La realizzazione di tramvie moderne è stata l'occasione, soprattutto in Francia e in Spagna, per sperimentare, in coerenza con i principi della “città sostenibile” fissati nella Carta di Aalborg (1994), forme innovative di integrazione fra pianificazione territoriale e trasportistica e, a seguire, fra progettazione urbana, infrastrutturale e paesaggistica. A questi interventi fa riscontro un'ampia letteratura, in particolar modo francese, in cui il progetto infrastrutturale – a cominciare da quello dei nuovi sistemi tranviari – è visto come lo strumento potenzialmente più efficace per “mettere in prospettiva l'azione urbana” (Reichen, 2000) e “civilizzare la città contemporanea” (Duguet, 2002). In Italia, nonostante le affermazioni di principio, tale approccio “olistico” incontra serie difficoltà ad essere applicato, a causa di un'eccessiva settorializzazione sia nei canali di finanziamento delle opere pubbliche, sia nell'organizzazione delle competenze tecniche all'interno degli enti locali. Anche a Firenze, dove pure la scelta a favore della modalità tramviaria era stata motivata, nelle prima metà degli anni Novanta, facendo esplicito riferimento all'esperienza di Strasburgo, il progetto realizzato della prima linea e quelli, approvati nel 2007, delle linee 2 e 3 rivelano nel complesso un'attenzione non più che rituale nei confronti delle problematiche d'inserimento urbano, prefigurando nuove sistemazioni per le strade attraversate dalla tramvia in alcuni casi fortemente peggiorative rispetto alle situazioni di partenza (eliminazione di filari di alberi, riduzione dei marciapiedi, creazione di aree di risulta, ecc.). Tali evidenti limiti progettuali hanno giocato un ruolo tutt'altro che secondario nello spingere una parte consistente dell'opinione pubblica verso una posizione di rifiuto nei confronti della tramvia stessa. Raccogliendo la provocazione lanciata da un seminario universitario organizzato da chi scrive dal titolo “La tramvia di Firenze: da progetto d'infrastruttura a progetto urbano”, il Comune si è fatto quindi promotore di un'iniziativa tesa a recuperare il tema dell'inserimento urbano e della partecipazione dei cittadini, attraverso l'istituzione di un “tavolo tecnico” interdisciplinare, che si è riunito con cadenza settimanale dal febbraio 2008 al marzo 2009 con il compito di riconsiderare in termini di progettazione integrata i tratti e i nodi più critici delle linee 2 e 3, accompagnata dall'apertura di “info-point” sul territorio. La memoria proposta illustrerà gli aspetti più significativi di questa esperienza: i criteri intorno a cui è stata impostata la revisione dei progetti “ufficiali” (che, sotto forma di “linee guida” o “raccomandazioni” potrebbero essere utilmente applicati, fin dall'inizio, in tutti gli interventi del genere), il funzionamento del tavolo tecnico e degli info-point e alcuni esiti progettuali, in particolare per quanto riguarda il passaggio della tramvia in aree sensibili del centro-città.

La tranvia moderna: da progetto d'infrastruttura a progetto urbano. L'esperienza di Firenze / F. Alberti. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 1-12. (Intervento presentato al convegno Metro-tram-treno. Evoluzione e flessibilità/ASSTRA tenutosi a Roma nel 30.9-01.10.2010).

La tranvia moderna: da progetto d'infrastruttura a progetto urbano. L'esperienza di Firenze.

ALBERTI, FRANCESCO
2010

Abstract

La realizzazione di tramvie moderne è stata l'occasione, soprattutto in Francia e in Spagna, per sperimentare, in coerenza con i principi della “città sostenibile” fissati nella Carta di Aalborg (1994), forme innovative di integrazione fra pianificazione territoriale e trasportistica e, a seguire, fra progettazione urbana, infrastrutturale e paesaggistica. A questi interventi fa riscontro un'ampia letteratura, in particolar modo francese, in cui il progetto infrastrutturale – a cominciare da quello dei nuovi sistemi tranviari – è visto come lo strumento potenzialmente più efficace per “mettere in prospettiva l'azione urbana” (Reichen, 2000) e “civilizzare la città contemporanea” (Duguet, 2002). In Italia, nonostante le affermazioni di principio, tale approccio “olistico” incontra serie difficoltà ad essere applicato, a causa di un'eccessiva settorializzazione sia nei canali di finanziamento delle opere pubbliche, sia nell'organizzazione delle competenze tecniche all'interno degli enti locali. Anche a Firenze, dove pure la scelta a favore della modalità tramviaria era stata motivata, nelle prima metà degli anni Novanta, facendo esplicito riferimento all'esperienza di Strasburgo, il progetto realizzato della prima linea e quelli, approvati nel 2007, delle linee 2 e 3 rivelano nel complesso un'attenzione non più che rituale nei confronti delle problematiche d'inserimento urbano, prefigurando nuove sistemazioni per le strade attraversate dalla tramvia in alcuni casi fortemente peggiorative rispetto alle situazioni di partenza (eliminazione di filari di alberi, riduzione dei marciapiedi, creazione di aree di risulta, ecc.). Tali evidenti limiti progettuali hanno giocato un ruolo tutt'altro che secondario nello spingere una parte consistente dell'opinione pubblica verso una posizione di rifiuto nei confronti della tramvia stessa. Raccogliendo la provocazione lanciata da un seminario universitario organizzato da chi scrive dal titolo “La tramvia di Firenze: da progetto d'infrastruttura a progetto urbano”, il Comune si è fatto quindi promotore di un'iniziativa tesa a recuperare il tema dell'inserimento urbano e della partecipazione dei cittadini, attraverso l'istituzione di un “tavolo tecnico” interdisciplinare, che si è riunito con cadenza settimanale dal febbraio 2008 al marzo 2009 con il compito di riconsiderare in termini di progettazione integrata i tratti e i nodi più critici delle linee 2 e 3, accompagnata dall'apertura di “info-point” sul territorio. La memoria proposta illustrerà gli aspetti più significativi di questa esperienza: i criteri intorno a cui è stata impostata la revisione dei progetti “ufficiali” (che, sotto forma di “linee guida” o “raccomandazioni” potrebbero essere utilmente applicati, fin dall'inizio, in tutti gli interventi del genere), il funzionamento del tavolo tecnico e degli info-point e alcuni esiti progettuali, in particolare per quanto riguarda il passaggio della tramvia in aree sensibili del centro-città.
2010
Metro-tram-treno. Evoluzione e flessibilità
Metro-tram-treno. Evoluzione e flessibilità/ASSTRA
Roma
30.9-01.10.2010
Goal 11: Sustainable cities and communities
F. Alberti
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