Introduzione e Obiettivi: La chirurgia nephron sparing condotta mediante tecnica di enucleoresezione rappresenta la tecnica di scelta per il trattamento dei tumori renali con diametro massimo ≤ 4 cm. Recentemente è stata ampliata l’indicazione a tumori fino a 7 cm di diametro massimo. Obiettivo dello studio è presentare la nostra ventennale esperienza in una serie consecutiva di neoplasie renali trattate mediante tecnica di enucleazione. Metodi: Da Gennaio 1986 ad Aprile 2007, 803 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia renale per neoplasia singola e sporadica. Di questi, 502 (62.5%) sono stati sottoposti ad enucleazione (TE) e 301 (37.5%) a nefrectomia radicale. Dei 502 pazienti, 62 (12.3%) tumori benigni e 5 maligni rari sono stati esclusi dallo studio retrospettivo. Sono stati quindi inclusi nello studio 435 pazienti con RCC confermato all’esame istopatologico, singoli e sporadici. La probabilità di sopravvivenza è stata calcolata con il metodo di Kaplan-Meier con utilizzo del log-rank test per stimare la differenza tra le variabili analizzate. Risultati: In base al TNM 2002, 353 (81%) erano pT1a, 50 pT1b (11.5%), 10 pT2 (2.5%) e 22 (5%) pT3a. Diametro medio delle neoplasie 3.3 cm (SD 1.52, range 0.5-12). Distribuzione in base al grado nucleare di Fuhrman: 95 (22%) G1, 273 (63%) G2 e 67 (15%) G3-4. La valutazione istopatologica in base al WHO 2004 ha rivelato 348 RCC a cellule chiare (80%), 43 papillari (10%), 32 cromofobi (7%) e 12 (3%) altre neoplasie (dotti collettori, inclassificabili etc). Due pazienti sono deceduti nell’immediato postoperatorio per complicanze vascolari. Follow up medio (mediana, range) 35 mesi (30, 4-222). Complessivamente, 26 (6%) pazienti hanno richiesto emotrasfusioni (in media 2 sacche). Un paziente ha richiesto reintervento per sanguinamento (0.2%). In 10 pazienti (2.3%) è stato posizionato JJ stent per 3 settimane per perdita prolungata dal drenaggio. Due (0.4%) pazienti hanno eseguito embolizzazione selettiva per sviluppo di fistola arterovenosa. Non ci sono stati casi di necrosi tubulare acuta/IRC nel postoperatorio. La sopravvivenza tumore-specifica a 5 anni è stata del 87.1%. La sopravvivenza tumore specifica a 5 anni stratificata per stadio TNM è stata del 96.1% nei pT1a, 91.7% nei pT1b, 80% nei pT2 e 50% nei pT3a (p = 0.03). Complessivamente, in 11 pazienti si è avuta una recidiva locale/ renale isolata (2.5%). Conclusioni: La chirurgia conservativa renale se tecnicamente fattibile si conferma una tecnica affidabile da un punto di vista oncologico indipendentemente dalle dimensioni tumorali raggiungendo un tasso di sopravvivenza tumore specifica del 91.7% anche nel trattamento di forme tumorali tra 4 e 7 cm di diametro massimo. La TE garantisce tassi di sopravvivenza tumore specifica e libera da recidiva locale eccellenti, paragonabili alla tecnica di enucleoresezione con un basso rischio di complicanze maggiori e la massima preservazione di parenchima sano.

TECNICA DI ENUCLEAZIONE TUMORALE NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI RENALI: ANALISI SU 502 PAZIENTI / Minervini A.; Lanzi F.; Tosi N.; Tuccio A.; Marranci N.; Giancane S.; Siena G.; Serni S.; Lapini A.; Carini M.. - STAMPA. - Abstract SIURO 2009:(2009), pp. 75-75. (Intervento presentato al convegno XIX Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologica tenutosi a Milano nel 23-26 giugno).

