La forma perentoria della città – il manufatto architettonico per eccellenza ed espressione compiuta della alchemica ragione del locus -, sia essa sorta dalla trascrizione di un'astratta geometria orientata o dalla adesione profonda ad una conformazione di Natura, rende testimonianza di una adusa e costante rilevazione della distanza, profondo atto di accertamento della misura appropriata. Nell'armonica concatenazione di stanze che lungo il territorio italiano si susseguono ad aprire e chiudere inquadrature verso i paesaggi, l'esercizio della sezione stabilisce la corripsondenza, il passaggio, la dimensione della soglia da cui e attraverso cui si avvera il cambiamento della scala a generare il distacco, o la prossimità, delle cose. Nella accezione di progetto architettonico come pensiero disegnato, della cui narrazione si fa carico il segno ad appesantire il reciproco e proficuo relazionarsi di peso e pensiero, il rovesciamento dal piano orizzontale, che individua la pianta, a quello verticale compreso nella sezione, fa sì che ad un tratto con le cose entri in relazione l'uomo, il suo poggiare sulla terra al riparo del cielo, il suo essere entità di misura – anche quando non rappresentata-, della sezione stessa. E' in ragione dell'uomo, e del suo desiderio di infinito, che lo spazio riceve la pesantezza o leggerezza necessari.

"Sguardo in ciò che è". Nello spazio della sezione / E. Agostini. - In: FIRENZE ARCHITETTURA. - ISSN 1826-0772. - STAMPA. - 1:(2009), pp. 116-119.

"Sguardo in ciò che è". Nello spazio della sezione.

AGOSTINI, ELISABETTA
2009

Abstract

La forma perentoria della città – il manufatto architettonico per eccellenza ed espressione compiuta della alchemica ragione del locus -, sia essa sorta dalla trascrizione di un'astratta geometria orientata o dalla adesione profonda ad una conformazione di Natura, rende testimonianza di una adusa e costante rilevazione della distanza, profondo atto di accertamento della misura appropriata. Nell'armonica concatenazione di stanze che lungo il territorio italiano si susseguono ad aprire e chiudere inquadrature verso i paesaggi, l'esercizio della sezione stabilisce la corripsondenza, il passaggio, la dimensione della soglia da cui e attraverso cui si avvera il cambiamento della scala a generare il distacco, o la prossimità, delle cose. Nella accezione di progetto architettonico come pensiero disegnato, della cui narrazione si fa carico il segno ad appesantire il reciproco e proficuo relazionarsi di peso e pensiero, il rovesciamento dal piano orizzontale, che individua la pianta, a quello verticale compreso nella sezione, fa sì che ad un tratto con le cose entri in relazione l'uomo, il suo poggiare sulla terra al riparo del cielo, il suo essere entità di misura – anche quando non rappresentata-, della sezione stessa. E' in ragione dell'uomo, e del suo desiderio di infinito, che lo spazio riceve la pesantezza o leggerezza necessari.
2009
1
116
119
E. Agostini
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