Il presente volume costituisce l’edizione critica della seconda parte dei diari dello scolopio toscano Ernesto Balducci (1922-1992) relativi agli anni del seminario, presso lo studentato interprovinciale filosofico-teologico dei padri Scolopi Calasanctianum a Roma. Si tratta degli ultimi nove dei complessivi quindici quaderni di diario degli anni del seminario (i primi sei sono stati editi nel 2002 in un primo tomo, per il quale si rimanda all’U-GOV ricerca), depositati presso l’Archivio della Fondazione intitolata al religioso. All’interno di questi quaderni si trova talora anche altro tipo di documentazione (lettere, minute di lettere, appunti vari) che è in rapporto più o meno stretto con le annotazioni. Da essi si rimanda poi ad altri documenti paralleli, molti dei quali depositati nel medesimo archivio. Tra questi i più importanti appaiono un fascicolo intitolato Lecta da nov.[embre] 1942 e un grosso quaderno intitolato Pensieri originali profondi. Leggi i libri altrui per trovarvi i miei pensieri. Nel primo Balducci elencava gli estremi bibliografici dei principali libri letti a partire dal novembre 1942. Nel secondo trascriveva brani di letture che lo avevano particolarmente colpito, molte delle quali, dopo il novembre 1942, corrispondono a libri registrati nell’elenco dei Lecta. Nel lavoro di annotazione, si è dato puntualmente conto di questi intrecci documentari, anche con trascrizioni di altri documenti presenti nel medesimo archivio. L’inserimento di questi diari all’interno di un più ampio corpus documentario tuttora in larga parte disponibile, li rende una fonte di estremo interesse per la storiografia religiosa contemporaneistica, che con l’edizione critica si è cercato di valorizzare al massimo. Essi offrono elementi preziosi per documentare non solo le modalità e i caratteri dell’esperienza del seminario dello scolopio italiano ma anche aspetti e problemi più generali della formazione del clero in Italia nella prima metà del Novecento. Ne risulta così significativamente arricchita la ancora scarsa documentazione a disposizione degli studiosi per una storia dei seminari in Italia che intenda andare al di là della delineazione degli interventi romani e cogliere le ricadute concrete di questi ultimi. In relazione alla formazione sia di Balducci sia, più ampiamente, del clero in Italia l’apporto conoscitivo più rilevante che viene da tali diari sta nell’accuratezza e puntualità con cui Balducci vi registrava e commentava - anche con il supporto dei quaderni paralleli - le sue letture. Tra queste molte erano costituite da testi scolastici, manuali o libri letti a tavola, e si può presumere che fossero condivise con gli altri compagni di seminario. L’insieme di questi testi consente così di formulare ipotesi più precise e articolate sulle fonti che hanno potuto concorrere, tra anni Trenta e anni Quaranta del Novecento, alla formazione del clero italiano. Due introduzioni nel primo tomo (per le quali si rimanda all’U-GOV ricerca) illustrano i principali problemi filologici posti dalla fonte e indicano alcune piste per una sua adeguata contestualizzazione e valorizzazione sul piano storico.

Ernesto Balducci. Diari, 1940-1945, VOL. II, 1943.1945, pp. 439 / M. PAIANO. - STAMPA. - (2004), pp. I-X-1-442.

Ernesto Balducci. Diari, 1940-1945, VOL. II, 1943.1945, pp. 439

PAIANO, MARIA ANTONIA
2004

Abstract

Il presente volume costituisce l’edizione critica della seconda parte dei diari dello scolopio toscano Ernesto Balducci (1922-1992) relativi agli anni del seminario, presso lo studentato interprovinciale filosofico-teologico dei padri Scolopi Calasanctianum a Roma. Si tratta degli ultimi nove dei complessivi quindici quaderni di diario degli anni del seminario (i primi sei sono stati editi nel 2002 in un primo tomo, per il quale si rimanda all’U-GOV ricerca), depositati presso l’Archivio della Fondazione intitolata al religioso. All’interno di questi quaderni si trova talora anche altro tipo di documentazione (lettere, minute di lettere, appunti vari) che è in rapporto più o meno stretto con le annotazioni. Da essi si rimanda poi ad altri documenti paralleli, molti dei quali depositati nel medesimo archivio. Tra questi i più importanti appaiono un fascicolo intitolato Lecta da nov.[embre] 1942 e un grosso quaderno intitolato Pensieri originali profondi. Leggi i libri altrui per trovarvi i miei pensieri. Nel primo Balducci elencava gli estremi bibliografici dei principali libri letti a partire dal novembre 1942. Nel secondo trascriveva brani di letture che lo avevano particolarmente colpito, molte delle quali, dopo il novembre 1942, corrispondono a libri registrati nell’elenco dei Lecta. Nel lavoro di annotazione, si è dato puntualmente conto di questi intrecci documentari, anche con trascrizioni di altri documenti presenti nel medesimo archivio. L’inserimento di questi diari all’interno di un più ampio corpus documentario tuttora in larga parte disponibile, li rende una fonte di estremo interesse per la storiografia religiosa contemporaneistica, che con l’edizione critica si è cercato di valorizzare al massimo. Essi offrono elementi preziosi per documentare non solo le modalità e i caratteri dell’esperienza del seminario dello scolopio italiano ma anche aspetti e problemi più generali della formazione del clero in Italia nella prima metà del Novecento. Ne risulta così significativamente arricchita la ancora scarsa documentazione a disposizione degli studiosi per una storia dei seminari in Italia che intenda andare al di là della delineazione degli interventi romani e cogliere le ricadute concrete di questi ultimi. In relazione alla formazione sia di Balducci sia, più ampiamente, del clero in Italia l’apporto conoscitivo più rilevante che viene da tali diari sta nell’accuratezza e puntualità con cui Balducci vi registrava e commentava - anche con il supporto dei quaderni paralleli - le sue letture. Tra queste molte erano costituite da testi scolastici, manuali o libri letti a tavola, e si può presumere che fossero condivise con gli altri compagni di seminario. L’insieme di questi testi consente così di formulare ipotesi più precise e articolate sulle fonti che hanno potuto concorrere, tra anni Trenta e anni Quaranta del Novecento, alla formazione del clero italiano. Due introduzioni nel primo tomo (per le quali si rimanda all’U-GOV ricerca) illustrano i principali problemi filologici posti dalla fonte e indicano alcune piste per una sua adeguata contestualizzazione e valorizzazione sul piano storico.
2004
OLSCHKI
FIRENZE
M. PAIANO
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