Il presente studio riguarda due tratti del medio corso del Fiume Serchio: (1) Media valle del Serchio, da Ponte di Campia a Calavorno (lunghezza di circa 12 km); (2) dalla diga di Borgo a Mozzano a Piaggione (lunghezza di circa 6 km). L’obiettivo della ricerca è quello di ottenere un quadro conoscitivo complessivo delle caratteristiche geomorfologiche e dei sedimenti del medio corso del Fiume Serchio ai fini della definizione di uno strumento conoscitivo – operativo tale da poter essere utilizzato come base per future scelte di gestione dei sedimenti. La prima fase di studio è consistita nell’effettuare una suddivisione del corso del Fiume Serchio in tratti relativamente omogenei per caratteristiche morfologiche, idrologiche e sedimentologiche. La procedura di suddivisione ha compreso 4 step principali: (1) inquadramento e definizione delle unità fisiografiche; (2) definizione del grado di confinamento; (3) definizione della morfologia di alveo e (4) suddivisione in tratti. Le variazioni planimetriche dell’alveo sono state analizzate attraverso l’esame di cartografia storica e foto aeree disponibili tramite un Sistema di Informazione Geografica (GIS) creato con il software ArcGis 9.3. Questa metodologia ha permesso di confrontare gli alvei dei diversi anni e consentire la misura di parametri di tipo planimetrico come la larghezza. Per quanto riguarda le variazioni di quota del fondo, le informazioni disponibili per poter ricostruire dei trend evolutivi sono meno dettagliate e più qualitative. Ai fini delle stime di trasporto solido e dei bilanci di sedimenti sono state effettuate campionamenti granulometrici per caratterizzare le dimensioni dei sedimenti del fondo nel tratto di studio. Per la stima del trasporto solido sono state utilizzate equazioni idrauliche proposte in letteratura, ottenute dall’elaborazione di dati sperimentali misurati prevalentemente in laboratorio. I dati disponibili di larghezza sono quelli che permettono una migliore ricostruzione dei trend evolutivi passati. Si possono distinguere tre fasi: (1) Prima fase di restringimento: caratterizzata da una riduzione della larghezza dell’alveo verificatasi tra fi ne 1800 e anni ’50. (2) Seconda fase di restringimento: caratterizzata da un restringimento ancor più accentuato, verificatosi tra anni ’50 e metà anni ’90. (3) Fase di parziale recupero: verificatasi a partire da metà anni ’90 e caratterizzata da un’inversione di tendenza (da restringimento ad allargamento). Le variazioni di quota di fondo consistono complessivamente in un abbassamento del fondo (analogamente alla riduzione di larghezza), mentre le tendenze attuali sono prevalentemente di sedimentazione (analogamente alla tendenza l’allargamento). Utilizzando le stime di capacità di trasporto è stato possibile pertanto calcolare il bilancio dei sedimenti per ogni sottotratto in cui è stato suddiviso il Fiume Serchio nei tratti di studio.

Variazioni planimetriche e bilanci dei sedimenti nel medio corso del Fiume Serchio, Toscana / Teruggi L.B.; Scozzafava R.A.; Rinaldi M.. - In: RENDICONTI ONLINE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 2035-8008. - STAMPA. - 17:(2011), pp. 177-177.

Variazioni planimetriche e bilanci dei sedimenti nel medio corso del Fiume Serchio, Toscana

TERUGGI, LILIANA BEATRIZ;SCOZZAFAVA, ROSARIA ANGELICA;RINALDI, MASSIMO
2011

Abstract

Il presente studio riguarda due tratti del medio corso del Fiume Serchio: (1) Media valle del Serchio, da Ponte di Campia a Calavorno (lunghezza di circa 12 km); (2) dalla diga di Borgo a Mozzano a Piaggione (lunghezza di circa 6 km). L’obiettivo della ricerca è quello di ottenere un quadro conoscitivo complessivo delle caratteristiche geomorfologiche e dei sedimenti del medio corso del Fiume Serchio ai fini della definizione di uno strumento conoscitivo – operativo tale da poter essere utilizzato come base per future scelte di gestione dei sedimenti. La prima fase di studio è consistita nell’effettuare una suddivisione del corso del Fiume Serchio in tratti relativamente omogenei per caratteristiche morfologiche, idrologiche e sedimentologiche. La procedura di suddivisione ha compreso 4 step principali: (1) inquadramento e definizione delle unità fisiografiche; (2) definizione del grado di confinamento; (3) definizione della morfologia di alveo e (4) suddivisione in tratti. Le variazioni planimetriche dell’alveo sono state analizzate attraverso l’esame di cartografia storica e foto aeree disponibili tramite un Sistema di Informazione Geografica (GIS) creato con il software ArcGis 9.3. Questa metodologia ha permesso di confrontare gli alvei dei diversi anni e consentire la misura di parametri di tipo planimetrico come la larghezza. Per quanto riguarda le variazioni di quota del fondo, le informazioni disponibili per poter ricostruire dei trend evolutivi sono meno dettagliate e più qualitative. Ai fini delle stime di trasporto solido e dei bilanci di sedimenti sono state effettuate campionamenti granulometrici per caratterizzare le dimensioni dei sedimenti del fondo nel tratto di studio. Per la stima del trasporto solido sono state utilizzate equazioni idrauliche proposte in letteratura, ottenute dall’elaborazione di dati sperimentali misurati prevalentemente in laboratorio. I dati disponibili di larghezza sono quelli che permettono una migliore ricostruzione dei trend evolutivi passati. Si possono distinguere tre fasi: (1) Prima fase di restringimento: caratterizzata da una riduzione della larghezza dell’alveo verificatasi tra fi ne 1800 e anni ’50. (2) Seconda fase di restringimento: caratterizzata da un restringimento ancor più accentuato, verificatosi tra anni ’50 e metà anni ’90. (3) Fase di parziale recupero: verificatasi a partire da metà anni ’90 e caratterizzata da un’inversione di tendenza (da restringimento ad allargamento). Le variazioni di quota di fondo consistono complessivamente in un abbassamento del fondo (analogamente alla riduzione di larghezza), mentre le tendenze attuali sono prevalentemente di sedimentazione (analogamente alla tendenza l’allargamento). Utilizzando le stime di capacità di trasporto è stato possibile pertanto calcolare il bilancio dei sedimenti per ogni sottotratto in cui è stato suddiviso il Fiume Serchio nei tratti di studio.
2011
Teruggi L.B.; Scozzafava R.A.; Rinaldi M.
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