I farmaci biologici stanno assumendo un ruolo sempre più importante per la terapia di molte patologie sia nell’ambito dell’oncologia che della medicina interna. In particolare trovano largo impiego per il trattamento di varie malattie immunomediate, quali le connettiviti, le vasculiti, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino e la psoriasi. I farmaci biologici presentano una caratteristica propria ed in parte anche intrinseca che è quella della immunogenicità, ossia della capacità di indurre una risposta immune diretta contro il farmaco stesso. Questa risposta indesiderata che si esprime innanzitutto con la formazione di anticorpi anti-farmaco (anti-drug antibodies: ADAs), può essere di tipo transiente in assenza di qualsiasi rilevanza clinica, oppure può associarsi ad eventi clinicamente significativi quali la perdita di efficacia della proteina terapeutica o la comparsa di reazioni di ipersensibilità, talvolta fatali, al momento della somministrazioni del farmaco. L’incidenza della formazione di ADA varia notevolmente sulla base del tipo di farmaco e sul tipo di assay utilizzato per il dosaggio. La sensibilità e la specificità dei tests possono essere influenzati da vari fattori, quali la presenza di farmaco circolante nel siero che può condurre a risultati falsamente negativi. La maggior parte degli ADA appartengono all’isotipo IgG, tuttavia molto recentemente sono stati descritti anche anticorpi anti-farmaco di tipo IgE per vari anticorpi monoclonali quali cetuximab, infliximab e tocilizumab. Il progetto dello studio è stato quello di studiare sia la risposta umorale che cellulare indotte dalla terapia con farmaci biologici in soggetti affetti da malattie immunomediate. In particolare sono stati presi in esame i seguenti anticorpi monoclonali: infliximab, rituximab (entrambi anticorpi monoclonali chimerici) ed adalimumab (anticorpo monoclonale umano). Successivamente sono state effettuate correlazioni cliniche tra lo sviluppo di anticorpi anti-farmaco e la perdita di efficacia e/o comparsa di reazioni avverse, soprattutto allo scopo di poter utilizzare i suddetti assays a scopo preventivo per incrementare la safety. Durante il suo corso di Dottorato, la Dott.ssa Petroni Giulia ha appreso tecniche di coltura cellulare e di messa a punto e validazione di test ELISA durante la realizzazione del progetto di ricerca “Immunogenicità dei Farmaci Biologici: Analisi dei Meccanismi Fisiopatologici e Sviluppo di Test in vitro per il suo Monotoraggio”.

Immunogenicità dei Farmaci Biologici: Analisi dei Meccanismi Fisiopatologici e Sviluppo di Test in vitro per il suo Monitoraggio / Giulia Petroni. - (2013).

Immunogenicità dei Farmaci Biologici: Analisi dei Meccanismi Fisiopatologici e Sviluppo di Test in vitro per il suo Monitoraggio

PETRONI, GIULIA
2013

Abstract

I farmaci biologici stanno assumendo un ruolo sempre più importante per la terapia di molte patologie sia nell’ambito dell’oncologia che della medicina interna. In particolare trovano largo impiego per il trattamento di varie malattie immunomediate, quali le connettiviti, le vasculiti, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino e la psoriasi. I farmaci biologici presentano una caratteristica propria ed in parte anche intrinseca che è quella della immunogenicità, ossia della capacità di indurre una risposta immune diretta contro il farmaco stesso. Questa risposta indesiderata che si esprime innanzitutto con la formazione di anticorpi anti-farmaco (anti-drug antibodies: ADAs), può essere di tipo transiente in assenza di qualsiasi rilevanza clinica, oppure può associarsi ad eventi clinicamente significativi quali la perdita di efficacia della proteina terapeutica o la comparsa di reazioni di ipersensibilità, talvolta fatali, al momento della somministrazioni del farmaco. L’incidenza della formazione di ADA varia notevolmente sulla base del tipo di farmaco e sul tipo di assay utilizzato per il dosaggio. La sensibilità e la specificità dei tests possono essere influenzati da vari fattori, quali la presenza di farmaco circolante nel siero che può condurre a risultati falsamente negativi. La maggior parte degli ADA appartengono all’isotipo IgG, tuttavia molto recentemente sono stati descritti anche anticorpi anti-farmaco di tipo IgE per vari anticorpi monoclonali quali cetuximab, infliximab e tocilizumab. Il progetto dello studio è stato quello di studiare sia la risposta umorale che cellulare indotte dalla terapia con farmaci biologici in soggetti affetti da malattie immunomediate. In particolare sono stati presi in esame i seguenti anticorpi monoclonali: infliximab, rituximab (entrambi anticorpi monoclonali chimerici) ed adalimumab (anticorpo monoclonale umano). Successivamente sono state effettuate correlazioni cliniche tra lo sviluppo di anticorpi anti-farmaco e la perdita di efficacia e/o comparsa di reazioni avverse, soprattutto allo scopo di poter utilizzare i suddetti assays a scopo preventivo per incrementare la safety. Durante il suo corso di Dottorato, la Dott.ssa Petroni Giulia ha appreso tecniche di coltura cellulare e di messa a punto e validazione di test ELISA durante la realizzazione del progetto di ricerca “Immunogenicità dei Farmaci Biologici: Analisi dei Meccanismi Fisiopatologici e Sviluppo di Test in vitro per il suo Monotoraggio”.
2013
Enrico Maggi
Giulia Petroni
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Tipologia: Tesi di dottorato
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