La “salute ecologica” del sistema uomo-ambiente è un problema ricorrente e, ancor più, strutturale della civiltà umana. È un bilancio marcatamente naturalistico delle condizioni di esistenza ma, interessando le relazioni ecosistemiche, è anche, a monte, un problema di adeguatezza del modo umano di conoscere alla struttura sistemica globale. L’organizzazione ecosistemica del mondo vivente si interfaccia, infatti, con un’“ecologia delle idee” che rischia di mettere in crisi la società globale e i suoi rapporti con l’ambiente, se le nostre abitudini di pensiero, i nostri paradigmi di ricerca, le applicazioni della scienza, le tendenze all’innovazione e al cambiamento, tipici dello sviluppo economico e tecnologico-produttivo della modernità, si irrigidiscono. Come evitare che idee e prassi diventino involutive? Come superare la parzialità del pensiero, che non fa cogliere le relazioni ecosistemiche? Sono domande sulla natura della conoscenza, su come l’essere umano conosce, su come il pensiero astrae dall’ambiente, su come è logicamente strutturato, sul rapporto tra l’organizzazione cognitiva interna e la forma delle interdipendenze esterne. La rilettura di Bateson viene proposta sia come sviluppo di un interesse per la formazione del pensiero ecologico, sia come riflessione sulla natura del sapere pedagogico, in particolare sul dialogo con le scienze della mente. Il metodo con cui l’“ecologia della mente” viene analizzata proviene dalla riflessione sul nesso tra la filosofia della mente e la filosofia dell’educazione. Lo studio coglie la natura e il funzionamento della mente proposti nel modello, individua i problemi con cui si presenta alla teoria dell’educazione, entra negli aspetti teorici rilevanti per la teoria dell’apprendimento e, infine, approfondisce l’orientamento filosofico-educativo implicito al modello. L’analisi tiene conto degli scritti più importanti dell’evoluzione delle ricerche di Bateson e fa emergere un’immagine del pensiero umano che amplia la stessa comprensione pedagogica dei problemi ecologici. Gli squilibri del sistema uomo-ambiente vengono compresi non solo come drammatica conseguenza dell’agire umano ma anche come dilemma, una manifestazione dell’incertezza insita nell’organizzazione vivente, che può far ripensare il destino dell’uomo, dato dalla crisi della modernità per tragicamente incerto, come potenzialmente rigenerativo.

Il pensiero ecologico come natura e orizzonte di senso della mente umana. Riflessioni sulla formazione attraverso Bateson / Sabrina Pipoli. - (2013).

Il pensiero ecologico come natura e orizzonte di senso della mente umana. Riflessioni sulla formazione attraverso Bateson

PIPOLI, SABRINA
2013

Abstract

La “salute ecologica” del sistema uomo-ambiente è un problema ricorrente e, ancor più, strutturale della civiltà umana. È un bilancio marcatamente naturalistico delle condizioni di esistenza ma, interessando le relazioni ecosistemiche, è anche, a monte, un problema di adeguatezza del modo umano di conoscere alla struttura sistemica globale. L’organizzazione ecosistemica del mondo vivente si interfaccia, infatti, con un’“ecologia delle idee” che rischia di mettere in crisi la società globale e i suoi rapporti con l’ambiente, se le nostre abitudini di pensiero, i nostri paradigmi di ricerca, le applicazioni della scienza, le tendenze all’innovazione e al cambiamento, tipici dello sviluppo economico e tecnologico-produttivo della modernità, si irrigidiscono. Come evitare che idee e prassi diventino involutive? Come superare la parzialità del pensiero, che non fa cogliere le relazioni ecosistemiche? Sono domande sulla natura della conoscenza, su come l’essere umano conosce, su come il pensiero astrae dall’ambiente, su come è logicamente strutturato, sul rapporto tra l’organizzazione cognitiva interna e la forma delle interdipendenze esterne. La rilettura di Bateson viene proposta sia come sviluppo di un interesse per la formazione del pensiero ecologico, sia come riflessione sulla natura del sapere pedagogico, in particolare sul dialogo con le scienze della mente. Il metodo con cui l’“ecologia della mente” viene analizzata proviene dalla riflessione sul nesso tra la filosofia della mente e la filosofia dell’educazione. Lo studio coglie la natura e il funzionamento della mente proposti nel modello, individua i problemi con cui si presenta alla teoria dell’educazione, entra negli aspetti teorici rilevanti per la teoria dell’apprendimento e, infine, approfondisce l’orientamento filosofico-educativo implicito al modello. L’analisi tiene conto degli scritti più importanti dell’evoluzione delle ricerche di Bateson e fa emergere un’immagine del pensiero umano che amplia la stessa comprensione pedagogica dei problemi ecologici. Gli squilibri del sistema uomo-ambiente vengono compresi non solo come drammatica conseguenza dell’agire umano ma anche come dilemma, una manifestazione dell’incertezza insita nell’organizzazione vivente, che può far ripensare il destino dell’uomo, dato dalla crisi della modernità per tragicamente incerto, come potenzialmente rigenerativo.
2013
Daniela Sarsini
Sabrina Pipoli
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