Riflettere sul valore della dimensione intergenerazionale in attività volte alla valorizzazione educativa del patrimonio materiale e immateriale locale implica la considerazione della componente dinamica che caratterizza l’evolversi di un territorio e la complessità di un’educazione che sappia fondarsi sull’intreccio di saperi e conoscenze che scaturiscono dai processi informali di apprendimento. Il rischio è di non riuscire a salvaguardare il patrimonio di cui si dispone se questo non entra a far parte dei saperi collettivi da tutelare e conservare. Si comprende come non si possa prescindere, nell’accostarci al bene culturale da un approccio che porti in primo piano la dimensione immateriale del bene stesso: i saperi. Sia il sapere che ne consente l’interpretazione, sia il saper fare che ne ha consentito la realizzazione e l’uso e dunque ha garantito la vita stessa del bene culturale. È intorno a queste riflessioni che si sviluppa il contributo presentato in occasione del convegno Siped svoltosi a Firenze dal 3 al 5 maggio 2012, da cui prende origine il volume.
La relazione anziano-bambino nella didattica del patrimonio ambientale e culturale: il valore della dimensione intergenerazionale / Del Gobbo, Giovanna. - STAMPA. - (2012), pp. 630-641.
La relazione anziano-bambino nella didattica del patrimonio ambientale e culturale: il valore della dimensione intergenerazionale
DEL GOBBO, GIOVANNA
2012
Abstract
Riflettere sul valore della dimensione intergenerazionale in attività volte alla valorizzazione educativa del patrimonio materiale e immateriale locale implica la considerazione della componente dinamica che caratterizza l’evolversi di un territorio e la complessità di un’educazione che sappia fondarsi sull’intreccio di saperi e conoscenze che scaturiscono dai processi informali di apprendimento. Il rischio è di non riuscire a salvaguardare il patrimonio di cui si dispone se questo non entra a far parte dei saperi collettivi da tutelare e conservare. Si comprende come non si possa prescindere, nell’accostarci al bene culturale da un approccio che porti in primo piano la dimensione immateriale del bene stesso: i saperi. Sia il sapere che ne consente l’interpretazione, sia il saper fare che ne ha consentito la realizzazione e l’uso e dunque ha garantito la vita stessa del bene culturale. È intorno a queste riflessioni che si sviluppa il contributo presentato in occasione del convegno Siped svoltosi a Firenze dal 3 al 5 maggio 2012, da cui prende origine il volume.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.