In questo studio dati interferometrici satellitari, processati mediante la tecnica PSI (Persistent Scatterer Interferometry) sono stati analizzati per l’individuazione e la mappatura di fenomeni franosi nella parte della Provincia di Messina colpita dall’intenso evento pluviometrico del 1 Ottobre 2009. I dati interferometrici disponibili hanno fornito informazioni sulle deformazioni del suolo in due distinti periodi: dal 1992 al 2001 e dal 2003 al 2009, processando immagini ERS ed Envisat, rispettivamente. Questo studio ha dimostrato l’applicabilità della tecnica PSI per l’analisi di frane estremamente e molto lente, grazie alla complementarietà tra il dato telerilevato, le immagini ottiche, l’analisi stereoscopica di foto aeree e le indagini di campagna. Questa integrazione ha permesso l’individuazione di ventisei aree (hotspot mapping), caratterizzate da alta pericolosità idrogeologica, per la presenza di fenomeni franosi pre-evento estremamente e molto lenti.

Landslide mapping using SqueeSAR data: The Giampilieri (Italy) case study / Raspini F.. - In: RENDICONTI ONLINE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 2035-8008. - ELETTRONICO. - 20:(2013), pp. 263-265.

Landslide mapping using SqueeSAR data: The Giampilieri (Italy) case study

Raspini F.
2013

Abstract

In questo studio dati interferometrici satellitari, processati mediante la tecnica PSI (Persistent Scatterer Interferometry) sono stati analizzati per l’individuazione e la mappatura di fenomeni franosi nella parte della Provincia di Messina colpita dall’intenso evento pluviometrico del 1 Ottobre 2009. I dati interferometrici disponibili hanno fornito informazioni sulle deformazioni del suolo in due distinti periodi: dal 1992 al 2001 e dal 2003 al 2009, processando immagini ERS ed Envisat, rispettivamente. Questo studio ha dimostrato l’applicabilità della tecnica PSI per l’analisi di frane estremamente e molto lente, grazie alla complementarietà tra il dato telerilevato, le immagini ottiche, l’analisi stereoscopica di foto aeree e le indagini di campagna. Questa integrazione ha permesso l’individuazione di ventisei aree (hotspot mapping), caratterizzate da alta pericolosità idrogeologica, per la presenza di fenomeni franosi pre-evento estremamente e molto lenti.
2013
20
263
265
Raspini F.
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