Il contributo svizzero alla filologia e all’esegesi dell’opera di Dante, nei decenni centrali dell’Ottocento evidenzia il ruolo di mediatore culturale assunto dal piccolo stato alpino, fra le nuove tendenze del romanticismo tedesco, l’estetica hegeliana e la scienza storica e positivista, grazie a personalità di eccezione, quali il patriota esule Luigi Picchioni, primo divulgatore degli studi di Karl Witte in Italia; la lezione rinascimentale di Jacob Burckhardt, e la sua influenza su Conrad Meyer, la cui produzione letteraria fu fortemente segnata dall’opera dantesca; lo scultore ticinese Vincenzo Vela che collaborò all’iconografia risorgimentale del poeta e infine la monumentale opera critica del grigionese Giovanni Andrea Scartazzini, il maggiore dantista del secondo Ottocento. The Swiss contribution to philology and exegesis of Dante’s work, during the central decades of the nineteenth century, clearly reveals how the small alpine State had an important role as a cultural bridge between the new trends of the German romanticism, Hegelian aesthetics and the positivistic and hystorical science. We have to thank for this result exceptional personalities such as Luigi Picchioni, an exiled patriot, who was the first in Italy to publish Karl Witte’s works; Jacob Burckhardt’s Renaissance interpretation and thereby the influence that he had on Conrad Meyers’s literary production deeply influenced by Dante’s works. Vincenzo Vela the Tessin sculptor who gave a generous contribution to the Risorgimental iconography of the Poet and finally the Grison Giovanni Andrea Scartazzini’s monumental literary criticism, one of the major Dantist of the late nineteenth century.
Filologia e culto di Dante in Svizzera nell’età del Risorgimento / Joel F. Vaucher de la Croix. - In: LA RASSEGNA DELLA LETTERATURA ITALIANA. - ISSN 0033-9423. - STAMPA. - Vol. 2:(2013), pp. 539-563. (Intervento presentato al convegno Culto e Mito di Dante dal Risorgimento all’Unità. tenutosi a Firenze nel 23-24 novembre 2011).
Filologia e culto di Dante in Svizzera nell’età del Risorgimento
VAUCHER DE LA CROIX, JOEL FRANCESCO
2013
Abstract
Il contributo svizzero alla filologia e all’esegesi dell’opera di Dante, nei decenni centrali dell’Ottocento evidenzia il ruolo di mediatore culturale assunto dal piccolo stato alpino, fra le nuove tendenze del romanticismo tedesco, l’estetica hegeliana e la scienza storica e positivista, grazie a personalità di eccezione, quali il patriota esule Luigi Picchioni, primo divulgatore degli studi di Karl Witte in Italia; la lezione rinascimentale di Jacob Burckhardt, e la sua influenza su Conrad Meyer, la cui produzione letteraria fu fortemente segnata dall’opera dantesca; lo scultore ticinese Vincenzo Vela che collaborò all’iconografia risorgimentale del poeta e infine la monumentale opera critica del grigionese Giovanni Andrea Scartazzini, il maggiore dantista del secondo Ottocento. The Swiss contribution to philology and exegesis of Dante’s work, during the central decades of the nineteenth century, clearly reveals how the small alpine State had an important role as a cultural bridge between the new trends of the German romanticism, Hegelian aesthetics and the positivistic and hystorical science. We have to thank for this result exceptional personalities such as Luigi Picchioni, an exiled patriot, who was the first in Italy to publish Karl Witte’s works; Jacob Burckhardt’s Renaissance interpretation and thereby the influence that he had on Conrad Meyers’s literary production deeply influenced by Dante’s works. Vincenzo Vela the Tessin sculptor who gave a generous contribution to the Risorgimental iconography of the Poet and finally the Grison Giovanni Andrea Scartazzini’s monumental literary criticism, one of the major Dantist of the late nineteenth century.File | Dimensione | Formato | |
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