Background. Le fratture diafisarie esposte di tibia sono tradizionalmente trattate con il fissatore esterno. Più recentemente si è diffuso l’uso del chiodo endomidollare bloccato. Obiettivi. Valutazione dei risultati clinici in 28 fratture esposte di tibia trattate con inchiodamento endomidollare bloccato. Metodi. Ventotto fratture diafisarie di tibia con esposizione di grado I, II e IIIA furono trattate con debridment, lavaggio e sintesi con chiodo endomidollare bloccato (U.T.N.) introdotto senza alesaggio. Ventidue pazienti furono sottoposti ad un secondo intervento di lavaggio e sutura dell’esposizione. Risultati. La frattura è consolidata entro 6 mesi in 19 casi, ed entro 9 mesi in 6. Tre fratture sono evolute in pseudoartrosi. In una frattura, operata due giorni dopo il trauma, fu osservata una infezione profonda. Una frattura al terzo superiore di tibia mostrava un malallineamento di 6°. Conclusioni. L’inchiodamento endomidollare accompagnato da debridment e lavaggio eseguiti nelle prime 6-8 ore dal trauma è un trattamento sicuro ed efficace delle fratture diafisarie esposte di tibia di grado I, II e IIIA. La percentuale di infezione è sovrapponibile al trattamento con fissatore esterno. Rispetto al fissatore esterno l’inchiodamento endomidollare ha percentuali inferiori di ritardo di consolidazione e malallineamento ed evita i problemi correlati alle fiches.
Il trattamento delle fratture esposte di tibia con inchiodamento endomidollare bloccato / R.Buzzi; FA.Bertini; R.Cerulli; R.Mariani; P.Aglietti; F.Cecchi. - In: ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA. - ISSN 1721-2588. - STAMPA. - 31:(2005), pp. 224-229.
Il trattamento delle fratture esposte di tibia con inchiodamento endomidollare bloccato
BUZZI, ROBERTO;AGLIETTI, PAOLO;F. Cecchi
2005
Abstract
Background. Le fratture diafisarie esposte di tibia sono tradizionalmente trattate con il fissatore esterno. Più recentemente si è diffuso l’uso del chiodo endomidollare bloccato. Obiettivi. Valutazione dei risultati clinici in 28 fratture esposte di tibia trattate con inchiodamento endomidollare bloccato. Metodi. Ventotto fratture diafisarie di tibia con esposizione di grado I, II e IIIA furono trattate con debridment, lavaggio e sintesi con chiodo endomidollare bloccato (U.T.N.) introdotto senza alesaggio. Ventidue pazienti furono sottoposti ad un secondo intervento di lavaggio e sutura dell’esposizione. Risultati. La frattura è consolidata entro 6 mesi in 19 casi, ed entro 9 mesi in 6. Tre fratture sono evolute in pseudoartrosi. In una frattura, operata due giorni dopo il trauma, fu osservata una infezione profonda. Una frattura al terzo superiore di tibia mostrava un malallineamento di 6°. Conclusioni. L’inchiodamento endomidollare accompagnato da debridment e lavaggio eseguiti nelle prime 6-8 ore dal trauma è un trattamento sicuro ed efficace delle fratture diafisarie esposte di tibia di grado I, II e IIIA. La percentuale di infezione è sovrapponibile al trattamento con fissatore esterno. Rispetto al fissatore esterno l’inchiodamento endomidollare ha percentuali inferiori di ritardo di consolidazione e malallineamento ed evita i problemi correlati alle fiches.File | Dimensione | Formato | |
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