L'articolo riporta il contenuto in sintesi della tesi di laurea specialistica in Architettura. La tesi analizza la trasformazione degli spazi pubblici nella società odierna e verso un nuovo modello di città (detta “della conoscenza” o “creativa”) in grado di competere nel nuovo panorama globale attraverso la valorizzazione e la promozione della propria identità culturale. Nel lavoro di tesi gli spazi pubblici sono stati indagati in un’ottica di sistema e all’interno di uno scenario complesso, il quale ha considerato la composizione e i cambiamenti in atto della società e i diversi aspetti che compongono la città. La tesi interseca il tema dei centri storici: nonostante problemi di svuotamento, terziarizzazione e talvolta degrado, restano i luoghi dove più si esprimono il “pubblico” e l’identità della città, e attraggono ancora per la loro struttura e le loro qualità formali. Il metodo di lavoro si è basato su un doppio approccio, prima induttivo poi deduttivo. La prima operazione è stata infatti quella di studiare una selezione di progetti inerenti sistemi di spazi pubblici in città europee, cercando poi di stabilire quali fossero le cause del loro successo o insuccesso. La ricetta che ne è stata tratta ha riguardato l’approccio utilizzato rispetto ai problemi delle città, scomponibile in una serie di aspetti che sono stati denominati “decalogo delle azioni progettuali”. Si è quindi cercato di applicare questa ricetta a tre casi studio specifici (Modena, Mantova e Lugano), traendo poi determinate conclusioni, che si sono mostrate coerenti con la riflessione generale. Utilizzare una metodologia per l’approccio alle tematiche inerenti la trasformazione e rivitalizzazione della città ha consentito di non tralasciare aspetti importanti. Con il criterio di progettazione proposto si indagano le cause che stanno alle radici del degrado fisico dei luoghi, evitando di rispondere a problematiche di tipo sociale o ambientale con interventi di puro “make-up”. La pianificazione urbana è indispensabile per avviare una moderna organizzazione della struttura della città e dei suoi spazi pubblici. È necessario rifuggire visioni puramente conservative, che restituiscono atteggiamenti immobilistici, così come un’urbanistica intesa come burocratico calcolo di quantità. La sfida per le città è quella di trovare un modo per preservare la propria identità e specificità, per rendersi attrattive in un’economia di reti globali, attirando quindi residenza, servizi di alto rango e investimenti.

La trasformazione degli spazi pubblici nella città della conoscenza / Daniela Corsini. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - (2011), pp. 114-119.

La trasformazione degli spazi pubblici nella città della conoscenza.

CORSINI, DANIELA
2011

Abstract

L'articolo riporta il contenuto in sintesi della tesi di laurea specialistica in Architettura. La tesi analizza la trasformazione degli spazi pubblici nella società odierna e verso un nuovo modello di città (detta “della conoscenza” o “creativa”) in grado di competere nel nuovo panorama globale attraverso la valorizzazione e la promozione della propria identità culturale. Nel lavoro di tesi gli spazi pubblici sono stati indagati in un’ottica di sistema e all’interno di uno scenario complesso, il quale ha considerato la composizione e i cambiamenti in atto della società e i diversi aspetti che compongono la città. La tesi interseca il tema dei centri storici: nonostante problemi di svuotamento, terziarizzazione e talvolta degrado, restano i luoghi dove più si esprimono il “pubblico” e l’identità della città, e attraggono ancora per la loro struttura e le loro qualità formali. Il metodo di lavoro si è basato su un doppio approccio, prima induttivo poi deduttivo. La prima operazione è stata infatti quella di studiare una selezione di progetti inerenti sistemi di spazi pubblici in città europee, cercando poi di stabilire quali fossero le cause del loro successo o insuccesso. La ricetta che ne è stata tratta ha riguardato l’approccio utilizzato rispetto ai problemi delle città, scomponibile in una serie di aspetti che sono stati denominati “decalogo delle azioni progettuali”. Si è quindi cercato di applicare questa ricetta a tre casi studio specifici (Modena, Mantova e Lugano), traendo poi determinate conclusioni, che si sono mostrate coerenti con la riflessione generale. Utilizzare una metodologia per l’approccio alle tematiche inerenti la trasformazione e rivitalizzazione della città ha consentito di non tralasciare aspetti importanti. Con il criterio di progettazione proposto si indagano le cause che stanno alle radici del degrado fisico dei luoghi, evitando di rispondere a problematiche di tipo sociale o ambientale con interventi di puro “make-up”. La pianificazione urbana è indispensabile per avviare una moderna organizzazione della struttura della città e dei suoi spazi pubblici. È necessario rifuggire visioni puramente conservative, che restituiscono atteggiamenti immobilistici, così come un’urbanistica intesa come burocratico calcolo di quantità. La sfida per le città è quella di trovare un modo per preservare la propria identità e specificità, per rendersi attrattive in un’economia di reti globali, attirando quindi residenza, servizi di alto rango e investimenti.
2011
114
119
Daniela Corsini
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