Collezionisti botanici e sperimentazione nella Toscana ottocentesca: l’affermazione del vivaismo regionale.

Nel XIX secolo la Toscana è stata la regione in cui il collezionismo botanico è stato, numericamente, il più rappresentato in Italia con un numero totale per il secolo superiore al doppio delle regioni più importanti in questo campo. Attraverso un esame critico vengono esaminate le cause di questa “supremazia” legata non solo ad aspetti culturali ma, in particolare, alla presenza sul territorio toscano di centri di studio botanico ed agrario, quali quattro orti botanici, tre studi universitari e l’importantissimo Museo di Fisica e di Storia Naturale ma, soprattutto, al ruolo di ricerca e di divulgazione svolto dall’Accademia dei Georgofili. Questo diffusa e competente forma di collezionismo scientifico ha permesso la formazione di una categoria di giardinieri competenti e, in corrispondenza, lo sviluppo di quel vivaismo che, ancora oggi, è voce economica molto importante.