Nell’articolo si procede ad una rivisitazione delle questioni di diritto internazionale attinenti alla responsabilità degli Stati sollevate da una cause célèbre: quella che nel 1923 oppone Italia e Grecia a seguito dall’assassinio, avvenuto in territorio greco ad opera di sconosciuti, di un ufficiale italiano, il generale Tellini, e altri militari italiani incaricati dalla Conferenza degli ambasciatori della Conferenza della pace di delimitare il confine greco–albanese, controversia che porterà l’Italia ad occupare “a titolo di pegno” l’isola di Corfù. La controversia presenta interesse per lo studioso della responsabilità internazionale non solo perché ha avuto un peso rilevante nella definizione delle regole sulla responsabilità dello Stato per fatti compiuti da privati sul proprio territorio e di quelle sulla illiceità del ricorso alla forza per ottenere il pagamento della riparazione, ma anche per altre due questioni sulle quali ancora oggi esistono opinioni divergenti: 1) quella della determinazione del soggetto leso, e quindi del soggetto avente diritto alla riparazione, nel caso in cui la vittima sia organo di uno Stato che tuttavia agisce su mandato di un organo collettivo e 2) quella se possa essere chiesto ad uno Stato autore di un fatto illecito internazionale il pagamento di una somma di denaro a titolo di pena pecuniaria (c.d. punitive damages).

L’apporto del caso Tellini alla determinazione delle regole in materia di responsabilità degli Stati / M.Spinedi. - STAMPA. - (2005), pp. 87-106.

L’apporto del caso Tellini alla determinazione delle regole in materia di responsabilità degli Stati

SPINEDI, MARINA
2005

Abstract

Nell’articolo si procede ad una rivisitazione delle questioni di diritto internazionale attinenti alla responsabilità degli Stati sollevate da una cause célèbre: quella che nel 1923 oppone Italia e Grecia a seguito dall’assassinio, avvenuto in territorio greco ad opera di sconosciuti, di un ufficiale italiano, il generale Tellini, e altri militari italiani incaricati dalla Conferenza degli ambasciatori della Conferenza della pace di delimitare il confine greco–albanese, controversia che porterà l’Italia ad occupare “a titolo di pegno” l’isola di Corfù. La controversia presenta interesse per lo studioso della responsabilità internazionale non solo perché ha avuto un peso rilevante nella definizione delle regole sulla responsabilità dello Stato per fatti compiuti da privati sul proprio territorio e di quelle sulla illiceità del ricorso alla forza per ottenere il pagamento della riparazione, ma anche per altre due questioni sulle quali ancora oggi esistono opinioni divergenti: 1) quella della determinazione del soggetto leso, e quindi del soggetto avente diritto alla riparazione, nel caso in cui la vittima sia organo di uno Stato che tuttavia agisce su mandato di un organo collettivo e 2) quella se possa essere chiesto ad uno Stato autore di un fatto illecito internazionale il pagamento di una somma di denaro a titolo di pena pecuniaria (c.d. punitive damages).
2005
8814116571
Il caso Tellini. Dall’eccidio di Janina all’occupazione di Corfù
87
106
M.Spinedi
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