In questo lavoro è stato studiato il calcestruzzo del sacco murario di un manufatto di epoca romana, il "Ponte di Augusto a Narni (Terni). Si tratta del monumento in migliori condizioni di conservazione che abbiamo dell' antica colonia romana di "Narnia" anche se attualmente delle quattro grandi arcate, ne resta in piedi una sola. Il ponte, che risale al 27 a.C., attraversava il fiume Nera e doveva essere veramente imponente con la lunghezza di 160 m ed un' altezza di circa 30 m. Fu costruito in conci di travertino ben squadrati murati con una malta che presenta tuttora un' ottima coesione. L’ interno è costituito da una muratura a sacco da dove è stato prelevato il materiale studiato. Scopo di questa ricerca è stato principalmente quello di studiare la composizione del legante di tale calcestruzzo per spiegarne l' elevata coesione. I problemi che sorgono nell' analisi di un legante di una malta sono ben noti dalla letteratura specifica e sono dovuti principalmente alla difficoltà di separazione della frazione legante dall' aggregato. Inoltre spesso i componenti di un legante non sono ben cristallizzati (condizioni parzialmente amorfe o microcristalline) così che le normali metodologie analitiche (XRD) non risultano affidabili o applicabili. In questo lavoro il problema della caratterizzazione del legante è stato affrontato utilizzando diverse metodologie: - analisi TG, XRF e XRD sono state condotte sulla porzione legante separata dall' aggregato mediante disgregazione meccanica e successiva setacciatura della porzione < 63 micron; - analisi EPMA è stata condotta sulla frazione legante riconoscibile in sezione sottile. Queste metodologie non sono da considerarsi “innovative” in quanto rientrano ormai nelle tecniche analitiche classiche, ma la particolare applicazione che proponiamo per l' EPMA associata a XRF, XRD, e TG, può essere utile in questo settore, per arrivare ad una corretta caratterizzazione del legante di una malta.

Le ottime caratteristiche leganti del “calcestruzzo” da sacco murario di Epoca Romana, del Ponte di Augusto a Narni (Terni-Italia) / Fratini F.; Manganelli del Fa’ C.; Pecchioni E.; Rescic S. Cantisani E.; Cecchi A.. - STAMPA. - (2001), pp. 78-78. (Intervento presentato al convegno 8° Giornata “Le Scienze della Terra e l’Archeometria” , Roma tenutosi a Roma nel 22-24 Febbraio 2001).

Le ottime caratteristiche leganti del “calcestruzzo” da sacco murario di Epoca Romana, del Ponte di Augusto a Narni (Terni-Italia).

PECCHIONI, ELENA;
2001

Abstract

In questo lavoro è stato studiato il calcestruzzo del sacco murario di un manufatto di epoca romana, il "Ponte di Augusto a Narni (Terni). Si tratta del monumento in migliori condizioni di conservazione che abbiamo dell' antica colonia romana di "Narnia" anche se attualmente delle quattro grandi arcate, ne resta in piedi una sola. Il ponte, che risale al 27 a.C., attraversava il fiume Nera e doveva essere veramente imponente con la lunghezza di 160 m ed un' altezza di circa 30 m. Fu costruito in conci di travertino ben squadrati murati con una malta che presenta tuttora un' ottima coesione. L’ interno è costituito da una muratura a sacco da dove è stato prelevato il materiale studiato. Scopo di questa ricerca è stato principalmente quello di studiare la composizione del legante di tale calcestruzzo per spiegarne l' elevata coesione. I problemi che sorgono nell' analisi di un legante di una malta sono ben noti dalla letteratura specifica e sono dovuti principalmente alla difficoltà di separazione della frazione legante dall' aggregato. Inoltre spesso i componenti di un legante non sono ben cristallizzati (condizioni parzialmente amorfe o microcristalline) così che le normali metodologie analitiche (XRD) non risultano affidabili o applicabili. In questo lavoro il problema della caratterizzazione del legante è stato affrontato utilizzando diverse metodologie: - analisi TG, XRF e XRD sono state condotte sulla porzione legante separata dall' aggregato mediante disgregazione meccanica e successiva setacciatura della porzione < 63 micron; - analisi EPMA è stata condotta sulla frazione legante riconoscibile in sezione sottile. Queste metodologie non sono da considerarsi “innovative” in quanto rientrano ormai nelle tecniche analitiche classiche, ma la particolare applicazione che proponiamo per l' EPMA associata a XRF, XRD, e TG, può essere utile in questo settore, per arrivare ad una corretta caratterizzazione del legante di una malta.
2001
Archeometria e mondo classico: VIII giornata "Le Scienze della Terra e l'Archeometria
8° Giornata “Le Scienze della Terra e l’Archeometria” , Roma
Roma
Fratini F.; Manganelli del Fa’ C.; Pecchioni E.; Rescic S. Cantisani E.; Cecchi A.
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