Introduzione Il carcinoma renale convenzionale a cellule chiare (RCC) nella sua presentazione intracapsulare (pTl-pT2) rappresenta la varietà più comune di carcinoma renale (CR). Sebbene tale forma presenti una prognosi più favorevole rispetto alle forme più avanzate, le categorie T1 e T2 della classificazione TNM 1997 non consentivano un'efficace stratificazione prognostica. La nuova classificazione TNM 2002 ha suddiviso la categoria pT1 (5 7 cm) in due sottogruppi pT1a (fino a 4 cm) e pT1b (da 4 a 7 cm) lasciando inalterata la categoria pT2. Dati a validazione del nuovo schema classificativo sono tuttora insufficienti. Scopo Valutare l'impatto prognostico della nuova classificazione delle forme localizzate di RCC in rapporto ai seguenti parametri: grading istologico secondo Fuhrman (GI), contenuto in DNA (DI), frazione proliferante di fase S (SPF) e indice proliferativo (IP) (Mib-1). Materiale e metodi 136 casi di RCC intracapsulare, con follow-up medio di 74 mesi, sono stati riclassificati e sottoposti ad analisi citofluorimetrica a flusso ed immunoistochimica con l'Ab Mib-1. Risultati La sopravvivenza tumore-specifica (STS) dell'intero gruppo di RCC risultò di 83,8% e 79,9% a 5 e 8 anni rispettivamente. 1) TNM 2002: 57 pazienti furono ristadiati pTla, 61 pTlb e 18 pT2. La STS fu di 92%, 81,1% e 40,1% rispettivamente per le suddette categorie (p < 0,05). 2) G1-2 (80 casi); G3 (45 casi); G4 (11 casi). La STS risultò per i G1-2 dell’ 88,3%, per i G3 del 75,6% e per i G4 del 33,2% (p < 0,05). 3) DI: la STS per i casi diploidi e quelli aneuploidi risultò dell'87% e 49,1%, rispettivamente (p = 0,0001); in particolare a) la STS per pT1a: 95,2% e 68,6% diploidi vs aneuploidi (p <0,0088), b) pT1b: 90% e 49.2% (p < 0,0001), c) pT2: 49,2% e 25% (p = ns). Inoltre la DI si dimostrò una variabile indipendente di prognosi rispetto al G1 e al pT. 4) La SPF e IP non si associarono significativamente con la STS. Conclusioni I risultati ottenuti appaiono validare la suddivisione in pT1a, pT1b e pT2 delle forme di RCC intracapsulare proposta dal TNM 2002. Inoltre all’interno delle categorie pT1a e pT1b la determinazione del DI permette una ulteriore stratificazione dei pazienti a rischio di progressione di malattia.

CLASSIFICAZIONE TNM 2002 DEL CARCINOMA RENALE:; VALORE PROGNOSTICO DEL CONTENUTO DI DNA , DELLA FASE S E DELL'ESPRESSIONE DI KI-67 (MIB-1 SCORE) NEI TUMORI RENALI CONVENZIONALI A CELLULE CHIARE INTRACAPSULARI (pT1a-pT1b-pT2) / C. Di Cristofano; A. Minervini; A. Cavazzana; P. Collecchi; R. Minervini; C. Selli; G. Bevilacqua. - In: PATHOLOGICA. - ISSN 0031-2983. - STAMPA. - 94 n°4:(2004), pp. 384-385. (Intervento presentato al convegno 3° Congresso Nazionale SIAPEC-IAP tenutosi a Firenze nel 26-30 settembre).

CLASSIFICAZIONE TNM 2002 DEL CARCINOMA RENALE:; VALORE PROGNOSTICO DEL CONTENUTO DI DNA , DELLA FASE S E DELL'ESPRESSIONE DI KI-67 (MIB-1 SCORE) NEI TUMORI RENALI CONVENZIONALI A CELLULE CHIARE INTRACAPSULARI (pT1a-pT1b-pT2)

MINERVINI, ANDREA;
2004

Abstract

Introduzione Il carcinoma renale convenzionale a cellule chiare (RCC) nella sua presentazione intracapsulare (pTl-pT2) rappresenta la varietà più comune di carcinoma renale (CR). Sebbene tale forma presenti una prognosi più favorevole rispetto alle forme più avanzate, le categorie T1 e T2 della classificazione TNM 1997 non consentivano un'efficace stratificazione prognostica. La nuova classificazione TNM 2002 ha suddiviso la categoria pT1 (5 7 cm) in due sottogruppi pT1a (fino a 4 cm) e pT1b (da 4 a 7 cm) lasciando inalterata la categoria pT2. Dati a validazione del nuovo schema classificativo sono tuttora insufficienti. Scopo Valutare l'impatto prognostico della nuova classificazione delle forme localizzate di RCC in rapporto ai seguenti parametri: grading istologico secondo Fuhrman (GI), contenuto in DNA (DI), frazione proliferante di fase S (SPF) e indice proliferativo (IP) (Mib-1). Materiale e metodi 136 casi di RCC intracapsulare, con follow-up medio di 74 mesi, sono stati riclassificati e sottoposti ad analisi citofluorimetrica a flusso ed immunoistochimica con l'Ab Mib-1. Risultati La sopravvivenza tumore-specifica (STS) dell'intero gruppo di RCC risultò di 83,8% e 79,9% a 5 e 8 anni rispettivamente. 1) TNM 2002: 57 pazienti furono ristadiati pTla, 61 pTlb e 18 pT2. La STS fu di 92%, 81,1% e 40,1% rispettivamente per le suddette categorie (p < 0,05). 2) G1-2 (80 casi); G3 (45 casi); G4 (11 casi). La STS risultò per i G1-2 dell’ 88,3%, per i G3 del 75,6% e per i G4 del 33,2% (p < 0,05). 3) DI: la STS per i casi diploidi e quelli aneuploidi risultò dell'87% e 49,1%, rispettivamente (p = 0,0001); in particolare a) la STS per pT1a: 95,2% e 68,6% diploidi vs aneuploidi (p <0,0088), b) pT1b: 90% e 49.2% (p < 0,0001), c) pT2: 49,2% e 25% (p = ns). Inoltre la DI si dimostrò una variabile indipendente di prognosi rispetto al G1 e al pT. 4) La SPF e IP non si associarono significativamente con la STS. Conclusioni I risultati ottenuti appaiono validare la suddivisione in pT1a, pT1b e pT2 delle forme di RCC intracapsulare proposta dal TNM 2002. Inoltre all’interno delle categorie pT1a e pT1b la determinazione del DI permette una ulteriore stratificazione dei pazienti a rischio di progressione di malattia.
2004
Pathologica
3° Congresso Nazionale SIAPEC-IAP
Firenze
C. Di Cristofano; A. Minervini; A. Cavazzana; P. Collecchi; R. Minervini; C. Selli; G. Bevilacqua
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