sistema di comunicazione e gestione delle informazioni è identificato dal termine ICT (Information and Communication Technologies). Altri sistemi sinergici che si stanno sviluppando hanno acronimi quali CAD3d-DTM (modelli digitali – vettoriali e georeferenziati - del terreno), WebGIS, DGPS - RTK (controllo continuo georeferenziato degli spostamenti). Tutte le operazioni sono oggi oggetto di sviluppo o di ricerca tecnologica in tal senso. Nelle lavorazioni del terreno le strategie per l'applicazione a rateo variabile sono fondamentalmente di due tipi: nel primo caso vengono messe a punto attrezzature per una lavorazione sito-specifica del vigneto basata sulla lettura di mappe di prescrizione precedentemente elaborate attraverso un attento monitoraggio colturale e pedologico; nel secondo caso è ipotizzabile dotare la stessa operatrice di sensori in grado di rilevare uno o più parametri e conseguentemente di agire sull'assetto operativo dell’utensile. La concimazione è stata la prima operazione colturale interessata da applicazioni a dosi variabili ai fini di una maggiore sostenibilità economica e ambientale della gestione viticola. La somministrazione a dosi variabili consiste nel distribuire le sostanze nutritive (anche singolarmente) solamente nelle aree e nelle quantità strettamente necessarie alle richieste della pianta e del terreno. Per fare questo occorre partire dalle mappe di monitoraggio colturale e di produzione realizzate soprattutto con la disponibilità di avanzati sistemi di sensori prossimali e remoti, individuare le zone omogenee, e programmare le modalità di concimazione ottimali per ciascuna zona. Nella “gestione della chioma” la defogliazione è una pratica colturale che prevede l’eliminazione di una certa quantità di foglie basali nella zona dei grappoli. Tale pratica è condotta in vari periodi compresi tra l’allegagione e la vendemmia ed i suoi scopi primari sono la rarefazione della vegetazione nella zona fruttifera con conseguente migliore efficacia dei trattamenti sanitari nonché un migliore arieggiamento che possa diminuire i rischi di inoculo di botrite. La maggiore importanza della defogliazione viene d’altronde attribuita alla possibilità di uniformare la quantità di vegetazione ovvero le differenze di vigoria per ottenere una raccolta ottimale e omogenea in tutto il vigneto. La tecnologia è detenuta dalla TECNOVIT che ha sperimentato questa Applicazione a Rateo Variabile già dal 2008; i risultati del triennio mostrano come l’intervento meccanico automatizzato abbia raggiunto livelli qualitativi comparabili con un intervento manuale di altissimo livello di specializzazione. Nel settore delle macchine irroratrici gli esempi più significativi di “precision spraying”, riportati nella letteratura recente sono rappresentati da: irroratrici a doppio circuito con regolazione separata (NOBILI DOBLE), e anche sistemi che uniscono lo “spot spray”, ovvero l’arresto della irrorazione in assenza di vegetazione nell’area verticale della parete del filare, al riconoscimento di forma con sistemi di “imaging” o con sensori di profondità per poter proporzionare il quantitativo di miscela antiparassitaria e la portata di aria applicate in proporzione alla dimensione della massa vegetale; Ed anche nella vendemmia le innovazioni sono notevoli. Oltre ai dispositivi sempre più funzionali per la tutela della qualità del prodotto, i sistemi di trasporto “morbido”, di lavaggio rapido di tutto l’impianto, i serbatoi ad atmosfera controllata o raffreddamento con neve carbonica, le nuove vendemmiatrici sono dotate di sistemi che permettono di raccogliere di notte, pratica utile quando la temperatura delle uve e dell’atmosfera è elevata; sistemi di guida automatica, apparati potenziati di illuminazione, controllo con telecamere e monitoraggio continuo su schermi intelligenti di tutti i parametri operativi. Molte sono le ricerche che evidenziano come nel vigneto, ma anche lungo lo stesso singolo filare, vi sia una elevata variabilità nella maturazione delle uve: ciò ha portato a sviluppare la necessità di raccogliere separatamente le uve che costituiscono lotti differenti in qualità o maturazione; generalmente si adottano per due classi e tutte le variazioni nell’appezzamento vengono raccolte in due categorie di zone il più possibile omogenee. Tale operazione può essere fatta nello stesso passaggio dividendo le use nelle due “benne” [vasche laterali di raccolta]della vendemmiatrice] e indirizzando poi i prodotti separati a due trattamenti diversi in cantina; oppure, quando i livelli di maturazione sono molto diversi, passando in giorni diversi: in questo caso il sistema automatico di controllo della vendemmiatrice apre tutti gli organi di raccolta nei tratti da non raccogliere. Nel concludere questa breve sintesi sulle innovazioni nella “meccatronica intelligente in viticoltura” non è presente la potatura che rappresenta tutt’oggi una operazione che richiede un ancora apprezzato intervento di elevata professionalità dell’uomo. Sono ormai d’altronde meccanizzate tutte le operazioni complementari quali la stralciatura anche in forme di allevamento pregiate come il Guyot e l’Archetto. La ricerca dell’Università di Firenze pubblicata nel 2008 mise in luce le potenzialità dell’unione di 3 innovazioni oggi disponibili: la mappatura previsionale, la georeferenziazione e vettorializzazione, la meccatronica. Nel 2009 la Braud che aveva cooperato nella ricerca pubblicata, vince il Palmares dell’Innovation al SITEVI di Montpellier per il nuovo sistema EnoControl di separazione delle uve: è la prima macchina capace di reagire automaticamente alla lettura della mappa cartografica della vendemmia e di smistare, secondo le indicazioni della mappa stessa, le uve nel cassone di destra o di sinistra, ottenendo così da uno stesso vigneto due raccolti differenziati in base alla qualità.

