Il saggio ripercorre il complesso rapporto professionale, e poi d’amicizia, che accompagnò, nelle varie stagioni della vita, i coetanei Giacomo Boni (1859-19259) veneziano e il ravennate Corrado Ricci (1858-1934) tra il 1898 e il 1925: il loro epistolario inedito conservato presso la Biblioteca Classense di Ravenna, attraversa, dunque, un lustro di vita culturale e amministrativa italiana per la politica dei Monumenti, caratterizzata da complesse difficoltà istituzionali, da difficili equilibri e da spiccati sperimentalismi di ‘ingegneria istituzionale’ per l’ambito della Tutela e l’organizzazione moderna dei primi organi statali italiani ad essa preposta. Nell’ottica di Boni e Ricci ciò doveva realizzarsi sulla base di una concezione di ‘patrimonio diffuso’ e di ‘attenzione conservativa’ che, a partire dall’ambito archeologico – quello istituzionalmente proprio all’attività di Boni a Roma – si estendeva a territori culturali ben più allargati, coinvolgendo la conservazione dei Monumenti (Boni ad esempio fu il coordinatore, per conto del Ministero della ricostruzione del Campanile di San Marco a Venezia, crollato nel 1902), l’analisi delle Tecniche murarie, il Restauro archeologico e Monumentale, lo studio dei Materiali costruttivi, l’attenzione per i metodi e le tecnologie scientifiche per il Restauro. Due pionieri dunque dell’attuale concezione della Conservazione e del Restauro. The essay traces the complex professional relationship, and then friendship, which accompanied, in different seasons of life, peers Venetian Giacomo Boni (1859-19259) and Corrado Ricci (1858-1934) born in Ravenna, between 1898 and 1925: their unpublished correspondence preserved at the Library of Classense Ravenna, crosses, therefore, a life shine Italian cultural and administrative policy of Monuments, characterized by complex institutional difficulties, difficult to balance and by strong experimentalism of 'institutional engineering' for the 'scope of protection and the organization of the first modern Italian State, responsible for them. In order to it, Boni Ricci wanted that the organization had to be realized on the basis of a conception of 'common heritage' and 'conservative care', which originated in the archaeological - that institutionally to the activity of Boni in Rome - extended to territories cultural much involving the conservation of monuments (eg Boni was the coordinator on behalf of the Ministry of Reconstruction of the Campanile of San Marco in Venice, collapsed in 1902), the analysis of masonry, Restoration and archeological Monumental, the study of construction materials, attention to the methods and scientific technologies for Restoration. Two pioneers, therefore, the current conception of the monumental Conservation and Restoration.

Giacomo Boni e Corrado Ricci ‘amicissimi’ tra Roma e Venezia. Questioni di Archeologica, Conservazione e Restauro dei Monumenti nell’Italia unita (1898-1925) / Ferruccio Canali. - In: STUDI VENEZIANI. - ISSN 0392-0437. - STAMPA. - LXVI, 2012:(2013), pp. 575-656.

Giacomo Boni e Corrado Ricci ‘amicissimi’ tra Roma e Venezia. Questioni di Archeologica, Conservazione e Restauro dei Monumenti nell’Italia unita (1898-1925)

CANALI, FERRUCCIO
2013

Abstract

Il saggio ripercorre il complesso rapporto professionale, e poi d’amicizia, che accompagnò, nelle varie stagioni della vita, i coetanei Giacomo Boni (1859-19259) veneziano e il ravennate Corrado Ricci (1858-1934) tra il 1898 e il 1925: il loro epistolario inedito conservato presso la Biblioteca Classense di Ravenna, attraversa, dunque, un lustro di vita culturale e amministrativa italiana per la politica dei Monumenti, caratterizzata da complesse difficoltà istituzionali, da difficili equilibri e da spiccati sperimentalismi di ‘ingegneria istituzionale’ per l’ambito della Tutela e l’organizzazione moderna dei primi organi statali italiani ad essa preposta. Nell’ottica di Boni e Ricci ciò doveva realizzarsi sulla base di una concezione di ‘patrimonio diffuso’ e di ‘attenzione conservativa’ che, a partire dall’ambito archeologico – quello istituzionalmente proprio all’attività di Boni a Roma – si estendeva a territori culturali ben più allargati, coinvolgendo la conservazione dei Monumenti (Boni ad esempio fu il coordinatore, per conto del Ministero della ricostruzione del Campanile di San Marco a Venezia, crollato nel 1902), l’analisi delle Tecniche murarie, il Restauro archeologico e Monumentale, lo studio dei Materiali costruttivi, l’attenzione per i metodi e le tecnologie scientifiche per il Restauro. Due pionieri dunque dell’attuale concezione della Conservazione e del Restauro. The essay traces the complex professional relationship, and then friendship, which accompanied, in different seasons of life, peers Venetian Giacomo Boni (1859-19259) and Corrado Ricci (1858-1934) born in Ravenna, between 1898 and 1925: their unpublished correspondence preserved at the Library of Classense Ravenna, crosses, therefore, a life shine Italian cultural and administrative policy of Monuments, characterized by complex institutional difficulties, difficult to balance and by strong experimentalism of 'institutional engineering' for the 'scope of protection and the organization of the first modern Italian State, responsible for them. In order to it, Boni Ricci wanted that the organization had to be realized on the basis of a conception of 'common heritage' and 'conservative care', which originated in the archaeological - that institutionally to the activity of Boni in Rome - extended to territories cultural much involving the conservation of monuments (eg Boni was the coordinator on behalf of the Ministry of Reconstruction of the Campanile of San Marco in Venice, collapsed in 1902), the analysis of masonry, Restoration and archeological Monumental, the study of construction materials, attention to the methods and scientific technologies for Restoration. Two pioneers, therefore, the current conception of the monumental Conservation and Restoration.
2013
LXVI, 2012
575
656
Ferruccio Canali
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