Juan Gelman o la poesía como aventura del lenguaje

Gelman è uno scrittore che non accetta una visione del linguaggio che limiti, che intralci la sua immaginazione, che trattenga il piacere nella produzione di parole. Aggiungendo inventiva al suo lavoro di muratore, unisce parole, combinandole, rendendole visibile. In questo modo ostacola il lettore, gli impedisce il riferimento automatico del testo a un ambito reale diverso dall’ambito delle parole che lo compongono. La conseguenza immediata di questa visione poetica è precisamente il rapporto originale con il lettore: il poeta obbliga il lettore a collegare le parole, a costruire la sintassi, a intervenire nella produzione del significato del testo. Per raggiungere questo scopo Gelman finisce per eliminare la regola e compensa con la materialità verbale lo sconcerto che la mancanza di precisione del significante e del significato provoca nel lettore. La deviazione dalla norma è sostenuta da una profonda visione esistenziale. Trasgredire significa recuperare il potere creativo della parola dando in questo modo un rinnovato valore alla vita. Seguire il poeta che sposta nelle parole tutta la sua esperienza vitale è il proposito del presente libro.