Nuove tecnologie per le produzioni viticole / M.Vieri. - In: MONDO MACCHINA. - ISSN 1125-422X. - STAMPA. - 10:(2011), pp. 98-104.

Nuove tecnologie per le produzioni viticole

VIERI, MARCO
2011

Abstract

Approcci strumentali della nuova Ingegneria delle Produzioni Vitivinicole La futura ingegneria delle produzioni viticole, orientata al raggiungimento di elevati livelli qualitativi di processo e di prodotto, assume oggi anche il ruolo di conoscere e interpretare e gestire il vigneto nella sua variabilità che diventa oggi il fulcro delle applicazioni meccaniche sito-specifiche e costituisce il fondamento della sostenibilità, ecocompatibilità e rintracciabilità del processo viti-vinicolo. Lo sviluppo recente della viticoltura di precisione è proprio quello della realizzazione di sistemi automatici di gestione differenziata dei diversi interventi colturali mediante tecnologie di applicazione a rateo variabile (VRT); in modo sinergico si stanno inoltre sviluppando le tecnologie di identificazione automatica a radiofrequenza RFID (Radio Frequency Identification) ai fini della tracciabilità e rintracciabilità di tutte le fasi di produzione; ma le disponiiblità tecnologiche si stanno spingendo ancora oltre con il monitoraggio remoto su web ottenuto con dispositivi di telemetria che si avvalgono di sistemi di trasmissione in tempo reale dei dati georeferenziati provenienti dall’unità in lavoro e inviati ad un archivio centrale webGIS . Tutto ciò nella esigenza di dare risposta alla domanda sempre più netta di prodotti e processi di qualità e di origine certa su tutti i componenti (dalle uve, alle confezioni); così come degli input produttivi (materiale genetico [le piante], fertilizzanti, prodotti fitosanitari, ecc.). Per l’impresa, inoltre, i parametri suddetti, così come l’impiego dei diversi macchinari in tutte le forme possibili, rientrano nel necessario controllo dei flussi che non può essere puntualmente monitorato se non con sistemi automatici capaci di dialogare con i sistemi centrali di gestione e controllo che creano un archivio di “quaderni di campagna elettronici”; tutto questo complesso sistema di comunicazione e gestione delle informazioni è identificato dal termine ICT (Information and Communication Technologies). Altri sistemi sinergici che si stanno sviluppando hanno acronimi quali CAD3d-DTM (modelli digitali – vettoriali e georeferenziati - del terreno), WebGIS, DGPS - RTK (controllo continuo georeferenziato degli spostamenti). Tutte le operazioni sono oggi oggetto di sviluppo o di ricerca tecnologica in tal senso. Nelle lavorazioni del terreno le strategie per l'applicazione a rateo variabile sono fondamentalmente di due tipi: nel primo caso vengono messe a punto attrezzature per una lavorazione sito-specifica del vigneto basata sulla lettura di mappe di prescrizione precedentemente elaborate attraverso un attento monitoraggio colturale e pedologico; nel secondo caso è ipotizzabile dotare la stessa operatrice di sensori in grado di rilevare uno o più parametri e conseguentemente di agire sull'assetto operativo dell’utensile. La concimazione è stata la prima operazione colturale interessata da applicazioni a dosi variabili ai fini di una maggiore sostenibilità economica e ambientale della gestione viticola. La somministrazione a dosi variabili consiste nel distribuire le sostanze nutritive (anche singolarmente) solamente nelle aree e nelle quantità strettamente necessarie alle richieste della pianta e del terreno. Per fare questo occorre partire dalle mappe di monitoraggio colturale e di produzione realizzate soprattutto con la disponibilità di avanzati sistemi di sensori prossimali e remoti, individuare le zone omogenee, e programmare le modalità di concimazione ottimali per ciascuna zona. Nella “gestione della chioma” la defogliazione è una pratica colturale che prevede l’eliminazione di una certa quantità di foglie basali nella zona dei grappoli. Tale pratica è condotta in vari periodi compresi tra l’allegagione e la vendemmia ed i suoi scopi primari