Obiettivi: lo studio valuta il decorso a lungo termine della patologia psichiatrica in casi psichiatrici giovani ed anziani appartenenti alla popolazione generale ed a quella clinica. Lo scopo è identificare variabili socio-demografiche e/o psicopatologiche che influenzino l'esito a lungo termine della patologia psichiatrica. Metodo: studio longitudinale storico di casi psichiatrici della popolazione generale (selezionati attraverso un'intervista di screening e l'Intervista Psichiatrica Firenze1) e di quella clinica (follow-up di durata >= 48 mesi realizzato con 2 o più osservazioni). Soggetti di età <= 30 anni e >= 60 anni. Risultati: dei 75 giovani appartenenti ai casi psichiatrici della popolazione generale, l'8% (N=6/75) ha presentato ricadute di malattia; dei 174 anziani, il 19,5% (N=34/174) ha avuto almeno una ricaduta. Confrontando giovani (N=35) e anziani (N=100) del campione clinico in funzione al numero di ricadute per anno di osservazione, si ha una differenza statisticamente significativa (p= .039) che dimostra una maggior tendenza a ricadere degli anziani; il t-test in funzione all'indice di benessere (tempo di benessere rispetto al tempo a rischio) non è significativo (p= .456). Gli anziani della popolazione clinica presentano più ricadute di malattia rispetto agli anziani della popolazione generale (p= .000). L'età della prima ricaduta correla negativamente con la durata del tempo di benessere nei giovani del campione clinico. L'indice di benessere degli anziani del campione clinico è più elevato qualora la durata dell'episodio indice sia prolungata (p= .037), il numero di molecole farmacologiche assunte all'esordio di malattia sia relativamente alto (1,58±1,10) (p= .001), non siano stati assunti dal paziente BDZ NL SSRI all'esordio di malattia (P= .024; p= .008; p= 015). Conclusioni: l'esito a lungo termine della patologia psichiatrica dipende dall'età (anziani vs giovani), dalla richiesta di visita psichiatrica (popolazione clinica vs popolazione generale) e dalla durata dell'episodio indice. Gli anziani, pur ricadendo più dei giovani, hanno un benessere paragonabile in durata; ciò conferma la maggior fragilità del loro equilibrio da un punto di vista psicopatologico.

Esito a lungo termine della patologia psichiatrica / C. Faravelli; F. Cosci; D. Bartolozzi; A. Perone; M.A. Scarpato; A. Taberna; D. D'Adamo; C. Cecchi; C. Di Primio; B. Lo Iacono; D. D'Agostino. - In: GIORNALE ITALIANO DI PSICOPATOLOGIA. - ISSN 1592-1107. - STAMPA. - 6:(2000), pp. 171-172.

Esito a lungo termine della patologia psichiatrica

FARAVELLI, CARLO;COSCI, FIAMMETTA;
2000

Abstract

Obiettivi: lo studio valuta il decorso a lungo termine della patologia psichiatrica in casi psichiatrici giovani ed anziani appartenenti alla popolazione generale ed a quella clinica. Lo scopo è identificare variabili socio-demografiche e/o psicopatologiche che influenzino l'esito a lungo termine della patologia psichiatrica. Metodo: studio longitudinale storico di casi psichiatrici della popolazione generale (selezionati attraverso un'intervista di screening e l'Intervista Psichiatrica Firenze1) e di quella clinica (follow-up di durata >= 48 mesi realizzato con 2 o più osservazioni). Soggetti di età <= 30 anni e >= 60 anni. Risultati: dei 75 giovani appartenenti ai casi psichiatrici della popolazione generale, l'8% (N=6/75) ha presentato ricadute di malattia; dei 174 anziani, il 19,5% (N=34/174) ha avuto almeno una ricaduta. Confrontando giovani (N=35) e anziani (N=100) del campione clinico in funzione al numero di ricadute per anno di osservazione, si ha una differenza statisticamente significativa (p= .039) che dimostra una maggior tendenza a ricadere degli anziani; il t-test in funzione all'indice di benessere (tempo di benessere rispetto al tempo a rischio) non è significativo (p= .456). Gli anziani della popolazione clinica presentano più ricadute di malattia rispetto agli anziani della popolazione generale (p= .000). L'età della prima ricaduta correla negativamente con la durata del tempo di benessere nei giovani del campione clinico. L'indice di benessere degli anziani del campione clinico è più elevato qualora la durata dell'episodio indice sia prolungata (p= .037), il numero di molecole farmacologiche assunte all'esordio di malattia sia relativamente alto (1,58±1,10) (p= .001), non siano stati assunti dal paziente BDZ NL SSRI all'esordio di malattia (P= .024; p= .008; p= 015). Conclusioni: l'esito a lungo termine della patologia psichiatrica dipende dall'età (anziani vs giovani), dalla richiesta di visita psichiatrica (popolazione clinica vs popolazione generale) e dalla durata dell'episodio indice. Gli anziani, pur ricadendo più dei giovani, hanno un benessere paragonabile in durata; ciò conferma la maggior fragilità del loro equilibrio da un punto di vista psicopatologico.
2000
C. Faravelli; F. Cosci; D. Bartolozzi; A. Perone; M.A. Scarpato; A. Taberna; D. D'Adamo; C. Cecchi; C. Di Primio; B. Lo Iacono; D. D'Agostino
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