La dimensione culturale all’origine dell’attuale crisi economica è il tema centrale del libro. La tesi è che, in Occidente, lo sviluppo è stato segnato da una sproporzione tra crescita materiale e qualità della vita sul piano dei rapporti umani e della socialità. La crisi è vista cioè come la conseguenza di una concezione alienata dell’esistenza e del lavoro, dove il benessere economico è perseguito come compenso per una rinuncia ad una completa realizzazione di identità. Questa concezione alienata, inoltre, porta a considerare il mercato e il suo dominio sulla società come se fossero generato da leggi eterne, divine, e non da comportamenti e istituzioni volute dagli uomini. Dopo aver analizzato come Marx abbia tentato, senza riuscirvi, di svelare il “feticismo delle merci” per uno sviluppo umano in grado di superare l’alienazione religiosa, il libro esamina il processo di formazione della teoria economica neoclassica evidenziandone, oltre al contenuto antropologico e alle carenze interne, il contributo al processo di deregolamentazione dei mercati che ha condotto alla crisi. Infine, con riferimento al dibattito che si è svolto in Italia sui temi della crescita economica tra gli anni ’70 e gli anni ’80 e ad alcuni suoi successivi sviluppi, si affronta la questione della distinzione tra bisogni ed esigenze, mostrando su quali basi è possibile costruire una proposta culturale in grado di superare la centralità della dimensione economica.

La trappola. Radici storiche e culturali della crisi economica / A. Ventura. - STAMPA. - (2012), pp. 1-252.

La trappola. Radici storiche e culturali della crisi economica

VENTURA, ANDREA
2012

Abstract

La dimensione culturale all’origine dell’attuale crisi economica è il tema centrale del libro. La tesi è che, in Occidente, lo sviluppo è stato segnato da una sproporzione tra crescita materiale e qualità della vita sul piano dei rapporti umani e della socialità. La crisi è vista cioè come la conseguenza di una concezione alienata dell’esistenza e del lavoro, dove il benessere economico è perseguito come compenso per una rinuncia ad una completa realizzazione di identità. Questa concezione alienata, inoltre, porta a considerare il mercato e il suo dominio sulla società come se fossero generato da leggi eterne, divine, e non da comportamenti e istituzioni volute dagli uomini. Dopo aver analizzato come Marx abbia tentato, senza riuscirvi, di svelare il “feticismo delle merci” per uno sviluppo umano in grado di superare l’alienazione religiosa, il libro esamina il processo di formazione della teoria economica neoclassica evidenziandone, oltre al contenuto antropologico e alle carenze interne, il contributo al processo di deregolamentazione dei mercati che ha condotto alla crisi. Infine, con riferimento al dibattito che si è svolto in Italia sui temi della crescita economica tra gli anni ’70 e gli anni ’80 e ad alcuni suoi successivi sviluppi, si affronta la questione della distinzione tra bisogni ed esigenze, mostrando su quali basi è possibile costruire una proposta culturale in grado di superare la centralità della dimensione economica.
2012
9788864430751
1
252
A. Ventura
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