Il volume offre una ricostruzione del concetto di partito politico elaborato dalla cultura costituzionale dell’Italia liberale, in un arco di tempo che va dalla seconda metà del secolo XIX all’avvento del regime fascista. L’obiettivo è quello di indagare cioè come lo Stato di diritto italiano abbia accolto, reinterpretato e costruito la propria idea di partito politico, quale ruolo abbia riconosciuto ad esso sia sul versante sociale sia su quello istituzionale, come lo abbia infine inserito all’interno della propria forma di governo. Per far ciò, è stato necessario instaurare un continuo dialogo con la dottrina europea poiché essa, sul tema, ha offerto al dibattito italiano precise radici culturali prima (tra il tardo Settecento e il primo Ottocento: illuminismo, rivoluzione francese, pensiero britannico) ed un confronto continuo e stimolante poi (soprattutto grazie al parallelo percorso compiuto dalle Staatslehre tedesca). Per quanto concerne la struttura, il volume si divide in due parti. La prima è volta a fare emergere il preciso modello di partito (che si è definito partito parlamentare) concettualizzato dal pensiero costituzionale dell’Italia liberale, mettendo in evidenza come esso si sia formato, quali fossero le sue caratteristiche, quali diverse possibili declinazioni di esso offrì infine la giuspubblicistica italiana, alla luce della straordinaria svolta metodologica che la investì, per Opera di V.E. Orlando, a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento. Nella seconda parte del volume, invece, si è cercato di descrivere l’urto violento al quale questo modello di partito andò incontro quando l’intera cultura costituzionale liberale si trovò a fare i conti con i mutamenti sociali, politici (e verrebbe da dire anche antropologici) tipici del Novecento: a partire da quella apparente età dell’oro che parve essere l’età giolittiana, passando per la prima guerra mondiale, fino a giungere al tornante forse più significativo per una ricostruzione costituzionale del ruolo del partito, vale a dire l’approvazione della legge elettorale proporzionale del 1919 e il conseguente nuovo regolamento parlamentare del 1920.

Le dottrine costituzionali del partito politico. L'Italia liberale / M. Gregorio. - STAMPA. - (2012).

Le dottrine costituzionali del partito politico. L'Italia liberale.

GREGORIO, MASSIMILIANO
2012

Abstract

Il volume offre una ricostruzione del concetto di partito politico elaborato dalla cultura costituzionale dell’Italia liberale, in un arco di tempo che va dalla seconda metà del secolo XIX all’avvento del regime fascista. L’obiettivo è quello di indagare cioè come lo Stato di diritto italiano abbia accolto, reinterpretato e costruito la propria idea di partito politico, quale ruolo abbia riconosciuto ad esso sia sul versante sociale sia su quello istituzionale, come lo abbia infine inserito all’interno della propria forma di governo. Per far ciò, è stato necessario instaurare un continuo dialogo con la dottrina europea poiché essa, sul tema, ha offerto al dibattito italiano precise radici culturali prima (tra il tardo Settecento e il primo Ottocento: illuminismo, rivoluzione francese, pensiero britannico) ed un confronto continuo e stimolante poi (soprattutto grazie al parallelo percorso compiuto dalle Staatslehre tedesca). Per quanto concerne la struttura, il volume si divide in due parti. La prima è volta a fare emergere il preciso modello di partito (che si è definito partito parlamentare) concettualizzato dal pensiero costituzionale dell’Italia liberale, mettendo in evidenza come esso si sia formato, quali fossero le sue caratteristiche, quali diverse possibili declinazioni di esso offrì infine la giuspubblicistica italiana, alla luce della straordinaria svolta metodologica che la investì, per Opera di V.E. Orlando, a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento. Nella seconda parte del volume, invece, si è cercato di descrivere l’urto violento al quale questo modello di partito andò incontro quando l’intera cultura costituzionale liberale si trovò a fare i conti con i mutamenti sociali, politici (e verrebbe da dire anche antropologici) tipici del Novecento: a partire da quella apparente età dell’oro che parve essere l’età giolittiana, passando per la prima guerra mondiale, fino a giungere al tornante forse più significativo per una ricostruzione costituzionale del ruolo del partito, vale a dire l’approvazione della legge elettorale proporzionale del 1919 e il conseguente nuovo regolamento parlamentare del 1920.
2012
9788866552963
M. Gregorio
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