­Fin dall’inizio del loro governo i sovrani merovingi esercitarono un potere significativo sulle ordinazioni episcopali, destinato ad accrescersi nel corso del sec. VI. Ma quale fu l’atteggiamento dell’élite episcopale di fronte al ruolo assunto dalla potestà secolare nella designazione della più alta carica ecclesiastica? L’obiettivo del presente lavoro è fornire qualche suggestione sulle convinzioni e gli auspici che determinarono e condizionarono il punto di vista degli esponenti di maggior spicco dell’alto clero che, per tutto il secolo VI, continuarono a provenire dalle grandi famiglie dell’aristocrazia gallo-romana. Tra le fonti di cui ci si avvale, un posto speciale spetta agli atti dei concili che si tennero entro i confini della Gallia merovingia: essi infatti dedicano un certo numero di canoni alle procedure che regolano la consacrazione di un vescovo. Come qualsiasi altro testo normativo, anche la legislazione canonica fornisce regole, la cui ragione d’essere dipende da usi e abitudini, che si vogliono disciplinare e correggere, ma che non sono sempre chiaramente evincibili dal dettato del canone o almeno non lo sono nella loro complessità e, spesso, contraddittorietà. Allo stesso modo ogni legislazione, e in particolare quella altomedievale, una volta formulata e applicata, anziché risolvere le procedure e le competenze che cerca di definire, aiuta a far emergere con più forza le contraddizioni e conflitti ad essa sottese e che solo altri tipi di fonti, in particolar modo quelle letterarie, consentono di portare alla luce. Se dunque i canoni costituiscono il filo conduttore del presente lavoro, essi vengono letti alla luce della testimonianza di altre fonti, tra le quali un ruolo di primo piano è svolto dagli scritti di Gregorio di Tours. From the beginning of their government Merovingian kings exercised a significant power on the the episcopal ordinations, destined to increase during the sixth century. But what was the attitude of the ecclesiastical élite in front of the power assumed by the secular authority in the designation of the highest ecclesiastical office? Among the sources that we have to answer this question, a special place belongs to the acts of the councils which were held within the confines of Merovingian Gaul: in fact, they devote a certain number of canons to the procedures governing the consecration of a bishop. These canons are the leitmotif of this work, whose goal is to provide some suggestions on beliefs and hopes that determined and conditioned the point of view taken by the exponents of major high clergy, that continued to come from great families of the Gallo-Roman aristocracy throughout the entire sixth century.

Elezioni e consacrazioni episcopali nella Gallia merovingia del sec. VI / Cantelli, Silvia. - In: ARCHIVIO STORICO ITALIANO. - ISSN 0391-7770. - STAMPA. - 172:(2014), pp. 1-74.

Elezioni e consacrazioni episcopali nella Gallia merovingia del sec. VI

CANTELLI, SILVIA
2014

Abstract

­Fin dall’inizio del loro governo i sovrani merovingi esercitarono un potere significativo sulle ordinazioni episcopali, destinato ad accrescersi nel corso del sec. VI. Ma quale fu l’atteggiamento dell’élite episcopale di fronte al ruolo assunto dalla potestà secolare nella designazione della più alta carica ecclesiastica? L’obiettivo del presente lavoro è fornire qualche suggestione sulle convinzioni e gli auspici che determinarono e condizionarono il punto di vista degli esponenti di maggior spicco dell’alto clero che, per tutto il secolo VI, continuarono a provenire dalle grandi famiglie dell’aristocrazia gallo-romana. Tra le fonti di cui ci si avvale, un posto speciale spetta agli atti dei concili che si tennero entro i confini della Gallia merovingia: essi infatti dedicano un certo numero di canoni alle procedure che regolano la consacrazione di un vescovo. Come qualsiasi altro testo normativo, anche la legislazione canonica fornisce regole, la cui ragione d’essere dipende da usi e abitudini, che si vogliono disciplinare e correggere, ma che non sono sempre chiaramente evincibili dal dettato del canone o almeno non lo sono nella loro complessità e, spesso, contraddittorietà. Allo stesso modo ogni legislazione, e in particolare quella altomedievale, una volta formulata e applicata, anziché risolvere le procedure e le competenze che cerca di definire, aiuta a far emergere con più forza le contraddizioni e conflitti ad essa sottese e che solo altri tipi di fonti, in particolar modo quelle letterarie, consentono di portare alla luce. Se dunque i canoni costituiscono il filo conduttore del presente lavoro, essi vengono letti alla luce della testimonianza di altre fonti, tra le quali un ruolo di primo piano è svolto dagli scritti di Gregorio di Tours. From the beginning of their government Merovingian kings exercised a significant power on the the episcopal ordinations, destined to increase during the sixth century. But what was the attitude of the ecclesiastical élite in front of the power assumed by the secular authority in the designation of the highest ecclesiastical office? Among the sources that we have to answer this question, a special place belongs to the acts of the councils which were held within the confines of Merovingian Gaul: in fact, they devote a certain number of canons to the procedures governing the consecration of a bishop. These canons are the leitmotif of this work, whose goal is to provide some suggestions on beliefs and hopes that determined and conditioned the point of view taken by the exponents of major high clergy, that continued to come from great families of the Gallo-Roman aristocracy throughout the entire sixth century.
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