Roberto Di Stefano sottolinea con forza il rigore con cui il Poleni ha affrontato il problema del restauro della cupola di San Pietro, riassumendone i punti salienti e l’articolazione che delinea un vero e proprio protocollo operativo. E’ indagata la storia della costruzione con particolare riferimento alle strutture, sono illustrate le più avanzate conoscenze teoriche nel campo delle strutture voltate; è analizzato il comportamento dei materiali costitutivi della cupola in rapporto alle variazioni di temperatura e ai carichi e non sono trascurare le indagini sulle specifiche modalità costruttive messe in atto. Il problema viene affrontato anche da un punto di vista generale, prendendo in esame i dissesti che hanno interessato altre strutture cupolari con i conseguenti interventi eseguiti. Queste indagini sono completate da un accurato rilievo delle strutture e delle lesioni eseguito dal Vanvitelli. Infine sulla base di questa messe di informazioni il Poleni entra in merito alle cause dei dissesti e ai possibili rimedi. Osserva Di Stefano “come, oltre duecento anni fa, la cultura tecnica più qualificata già individuasse il filo conduttore della progettazione del restauro: preventiva indagine storica e tecnica – identificazione del dissesto e delle cause produttrici – determinazione del rimedio” mettendo in atto un’impostazione così serrata da assumere “il valore e il significato di un esempio ancora oggi vivamente attuale”. E anche Roberto Pane sottolinea la correttezza di questo intervento nell’introduzione al volume sulla cupola di San Pietro: “Il restauro … risponde a una rigorosa metodologia che noi oggi non cessiamo di raccomandare: esso è stato infatti preceduto da un rilievo della cupola e dei suoi sostegni, non limitato alle parti superficiali ed alle lesioni visibili, ma largamente esteso alle strutture interne”. Rileggere oggi questo saggio evidenzia come Di Stefano non abbia soltanto redatto un innovativo studio sulla cupola di San Pietro, ma anche fornito un contributo sul piano del metodo storiografico e della prassi del restauro. E tutto ciò offre l’occasione per una riflessione su questi stessi temi a distanza di cinquanta anni dalla prima edizione del volume sulla cupola vaticana.

Roberto Di Stefano e la cupola di San Pietro: storiografia e restauro / Matracchi Pietro. - STAMPA. - (2013), pp. 185-190.

Roberto Di Stefano e la cupola di San Pietro: storiografia e restauro

MATRACCHI, PIETRO
2013

Abstract

Roberto Di Stefano sottolinea con forza il rigore con cui il Poleni ha affrontato il problema del restauro della cupola di San Pietro, riassumendone i punti salienti e l’articolazione che delinea un vero e proprio protocollo operativo. E’ indagata la storia della costruzione con particolare riferimento alle strutture, sono illustrate le più avanzate conoscenze teoriche nel campo delle strutture voltate; è analizzato il comportamento dei materiali costitutivi della cupola in rapporto alle variazioni di temperatura e ai carichi e non sono trascurare le indagini sulle specifiche modalità costruttive messe in atto. Il problema viene affrontato anche da un punto di vista generale, prendendo in esame i dissesti che hanno interessato altre strutture cupolari con i conseguenti interventi eseguiti. Queste indagini sono completate da un accurato rilievo delle strutture e delle lesioni eseguito dal Vanvitelli. Infine sulla base di questa messe di informazioni il Poleni entra in merito alle cause dei dissesti e ai possibili rimedi. Osserva Di Stefano “come, oltre duecento anni fa, la cultura tecnica più qualificata già individuasse il filo conduttore della progettazione del restauro: preventiva indagine storica e tecnica – identificazione del dissesto e delle cause produttrici – determinazione del rimedio” mettendo in atto un’impostazione così serrata da assumere “il valore e il significato di un esempio ancora oggi vivamente attuale”. E anche Roberto Pane sottolinea la correttezza di questo intervento nell’introduzione al volume sulla cupola di San Pietro: “Il restauro … risponde a una rigorosa metodologia che noi oggi non cessiamo di raccomandare: esso è stato infatti preceduto da un rilievo della cupola e dei suoi sostegni, non limitato alle parti superficiali ed alle lesioni visibili, ma largamente esteso alle strutture interne”. Rileggere oggi questo saggio evidenzia come Di Stefano non abbia soltanto redatto un innovativo studio sulla cupola di San Pietro, ma anche fornito un contributo sul piano del metodo storiografico e della prassi del restauro. E tutto ciò offre l’occasione per una riflessione su questi stessi temi a distanza di cinquanta anni dalla prima edizione del volume sulla cupola vaticana.
2013
9788864191058
Roberto di Stefano, filosofia della conservazione e prassi del restauro
185
190
Matracchi Pietro
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