Il presente contributo nasce su iniziativa di ARSIA in collaborazione con i seguenti partner: • C.R.E.A.R. (Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili dell’Università di Firenze), coordinatore e responsabile scientifico del progetto; • Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese, che ha avuto la funzione di coordinamento territoriale e fornitura di parte dei dati cartografici dell’area oggetto di studio; • GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo, con il compito di trasferimento delle informazioni a livello territoriale; • Associazione Regionale Boscaioli Toscana (ARBO) e Associazione Boscaioli Pistoiese (ABP), che hanno fornito informazioni, legate all’attuale strutturazione del settore forestale nell’area della Comunità Montana. Il progetto VA.DO.B.A.P. - Valutazione della Domanda di Biocombustibili solidi (legno cippato) nell’area della Comunità Montana Appennino Pistoiese - ha quindi come principale obiettivo, l'individuazione e realizzazione di strumenti utili a favorire lo start-up della filiera boscolegno- energia in uno specifico contesto territoriale. Per fare ciò il progetto VADOBAP ha individuato due target principali da raggiungere: il primo, di lungo termine, diretto alla classificazione di tutto l'edificato esistente all'interno della Comunità Montana secondo il diverso grado di vocazionalità che ciascun edificio ha nel convertire il proprio impianto termico; il secondo, di breve termine, legato alla realizzazione di un vero e proprio piano di conversione energetica dell'edificato pubblico (ed in parte privato), che possa favorire la strutturazione operativa di una filiera locale legno-cippato-energia. L'obiettivo di lungo periodo, sviluppato attraverso un'analisi territoriale su piattaforma GIS (Geographic Information System), ha portato alla identificazione del livello di produzione energetica massima sostenibile con l'impiego di biomasse residue di origine forestale prodotte in ambito locale, e conseguentemente, ha portato all'identificazione del massimo volume di edificato riscaldabile con l'impiego di tali fonti energetiche. E' opportuno sottolineare che la vocazionalità degli edifici è stata definita in relazione all'efficienza economica dell'investimento, ovvero, favorendo gli edifici che a parità di caratteristiche tecniche garantivano il minor dispendio di risorse economiche nel processo di conversione tecnologica degli impianti termici.

Valutazione della domanda di biocombustibili solidi (legno cippato) nell’area dell’Appennino Pistoiese / I. Bernetti; C. Fagarazzi. - STAMPA. - (2008), pp. 1-212.

Valutazione della domanda di biocombustibili solidi (legno cippato) nell’area dell’Appennino Pistoiese

BERNETTI, IACOPO;FAGARAZZI, CLAUDIO
2008

Abstract

Il presente contributo nasce su iniziativa di ARSIA in collaborazione con i seguenti partner: • C.R.E.A.R. (Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili dell’Università di Firenze), coordinatore e responsabile scientifico del progetto; • Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese, che ha avuto la funzione di coordinamento territoriale e fornitura di parte dei dati cartografici dell’area oggetto di studio; • GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo, con il compito di trasferimento delle informazioni a livello territoriale; • Associazione Regionale Boscaioli Toscana (ARBO) e Associazione Boscaioli Pistoiese (ABP), che hanno fornito informazioni, legate all’attuale strutturazione del settore forestale nell’area della Comunità Montana. Il progetto VA.DO.B.A.P. - Valutazione della Domanda di Biocombustibili solidi (legno cippato) nell’area della Comunità Montana Appennino Pistoiese - ha quindi come principale obiettivo, l'individuazione e realizzazione di strumenti utili a favorire lo start-up della filiera boscolegno- energia in uno specifico contesto territoriale. Per fare ciò il progetto VADOBAP ha individuato due target principali da raggiungere: il primo, di lungo termine, diretto alla classificazione di tutto l'edificato esistente all'interno della Comunità Montana secondo il diverso grado di vocazionalità che ciascun edificio ha nel convertire il proprio impianto termico; il secondo, di breve termine, legato alla realizzazione di un vero e proprio piano di conversione energetica dell'edificato pubblico (ed in parte privato), che possa favorire la strutturazione operativa di una filiera locale legno-cippato-energia. L'obiettivo di lungo periodo, sviluppato attraverso un'analisi territoriale su piattaforma GIS (Geographic Information System), ha portato alla identificazione del livello di produzione energetica massima sostenibile con l'impiego di biomasse residue di origine forestale prodotte in ambito locale, e conseguentemente, ha portato all'identificazione del massimo volume di edificato riscaldabile con l'impiego di tali fonti energetiche. E' opportuno sottolineare che la vocazionalità degli edifici è stata definita in relazione all'efficienza economica dell'investimento, ovvero, favorendo gli edifici che a parità di caratteristiche tecniche garantivano il minor dispendio di risorse economiche nel processo di conversione tecnologica degli impianti termici.
2008
8879572873
I. Bernetti; C. Fagarazzi
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