Il contributo parte dallo scenario della condizione dell’anziano, percorrendo la demografia dell’invecchiamento da metà del secolo scorso fino al 2025. Vengono considerati numerosi parametri: essi spaziano dall’età media all’aspettativa di vita, dall’architettura demografica della popolazione alla definizione di anziano. Uno sguardo particolare è riservato alle caratteristiche delle malattie in età avanzata, e alla comunicazione con l’anziano fragile. Certamente l’aumentare della vita media, in particolare dalla seconda metà del secolo scorso in poi, ha fatto sì che numerose malattie caratterizzano attualmente la situazione dell’anziano. Il concetto di ‘fragilità dell’anziano’ riveste oggi un ruolo particolare. Questo concetto richiede la programmazione dell’assistenza per l’anziano fragile, con nuove forme che possano assisterlo adeguatamente. Compaiono nuovi ruoli, o meglio ruoli che vengono ridefiniti rispetto al passato, quale per esempio quello del caregiver, che è un elemento cardine della domiciliarietà Il contributo continua poi definendo per l’anziano e la sua vita il ruolo della casa e dei servizi: Vengono considerate non solo le varie forme di assistenza, ma anche le varie opzioni offerte dai diversi luoghi di assistenza, ognuno con le sue caratteristiche e le sue specificità Grande attenzione è rivolta ai fattori critici per la vita dell’anziano nel proprio domicilio. L’ultima parte è dedicata alle istituzioni caritative e assistenziali in terra bresciana. Queste istituzioni, con particolare riferimento alla Congrega della Carià Apostolica, sono infatti quelle che fanno da complemento alla domiciliarietà. Vengono considerate varie sfaccettature, in particolare quelle legate alle nuove forme di finanziamento nell’ambito della crisi economica. Il recente dibattito internazionale sulla valutazione dello stato di salute, ed in particolare le discussioni relative ai limiti della classica definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che aveva visto, ormai più di sessanta anni fa, la salute nello “Stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non la semplice assenza di malattia”), rendono plasticamente ragione dei limiti della scienza nell’assicurare il pieno benessere dei singoli individui, in particolare degli anziani. In considerazione di questa consapevolezza appare necessario ed improcrastinabile il massimo coinvolgimento di tutti gli attori non soltanto del contesto sanitario ma più ampiamente della sfera sociale per garantire quelle risposte efficaci ed efficienti ai bisogni di salute dell’anziano che la comunità scientifica e il corpo della società richiedono.

La condizione degli anziani tra ambiente domiciliare e istituzioni caritative e assistenziali in terra bresciana: storia e attualità / Conti AA. - STAMPA. - (2013), pp. 55-121.

La condizione degli anziani tra ambiente domiciliare e istituzioni caritative e assistenziali in terra bresciana: storia e attualità.

CONTI, ANDREA
2013

Abstract

Il contributo parte dallo scenario della condizione dell’anziano, percorrendo la demografia dell’invecchiamento da metà del secolo scorso fino al 2025. Vengono considerati numerosi parametri: essi spaziano dall’età media all’aspettativa di vita, dall’architettura demografica della popolazione alla definizione di anziano. Uno sguardo particolare è riservato alle caratteristiche delle malattie in età avanzata, e alla comunicazione con l’anziano fragile. Certamente l’aumentare della vita media, in particolare dalla seconda metà del secolo scorso in poi, ha fatto sì che numerose malattie caratterizzano attualmente la situazione dell’anziano. Il concetto di ‘fragilità dell’anziano’ riveste oggi un ruolo particolare. Questo concetto richiede la programmazione dell’assistenza per l’anziano fragile, con nuove forme che possano assisterlo adeguatamente. Compaiono nuovi ruoli, o meglio ruoli che vengono ridefiniti rispetto al passato, quale per esempio quello del caregiver, che è un elemento cardine della domiciliarietà Il contributo continua poi definendo per l’anziano e la sua vita il ruolo della casa e dei servizi: Vengono considerate non solo le varie forme di assistenza, ma anche le varie opzioni offerte dai diversi luoghi di assistenza, ognuno con le sue caratteristiche e le sue specificità Grande attenzione è rivolta ai fattori critici per la vita dell’anziano nel proprio domicilio. L’ultima parte è dedicata alle istituzioni caritative e assistenziali in terra bresciana. Queste istituzioni, con particolare riferimento alla Congrega della Carià Apostolica, sono infatti quelle che fanno da complemento alla domiciliarietà. Vengono considerate varie sfaccettature, in particolare quelle legate alle nuove forme di finanziamento nell’ambito della crisi economica. Il recente dibattito internazionale sulla valutazione dello stato di salute, ed in particolare le discussioni relative ai limiti della classica definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che aveva visto, ormai più di sessanta anni fa, la salute nello “Stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non la semplice assenza di malattia”), rendono plasticamente ragione dei limiti della scienza nell’assicurare il pieno benessere dei singoli individui, in particolare degli anziani. In considerazione di questa consapevolezza appare necessario ed improcrastinabile il massimo coinvolgimento di tutti gli attori non soltanto del contesto sanitario ma più ampiamente della sfera sociale per garantire quelle risposte efficaci ed efficienti ai bisogni di salute dell’anziano che la comunità scientifica e il corpo della società richiedono.
2013
9788834325438
L’anziano e la sua casa
55
121
Conti AA
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