sono la rarefazione della vegetazione nella zona fruttifera con conseguente migliore efficacia dei trattamenti sanitari nonché un migliore arieggiamento che possa diminuire i rischi di inoculo di botrite. La maggiore importanza della defogliazione viene d’altronde attribuita alla possibilità di uniformare la quantità di vegetazione ovvero le differenze di vigoria per ottenere una raccolta ottimale e omogenea in tutto il vigneto. La tecnologia è detenuta dalla TECNOVIT che ha sperimentato questa Applicazione a Rateo Variabile già dal 2008; i risultati del triennio mostrano come l’intervento meccanico automatizzato abbia raggiunto livelli qualitativi comparabili con un intervento manuale di altissimo livello di specializzazione. Nel settore delle macchine irroratrici gli esempi più significativi di “precision spraying”, riportati nella letteratura recente sono rappresentati da: irroratrici a doppio circuito con regolazione separata (NOBILI DOBLE), e anche sistemi che uniscono lo “spot spray”, ovvero l’arresto della irrorazione in assenza di vegetazione nell’area verticale della parete del filare, al riconoscimento di forma con sistemi di “imaging” o con sensori di profondità per poter proporzionare il quantitativo di miscela antiparassitaria e la portata di aria applicate in proporzione alla dimensione della massa vegetale; Ed anche nella vendemmia le innovazioni sono notevoli. Oltre ai dispositivi sempre più funzionali per la tutela della qualità del prodotto, i sistemi di trasporto “morbido”, di lavaggio rapido di tutto l’impianto, i serbatoi ad atmosfera controllata o raffreddamento con neve carbonica, le nuove vendemmiatrici sono dotate di sistemi che permettono di raccogliere di notte, pratica utile quando la temperatura delle uve e dell’atmosfera è elevata; sistemi di guida automatica, apparati potenziati di illuminazione, controllo con telecamere e monitoraggio continuo su schermi intelligenti di tutti i parametri operativi. Molte sono le ricerche che evidenziano come nel vigneto, ma anche lungo lo stesso singolo filare, vi sia una elevata variabilità nella maturazione delle uve: ciò ha portato a sviluppare la necessità di raccogliere separatamente le uve che costituiscono lotti differenti in qualità o maturazione; generalmente si adottano per due classi e tutte le variazioni nell’appezzamento vengono raccolte in due categorie di zone il più possibile omogenee. Tale operazione può essere fatta nello stesso passaggio dividendo le use nelle due “benne” [vasche laterali di raccolta]della vendemmiatrice] e indirizzando poi i prodotti separati a due trattamenti diversi in cantina; oppure, quando i livelli di maturazione sono molto diversi, passando in giorni diversi: in questo caso il sistema automatico di controllo della vendemmiatrice apre tutti gli organi di raccolta nei tratti da non raccogliere. Nel concludere questa breve sintesi sulle innovazioni nella “meccatronica intelligente in viticoltura” non è presente la potatura che rappresenta tutt’oggi una operazione che richiede un ancora apprezzato intervento di elevata professionalità dell’uomo. Sono ormai d’altronde meccanizzate tutte le operazioni complementari quali la stralciatura anche in forme di allevamento pregiate come il Guyot e l’Archetto. La ricerca dell’Università di Firenze pubblicata nel 2008 mise in luce le potenzialità dell’unione di 3 innovazioni oggi disponibili: la mappatura previsionale, la georeferenziazione e vettorializzazione, la meccatronica. Nel 2009 la Braud che aveva cooperato nella ricerca pubblicata, vince il Palmares dell’Innovation al SITEVI di Montpellier per il nuovo sistema EnoControl di separazione delle uve: è la prima macchina capace di reagire automaticamente alla lettura della mappa cartografica della vendemmia e di smistare, secondo le indicazioni della mappa stessa, le uve nel cassone di destra o di sinistra, ottenendo così da uno stesso vigneto due raccolti differenziati in base alla qualità.
2011
10
98
104
M.Vieri
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