La candidata indaga i fondamenti dell’attività deambulatoria, l’orientamento e la mobilità, riferiti ai pedoni con problemi di vista. Dopo aver descritto potenzialità e limiti dei sensi extra-visivi e i più comuni sistemi di organizzazione delle informazioni adottati dai non vedenti, la candidata individua i principali fattori di conflitto della persona con problemi di vista nell’ambiente urbano. Sono descritti gli elementi o le condizioni ambientali tendenzialmente pericolose che si fanno rientrare convenzionalmente nelle due categorie delle barriere fisiche e delle barriere percettive. A queste si aggiungono anche specifici fattori di complicanza, in grado di inibire la comprensione spaziale e l’orientamento, quali la complessità e la variabilità dell’habitat, il traffico automobilistico, la variabilità topologica delle attrezzature ecc. Il lavoro si conclude con una proposta di repertoriazione delle barriere fisiche e di quelle percettive e con la descrizione di alcune strategie di design in grado di risolvere o, più modestamente, di mitigare taluni problemi di un’utenza disabile.
Quando il satellite indica la strada giusta / E. Benelli. - STAMPA. - (1998).
Quando il satellite indica la strada giusta
BENELLI, ELISABETTA
1998
Abstract
La candidata indaga i fondamenti dell’attività deambulatoria, l’orientamento e la mobilità, riferiti ai pedoni con problemi di vista. Dopo aver descritto potenzialità e limiti dei sensi extra-visivi e i più comuni sistemi di organizzazione delle informazioni adottati dai non vedenti, la candidata individua i principali fattori di conflitto della persona con problemi di vista nell’ambiente urbano. Sono descritti gli elementi o le condizioni ambientali tendenzialmente pericolose che si fanno rientrare convenzionalmente nelle due categorie delle barriere fisiche e delle barriere percettive. A queste si aggiungono anche specifici fattori di complicanza, in grado di inibire la comprensione spaziale e l’orientamento, quali la complessità e la variabilità dell’habitat, il traffico automobilistico, la variabilità topologica delle attrezzature ecc. Il lavoro si conclude con una proposta di repertoriazione delle barriere fisiche e di quelle percettive e con la descrizione di alcune strategie di design in grado di risolvere o, più modestamente, di mitigare taluni problemi di un’utenza disabile.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.