TECNICA DI ENUCLEAZIONE TUMORALE NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI RENALI: ANALISI SU 502 PAZIENTI

MINERVINI, ANDREA;SERNI, SERGIO;CARINI, MARCO
2009

Abstract

Introduzione e Obiettivi: La chirurgia nephron sparing condotta mediante tecnica di enucleoresezione rappresenta la tecnica di scelta per il trattamento dei tumori renali con diametro massimo ≤ 4 cm. Recentemente è stata ampliata l’indicazione a tumori fino a 7 cm di diametro massimo. Obiettivo dello studio è presentare la nostra ventennale esperienza in una serie consecutiva di neoplasie renali trattate mediante tecnica di enucleazione. Metodi: Da Gennaio 1986 ad Aprile 2007, 803 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia renale per neoplasia singola e sporadica. Di questi, 502 (62.5%) sono stati sottoposti ad enucleazione (TE) e 301 (37.5%) a nefrectomia radicale. Dei 502 pazienti, 62 (12.3%) tumori benigni e 5 maligni rari sono stati esclusi dallo studio retrospettivo. Sono stati quindi inclusi nello studio 435 pazienti con RCC confermato all’esame istopatologico, singoli e sporadici. La probabilità di sopravvivenza è stata calcolata con il metodo di Kaplan-Meier con utilizzo del log-rank test per stimare la differenza tra le variabili analizzate. Risultati: In base al TNM 2002, 353 (81%) erano pT1a, 50 pT1b (11.5%), 10 pT2 (2.5%) e 22 (5%) pT3a. Diametro medio delle neoplasie 3.3 cm (SD 1.52, range 0.5-12). Distribuzione in base al grado nucleare di Fuhrman: 95 (22%) G1, 273 (63%) G2 e 67 (15%) G3-4. La valutazione istopatologica in base al WHO 2004 ha rivelato 348 RCC a cellule chiare (80%), 43 papillari (10%), 32 cromofobi (7%) e 12 (3%) altre neoplasie (dotti collettori, inclassificabili etc). Due pazienti sono deceduti nell’immediato postoperatorio per complicanze vascolari. Follow up medio (mediana, range) 35 mesi (30, 4-222). Complessivamente, 26 (6%) pazienti hanno richiesto emotrasfusioni (in media 2 sacche). Un paziente ha richiesto reintervento per sanguinamento (0.2%). In 10 pazienti (2.3%) è stato posizionato JJ stent per 3 settimane per perdita prolungata dal drenaggio. Due (0.4%) pazienti hanno eseguito embolizzazione selettiva per sviluppo di fistola arterovenosa. Non ci sono stati casi di necrosi tubulare acuta/IRC nel postoperatorio. La sopravvivenza tumore-specifica a 5 anni è stata del 87.1%. La sopravvivenza tumore specifica a 5 anni stratificata per stadio TNM è stata del 96.1% nei pT1a, 91.7% nei pT1b, 80% nei pT2 e 50% nei pT3a (p = 0.03). Complessivamente, in 11 pazienti si è avuta una recidiva locale/ renale isolata (2.5%). Conclusioni: La chirurgia conservativa renale se tecnicamente fattibile si conferma una tecnica affidabile da un punto di vista oncologico indipendentemente dalle dimensioni tumorali raggiungendo un tasso di sopravvivenza tumore specifica del 91.7% anche nel trattamento di forme tumorali tra 4 e 7 cm di diametro massimo. La TE garantisce tassi di sopravvivenza tumore specifica e libera da recidiva locale eccellenti, paragonabili alla tecnica di enucleoresezione con un basso rischio di complicanze maggiori e la massima preservazione di parenchima sano.
2009
Abstract SIURO 2009 ARCHIVIO ITALIANO DI UROLOGIA E ANDROLOGIA
XIX Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologica
Milano
Minervini A.; Lanzi F.; Tosi N.; Tuccio A.; Marranci N.; Giancane S.; Siena G.; Serni S.; Lapini A.; Carini M.
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