I segni che caratterizzano maggiormente lo sviluppo urbano di Firenze dalla seconda metà dell’800 a oggi sono tutti generati da progetti di mobilità: la cintura dei viali sul sedime delle mura abbattute; il limite determinato, negli anni Trenta del XX secolo, dal potenziamento della linea ferroviaria nazionale che taglia la città da sud-est a nord-ovest con le sue appendici regionali; il semi-anello esterno dell'autostrada del Sole, inaugurato nel 1960; le aste di collegamento convergenti verso il centro realizzate in variante o in aggiunta alla viabilità extraurbana di origine storica. Con l'avvento della motorizzazione di massa, la mobilità diventa anche il terreno su cui si gioca il confronto tra diversi modelli urbani nel rapporto con l'insediamento preesistente. La portata riformista del Piano regolatore generale del 1962 elaborato da Edoardo Detti risiede essenzialmente nella proposta di un nuovo core urbano – il “Centro Direzionale” - alternativo e complementare al centro storico, supportato da una completa riorganizzazione delle reti della mobilità (interramento della ferrovia e” asse attrezzato”). Il mancato assenso da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici sull'assetto infrastrutturale prefigurato da Detti è all'origine del paradosso che ha condizionato le vicende urbanistiche fiorentine praticamente fino ai nostri giorni. Nei tempi interminabili di revisione del piano (1967-1993) lo stallo iniziale sul fronte delle infrastrutture di trasporto si accresce fino ad assumere i caratteri di un'emergenza permanente, che gli ulteriori ritardi accumulati, durante l'ultima decade, nell'attuazione delle opere sopravvissute a dibattiti pluridecennali (viabilità territoriale, potenziamento dell'aeroporto, by-pass stradali, alta velocità, servizio ferroviario regionale, rete tranviaria), non hanno fatto che confermare ed accentuare. Il saggio è accompagnato da un’antologia di scritti di diversi autori (da E. Detti a G. Astengo a B. Winkler) che testimoniano l’evoluzione del dibattito nell’arco di 35 anni (1975-2010).

Piani e progetti per la mobilità / F. Alberti. - STAMPA. - (2010), pp. 515-549.

Piani e progetti per la mobilità

ALBERTI, FRANCESCO
2010

Abstract

I segni che caratterizzano maggiormente lo sviluppo urbano di Firenze dalla seconda metà dell’800 a oggi sono tutti generati da progetti di mobilità: la cintura dei viali sul sedime delle mura abbattute; il limite determinato, negli anni Trenta del XX secolo, dal potenziamento della linea ferroviaria nazionale che taglia la città da sud-est a nord-ovest con le sue appendici regionali; il semi-anello esterno dell'autostrada del Sole, inaugurato nel 1960; le aste di collegamento convergenti verso il centro realizzate in variante o in aggiunta alla viabilità extraurbana di origine storica. Con l'avvento della motorizzazione di massa, la mobilità diventa anche il terreno su cui si gioca il confronto tra diversi modelli urbani nel rapporto con l'insediamento preesistente. La portata riformista del Piano regolatore generale del 1962 elaborato da Edoardo Detti risiede essenzialmente nella proposta di un nuovo core urbano – il “Centro Direzionale” - alternativo e complementare al centro storico, supportato da una completa riorganizzazione delle reti della mobilità (interramento della ferrovia e” asse attrezzato”). Il mancato assenso da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici sull'assetto infrastrutturale prefigurato da Detti è all'origine del paradosso che ha condizionato le vicende urbanistiche fiorentine praticamente fino ai nostri giorni. Nei tempi interminabili di revisione del piano (1967-1993) lo stallo iniziale sul fronte delle infrastrutture di trasporto si accresce fino ad assumere i caratteri di un'emergenza permanente, che gli ulteriori ritardi accumulati, durante l'ultima decade, nell'attuazione delle opere sopravvissute a dibattiti pluridecennali (viabilità territoriale, potenziamento dell'aeroporto, by-pass stradali, alta velocità, servizio ferroviario regionale, rete tranviaria), non hanno fatto che confermare ed accentuare. Il saggio è accompagnato da un’antologia di scritti di diversi autori (da E. Detti a G. Astengo a B. Winkler) che testimoniano l’evoluzione del dibattito nell’arco di 35 anni (1975-2010).
2010
9788860554581
Firenze, il progetto urbanistico. Scritti e contributi 1975-2010
515
549
F. Alberti
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