In base al Rapporto Caritas 2010, il 7.2% della popolazione italiana è rappresentata da cittadini stranieri con una sottostima del dato che può essere significativamente rappresentata dalla quota di immigrazione non rilevata ufficialmente. Studi epidemiologici condotti recentemente sul territorio nazionale dimostrano da una parte una scarsa propensione della popolazione immigrata non regolare all’accesso alle strutture sanitarie, con una bassa compliance influenzata sia dalla poca conoscenza dei propri diritti che dai differenti ambiti culturali di provenienza che possono generare diffidenza nei confronti dei servizi sanitari di prevenzione. Il Centro di Salute Internazionale e Medicina Transculturale di Brescia per l'assistenza socio-sanitaria agli immigrati provenienti da Paesi extra-Comunità Europea, operando su un database di circa 25.000 soggetti, indica come le malattie infettive rappresentino, in tale popolazione, ben il 7% delle diagnosi con al primo posto le infezioni cutanee (micosi/ scabbia), al secondo posto la Tbc, al terzo posto le Epatiti virali e l’HIV. La vaccinazione dell’adulto è divenuta negli ultimi anni un’attività di cruciale importanza per completare e integrare la protezione fornita dalle vaccinazioni dell’infanzia. La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica ha recentemente emanato la seconda edizione della proposta di calendario vaccinale per l’adulto. E’ evidente come, in un’ottica di sempre maggiore integrazione tra popolazione immigrata e popolazione autoctona italiana, tale calendario sia da considerare il riferimento ultimo anche per l’adulto migrante. Tuttavia, le peculiarità dei contesti epidemiologici da cui i soggetti immigranti provengono, i differenti livelli di applicazione delle politiche vaccinali nei Paesi di provenienza, le condizioni socio-economiche disagiate che spesso sperimentano, i viaggi che periodicamente compiono alle terre di origine richiedono una particolare attenzione ad alcune vaccinazioni, che risultano pertanto prioritarie.

La profilassi vaccinale nella popolazione immigrata adulta: priorità e proposta di calendario / Francesco Vitale; Paolo Bonanni. - In: ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH. - ISSN 1723-7807. - STAMPA. - 8:(2011), pp. 34-38.

La profilassi vaccinale nella popolazione immigrata adulta: priorità e proposta di calendario

BONANNI, PAOLO
2011

Abstract

In base al Rapporto Caritas 2010, il 7.2% della popolazione italiana è rappresentata da cittadini stranieri con una sottostima del dato che può essere significativamente rappresentata dalla quota di immigrazione non rilevata ufficialmente. Studi epidemiologici condotti recentemente sul territorio nazionale dimostrano da una parte una scarsa propensione della popolazione immigrata non regolare all’accesso alle strutture sanitarie, con una bassa compliance influenzata sia dalla poca conoscenza dei propri diritti che dai differenti ambiti culturali di provenienza che possono generare diffidenza nei confronti dei servizi sanitari di prevenzione. Il Centro di Salute Internazionale e Medicina Transculturale di Brescia per l'assistenza socio-sanitaria agli immigrati provenienti da Paesi extra-Comunità Europea, operando su un database di circa 25.000 soggetti, indica come le malattie infettive rappresentino, in tale popolazione, ben il 7% delle diagnosi con al primo posto le infezioni cutanee (micosi/ scabbia), al secondo posto la Tbc, al terzo posto le Epatiti virali e l’HIV. La vaccinazione dell’adulto è divenuta negli ultimi anni un’attività di cruciale importanza per completare e integrare la protezione fornita dalle vaccinazioni dell’infanzia. La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica ha recentemente emanato la seconda edizione della proposta di calendario vaccinale per l’adulto. E’ evidente come, in un’ottica di sempre maggiore integrazione tra popolazione immigrata e popolazione autoctona italiana, tale calendario sia da considerare il riferimento ultimo anche per l’adulto migrante. Tuttavia, le peculiarità dei contesti epidemiologici da cui i soggetti immigranti provengono, i differenti livelli di applicazione delle politiche vaccinali nei Paesi di provenienza, le condizioni socio-economiche disagiate che spesso sperimentano, i viaggi che periodicamente compiono alle terre di origine richiedono una particolare attenzione ad alcune vaccinazioni, che risultano pertanto prioritarie.
2011
8
34
38
Francesco Vitale; Paolo Bonanni
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/649465
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact