I rituali di fondazioni degli edifici medievali e moderni, sacri e profani, godono di una discreta fortuna bibliografica; ma non sempre indagato a fondo è stato il tema dell'incorporazione di oggetti e/o resti organici, molto spesso reliquie, nelle fosse di fondazione o nelle murature degli edifici (spesso a ricordo o a surrogato di sacrifici cruenti, antichi o leggendari). Si propongono qui alcuni sondaggi che cercano di mediare tra fonti cronachistiche e leggende popolari, tra evidenze architettoniche e riscontri archeologici, e soprattutto di ragionare sulla probabile accezione apotropaico-propiziatoria di queste pratiche, tese a fortificare l'edificio con il contributo di una vera magia bianca. In tale prospettiva acquistano particolare risalto le sepolture illustri all'interno di sostegni e murature, e per questo l'indagine prende l'avvio dalla tomba verrocchiesca di Cosimo il Vecchio de' Medici in San Lorenzo a Firenze, dove di fatto il defunto è incorporato a un pilastro. Ma riacquistano luce e spessore anche le magie attribuite a un poeta che il medioevo trasformò in mago per antonomasia (Virgilio) come a un astrologo moderno (Guido Bonatti da Forlì). Ne risultano elementi abbastanza variegati e numerosi per proporre una sorta di antropologia dell'architettura medievale in cui gran parte aveva la ferma convinzione che gli edifici non stessero in piedi soltanto per mere ragioni strutturali, ma richiedessero magiche protezioni soprannaturali. Contributo pubblicato negli atti del convegno di Parma, 2008.
Mura cementate col sangue. Un percorso medievale tra riti di fondazione e reimpieghi anomali / F. Cervini. - STAMPA. - (2009), pp. 325-336.
Mura cementate col sangue. Un percorso medievale tra riti di fondazione e reimpieghi anomali
CERVINI, FULVIO
2009
Abstract
I rituali di fondazioni degli edifici medievali e moderni, sacri e profani, godono di una discreta fortuna bibliografica; ma non sempre indagato a fondo è stato il tema dell'incorporazione di oggetti e/o resti organici, molto spesso reliquie, nelle fosse di fondazione o nelle murature degli edifici (spesso a ricordo o a surrogato di sacrifici cruenti, antichi o leggendari). Si propongono qui alcuni sondaggi che cercano di mediare tra fonti cronachistiche e leggende popolari, tra evidenze architettoniche e riscontri archeologici, e soprattutto di ragionare sulla probabile accezione apotropaico-propiziatoria di queste pratiche, tese a fortificare l'edificio con il contributo di una vera magia bianca. In tale prospettiva acquistano particolare risalto le sepolture illustri all'interno di sostegni e murature, e per questo l'indagine prende l'avvio dalla tomba verrocchiesca di Cosimo il Vecchio de' Medici in San Lorenzo a Firenze, dove di fatto il defunto è incorporato a un pilastro. Ma riacquistano luce e spessore anche le magie attribuite a un poeta che il medioevo trasformò in mago per antonomasia (Virgilio) come a un astrologo moderno (Guido Bonatti da Forlì). Ne risultano elementi abbastanza variegati e numerosi per proporre una sorta di antropologia dell'architettura medievale in cui gran parte aveva la ferma convinzione che gli edifici non stessero in piedi soltanto per mere ragioni strutturali, ma richiedessero magiche protezioni soprannaturali. Contributo pubblicato negli atti del convegno di Parma, 2008.File | Dimensione | Formato | |
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