La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e` una malattia respiratoria cronica prevenibile e trattabile che puo` presentarsi singolarmente o associata a significativi effetti e comorbilita` extrapolmonari che ne aumentano la complessita`. Il fattore individuale che e` meglio documentato e` il deficit ereditario severo di alfa-1-antitripsina. Il principale fattore ambientale e` rappresentato dal fumo di sigaretta, al punto che le conoscenze sulla BPCO riguardano quasi esclusivamente i pazienti fumatori. La diagnosi di BPCO si basa sulla presenza, all’anamnesi, di fattori di rischio e sulla documentazione con spirometria di una persistente riduzione del flusso aereo. La presenza di ostruzione delle vie aeree non reversibile viene definita dalla presenza di un rapporto VEMS/CVF < 0,7 misurato 30 minuti dopo la somministrazione di 400 mg di salbutamolo per via inalatoria. La classificazione di gravita` della BPCO attualmente include 4 stadi identificati sulla base della percentuale di riduzione rispetto al teorico del VEMS postbroncodilatatore: Stadio I — BPCO lieve; Stadio II — BPCO moderata; Stadio III — BPCO grave; Stadio IV — BPCO molto grave. Il trattamento della BPCO stabile dovrebbe essere caratterizzato da un progressivo incremento della terapia in relazione alla gravita` della malattia e si basa su interventi educazionali (compresa la cessazione del fumo), farmacologici (prevalentemente broncodilatatori con l’aggiunta di steroidi inalatori negli stadi moderati/gravi) e non farmacologici (riabilitazione, ossigenoterapia e, piu` raramente, trattamenti chirurgici ed endoscopici di riduzione volumetrica polmonare). Le riacutizzazioni rappresentano eventi frequenti nella storia naturale della BPCO. I broncodilatatori a rapida insorgenza d’azione somministrati per via inalatoria (beta2-agonisti e/o anticolinergici) e i glucocorticoidi sistemici, preferibilmente orali, sono i farmaci di scelta per il trattamento domiciliare delle riacutizzazioni della BPCO. I pazienti che presentano riacutizzazioni con segni clinici di infezione bronchiale (cioe` aumento del volume e viraggio di colore dell’escreato e/o febbre) possono trarre beneficio da una terapia antibiotica. Le riacutizzazioni con insufficienza respiratoria vengono trattate con buona percentuale di successo mediante ventilazione meccanica non invasiva.
Linee guida sulla BPCO non associata a comorbilità croniche / Corbetta L.; Luppi L.; Incalzi R.A.. - In: ITALIAN JOURNAL OF MEDICINE. - ISSN 1877-9344. - ELETTRONICO. - 5, issue 1, supp. 1:(2011), pp. 14-21. [10.1016/j.itjm.2011.01.004]
Linee guida sulla BPCO non associata a comorbilità croniche
CORBETTA, LORENZO;
2011
Abstract
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e` una malattia respiratoria cronica prevenibile e trattabile che puo` presentarsi singolarmente o associata a significativi effetti e comorbilita` extrapolmonari che ne aumentano la complessita`. Il fattore individuale che e` meglio documentato e` il deficit ereditario severo di alfa-1-antitripsina. Il principale fattore ambientale e` rappresentato dal fumo di sigaretta, al punto che le conoscenze sulla BPCO riguardano quasi esclusivamente i pazienti fumatori. La diagnosi di BPCO si basa sulla presenza, all’anamnesi, di fattori di rischio e sulla documentazione con spirometria di una persistente riduzione del flusso aereo. La presenza di ostruzione delle vie aeree non reversibile viene definita dalla presenza di un rapporto VEMS/CVF < 0,7 misurato 30 minuti dopo la somministrazione di 400 mg di salbutamolo per via inalatoria. La classificazione di gravita` della BPCO attualmente include 4 stadi identificati sulla base della percentuale di riduzione rispetto al teorico del VEMS postbroncodilatatore: Stadio I — BPCO lieve; Stadio II — BPCO moderata; Stadio III — BPCO grave; Stadio IV — BPCO molto grave. Il trattamento della BPCO stabile dovrebbe essere caratterizzato da un progressivo incremento della terapia in relazione alla gravita` della malattia e si basa su interventi educazionali (compresa la cessazione del fumo), farmacologici (prevalentemente broncodilatatori con l’aggiunta di steroidi inalatori negli stadi moderati/gravi) e non farmacologici (riabilitazione, ossigenoterapia e, piu` raramente, trattamenti chirurgici ed endoscopici di riduzione volumetrica polmonare). Le riacutizzazioni rappresentano eventi frequenti nella storia naturale della BPCO. I broncodilatatori a rapida insorgenza d’azione somministrati per via inalatoria (beta2-agonisti e/o anticolinergici) e i glucocorticoidi sistemici, preferibilmente orali, sono i farmaci di scelta per il trattamento domiciliare delle riacutizzazioni della BPCO. I pazienti che presentano riacutizzazioni con segni clinici di infezione bronchiale (cioe` aumento del volume e viraggio di colore dell’escreato e/o febbre) possono trarre beneficio da una terapia antibiotica. Le riacutizzazioni con insufficienza respiratoria vengono trattate con buona percentuale di successo mediante ventilazione meccanica non invasiva.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.