Da quasi quarant’anni, dalla riforma cioè del 1974 che estese l’applicazione del reato continuato al concor-so eterogeneo, si discute se nel calcolo del cumulo giuridico l’individuazione della violazione più grave deb-ba avvenire in astratto oppure in concreto, vedendo nettamente contrapposte giurisprudenza e dottrina. Di recente le Sezioni Unite hanno affrontato nuovamente la questione optando per l’ennesima volta per l’individuazione in astratto. A un’analisi più ampia e attenta del tema emerge tuttavia che il vero nodo pro-blematico non sta tanto nell’individuazione della violazione più grave, ma nella determinazione delle moda-lità di calcolo dell’aumento fino al triplo. Solo affrontando quest’ultima questione ci si accorge delle reali e profonde ragioni dei due diversi orientamenti e della possibilità di una “terza” soluzione interpretativa ca-pace di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di garanzia espresse dalla legalità e la discrezionalità giudiziale funzionale alla ratio di favor sottesa al cumulo giuridico.

Per una rifondazione delle problematiche poste dal calcolo del cumulo giuridico / R. Bartoli. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - STAMPA. - (2013), pp. 1349-1353.

Per una rifondazione delle problematiche poste dal calcolo del cumulo giuridico

BARTOLI, ROBERTO
2013

Abstract

Da quasi quarant’anni, dalla riforma cioè del 1974 che estese l’applicazione del reato continuato al concor-so eterogeneo, si discute se nel calcolo del cumulo giuridico l’individuazione della violazione più grave deb-ba avvenire in astratto oppure in concreto, vedendo nettamente contrapposte giurisprudenza e dottrina. Di recente le Sezioni Unite hanno affrontato nuovamente la questione optando per l’ennesima volta per l’individuazione in astratto. A un’analisi più ampia e attenta del tema emerge tuttavia che il vero nodo pro-blematico non sta tanto nell’individuazione della violazione più grave, ma nella determinazione delle moda-lità di calcolo dell’aumento fino al triplo. Solo affrontando quest’ultima questione ci si accorge delle reali e profonde ragioni dei due diversi orientamenti e della possibilità di una “terza” soluzione interpretativa ca-pace di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di garanzia espresse dalla legalità e la discrezionalità giudiziale funzionale alla ratio di favor sottesa al cumulo giuridico.
2013
1349
1353
R. Bartoli
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