Una ricca letteratura affronta il contributo genitoriale alla socializzazione della competenza emotiva dei bambini, alla regolazione dell ’esperienza ed espressività emotiva e alla conoscenza delle proprie ed altrui emozioni (Denham 1998; Denham et al., 2007). I genitori svilupperebbero un insieme organizzato di emozioni e saperi in merito alle emozioni, sia quelle infantili, sia le proprie, definito da Gottman et al. (1997) meta-emotion philosophy. La meta-emotion philosophy collegherebbe strettamente l ’azione di socializzazione emotiva dei genitori con variabili legate ai loro valori, credenze ed esperienze di carattere emotivo, che li porterebbero a mettere in atto stili educativi diversi nella gestione delle emozioni dei figli, più o meno produttivi per la socializzazione emotiva ed il futuro benessere di questi ultimi. Per quanto si riconosca il ruolo degli educatori nella socializzazione delle emozioni in bambini prescolari (Ahn, 2005; Ashiabi, 2000; Denham et al., 2012), pochi sono i contributi sulle pratiche relative alle emozioni infantili, messe in atto dagli educatori di asilo nido, e sui fattori personali ad esse collegati. Un nostro studio pilota (Ciucci, Salti, Toselli, 2011) ha rilevato l ’esistenza di due stili utilizzati dagli educatori nei confronti delle emozioni dei bambini, entrambi associati ad un senso di efficacia come socializzatori emotivi. Gli stili, già identificati nei genitori (Lagacè-Seguin, Coplan, 2005; Gottman, Declaire, 1997), denominati coaching e dismissing, indicano rispettivamente un ’attitudine a riconoscere, accettare e regolare le emozioni dei bambini, oppure a misconoscere le emozioni, soprattutto quelle negative. Scopo della presente ricerca è indagare: 1) se alcune caratteristiche delle educatrici (età anagrafica, esperienza professionale e titolo di studio) siano associate alla messa in atto dei due stili emotivi (dismissing e coaching) e anche al livello di self-efficacy emotiva; 2) se il livello di self-efficacy emotiva sia a sua volta associato con i due diversi stili educativi presi in esame; 3) come le variabili sopra considerate si associno, a livello multivariato, nella predizione di comportamenti di condivisione di informazioni sulle emozioni dei bambini con colleghi e genitori dei bambini stessi.

La socializzazione emotiva nell’asilo nido: il contributo della self-efficacy e di altre caratteristiche individuali degli educatori / Enrica Ciucci; Monica Toselli. - ELETTRONICO. - (2013), pp. 220-221. (Intervento presentato al convegno XXVI Congresso Nazionale AIP Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dellEducazione tenutosi a Milano nel 19-21 settembre 2013).

La socializzazione emotiva nell’asilo nido: il contributo della self-efficacy e di altre caratteristiche individuali degli educatori

CIUCCI, ENRICA;TOSELLI, MONICA
2013

Abstract

Una ricca letteratura affronta il contributo genitoriale alla socializzazione della competenza emotiva dei bambini, alla regolazione dell ’esperienza ed espressività emotiva e alla conoscenza delle proprie ed altrui emozioni (Denham 1998; Denham et al., 2007). I genitori svilupperebbero un insieme organizzato di emozioni e saperi in merito alle emozioni, sia quelle infantili, sia le proprie, definito da Gottman et al. (1997) meta-emotion philosophy. La meta-emotion philosophy collegherebbe strettamente l ’azione di socializzazione emotiva dei genitori con variabili legate ai loro valori, credenze ed esperienze di carattere emotivo, che li porterebbero a mettere in atto stili educativi diversi nella gestione delle emozioni dei figli, più o meno produttivi per la socializzazione emotiva ed il futuro benessere di questi ultimi. Per quanto si riconosca il ruolo degli educatori nella socializzazione delle emozioni in bambini prescolari (Ahn, 2005; Ashiabi, 2000; Denham et al., 2012), pochi sono i contributi sulle pratiche relative alle emozioni infantili, messe in atto dagli educatori di asilo nido, e sui fattori personali ad esse collegati. Un nostro studio pilota (Ciucci, Salti, Toselli, 2011) ha rilevato l ’esistenza di due stili utilizzati dagli educatori nei confronti delle emozioni dei bambini, entrambi associati ad un senso di efficacia come socializzatori emotivi. Gli stili, già identificati nei genitori (Lagacè-Seguin, Coplan, 2005; Gottman, Declaire, 1997), denominati coaching e dismissing, indicano rispettivamente un ’attitudine a riconoscere, accettare e regolare le emozioni dei bambini, oppure a misconoscere le emozioni, soprattutto quelle negative. Scopo della presente ricerca è indagare: 1) se alcune caratteristiche delle educatrici (età anagrafica, esperienza professionale e titolo di studio) siano associate alla messa in atto dei due stili emotivi (dismissing e coaching) e anche al livello di self-efficacy emotiva; 2) se il livello di self-efficacy emotiva sia a sua volta associato con i due diversi stili educativi presi in esame; 3) come le variabili sopra considerate si associno, a livello multivariato, nella predizione di comportamenti di condivisione di informazioni sulle emozioni dei bambini con colleghi e genitori dei bambini stessi.
2013
Preatti. XXVI Congresso Nazionale AIP Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dellEducazione
XXVI Congresso Nazionale AIP Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dellEducazione
Milano
19-21 settembre 2013
Enrica Ciucci; Monica Toselli
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