La tesi si propone di studiare l’evoluzione del nazionalismo romeno di Transilvania fra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, attraverso l’uso di fonti archivistiche, memorialistica, corrispondenza, dell’élite politica e culturale transilvana. Obiettivo della tesi in particolare è l’analisi del caso transilvano come "case study" delle dinamiche proprie del nazionalismo nel passaggio da una situazione non dominante, minoritaria e oppositiva a una situazione dominante e maggioritaria. Il contesto storico-geografico nella fattispecie è costituito dal Regno d’Ungheria nella sua fase di confronto/scontro con i movimenti nazionali romeno, slovacco e serbo, terminata con il suo dissolvimento e l’unificazione di intere porzioni del suo territorio con nuovi o allargati stati nazionali (Romania, Cecoslovacchia e Jugoslavia). L’ipotesi di lavoro è che i nazionalismi minoritari, dopo aver fatto uso di ideologie di ispirazione liberal-democratica per sostenere le proprie richieste in relazione ai diritti nazionali della rispettiva etnia di fronte al governo centrale, una volta raggiunto uno status dominante e maggioritario, in seguito alla costituzione di un proprio stato nazionale, abbiano abbandonato gli ideali liberali per abbracciare più o meno gradualmente ideologie di carattere etnocratico ed esclusivo.
Nazionalismo romeno in Transilvania fra la fine dell'Ottocento e gli anni Trenta / Stefano Santoro. - STAMPA. - (2013).
Nazionalismo romeno in Transilvania fra la fine dell'Ottocento e gli anni Trenta
SANTORO, STEFANO
2013
Abstract
La tesi si propone di studiare l’evoluzione del nazionalismo romeno di Transilvania fra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, attraverso l’uso di fonti archivistiche, memorialistica, corrispondenza, dell’élite politica e culturale transilvana. Obiettivo della tesi in particolare è l’analisi del caso transilvano come "case study" delle dinamiche proprie del nazionalismo nel passaggio da una situazione non dominante, minoritaria e oppositiva a una situazione dominante e maggioritaria. Il contesto storico-geografico nella fattispecie è costituito dal Regno d’Ungheria nella sua fase di confronto/scontro con i movimenti nazionali romeno, slovacco e serbo, terminata con il suo dissolvimento e l’unificazione di intere porzioni del suo territorio con nuovi o allargati stati nazionali (Romania, Cecoslovacchia e Jugoslavia). L’ipotesi di lavoro è che i nazionalismi minoritari, dopo aver fatto uso di ideologie di ispirazione liberal-democratica per sostenere le proprie richieste in relazione ai diritti nazionali della rispettiva etnia di fronte al governo centrale, una volta raggiunto uno status dominante e maggioritario, in seguito alla costituzione di un proprio stato nazionale, abbiano abbandonato gli ideali liberali per abbracciare più o meno gradualmente ideologie di carattere etnocratico ed esclusivo.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi di dottorato
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