Nata a Monza nel 1923 come Mostra Internazionale delle Arti Decorative e definitivamente trasferita al Palazzo dell’Arte al Parco di Milano nel 1933, la Triennale di Milano fu durante quasi tutto il XX secolo specchio e motore della cultura e della società italiane. Testimone diretto del passaggio da un raffinato artigianato ai nuovi processi produttivi legati allo sviluppo della ricerca tecnologica, essa ha documentato con precisione i temi emergenti in ambito internazionale nell’arte figurativa, nel disegno industriale e nell’architettura. Quest’ultima ha sempre incontrato nella Triennale un terreno di sperimentazione e dibattito privilegiato: nei documenti esposti, nelle costruzioni sperimentali (come gli edifici effimeri nel Parco Sempione o il quartiere QT8, realizzato per la VIII Triennale come contributo alla ricostruzione del paese) e nei montaggi espositivi, che spesso hanno raggiunto livelli di qualità altissimi. Resta nella memoria, in questo senso, la V Triennale (1933), con la sequenza delle esposizioni personali – che allineava in una selezione perfettamente aggiornata i protagonisti dell’architettura moderna – e le case nel parco, autentico cuore della Mostra dell’abitazione. Le partecipazioni straniere, numerose sin dalle prime edizioni, svolgevano un’importante funzione di comparazione e scambio tra le differenti esperienze nazionali, poiché ogni paese presentava a Milano il meglio della propria produzione nei differenti settori dell’arte, in funzione del tema e delle indicazioni della convocazione. Questo articolo analizza la partecipazione della Spagna alla Triennale durante i primi 40 anni dell’esposizione milanese (1933-1973) con l’intenzione di chiarire: - le differenze tra la presenza della Spagna nella Triennale prima della Seconda Guerra mondiale, quando la propaganda fascista concentrava il proprio interesse sull’architettura e l’arte figurativa, e la sua partecipazione alle esposizioni del dopoguerra; - il contributo della Spagna nel campo dell’architettura, dell’arte e del design e il ruolo svolto dalla Triennale nel far conoscere pubblicamente all’estero l’universo artistico spagnolo; - le influenze della Triennale nei successivi sviluppi dell’arte e dell’architettura in Spagna. Sono state particolarmente approfondite la IX, X e XI Triennale, del 1951, 1954 e 1957 rispettivamente, a cui parteciparono personaggi di primo ordine del panorama architettonico spagnolo: José Antonio Coderch, José Maria Garcia de Paredes y Francisco Javier Carvajal Ferrer tra gli altri.

Fragmentos de un autorretrato. Sobre la participación de España en la Triennale di Milano (1933-1973) / Alberto Pireddu. - STAMPA. - (2014), pp. 551-558. (Intervento presentato al convegno Las exposiciones de arquitectura y la arquitectura de las exposiciones. La arquitectura española y las exposiciones internacionales (1929-1975) tenutosi a Pamplona nel 7-9 maggio 2014).

Fragmentos de un autorretrato. Sobre la participación de España en la Triennale di Milano (1933-1973)

PIREDDU, ALBERTO
2014

Abstract

Nata a Monza nel 1923 come Mostra Internazionale delle Arti Decorative e definitivamente trasferita al Palazzo dell’Arte al Parco di Milano nel 1933, la Triennale di Milano fu durante quasi tutto il XX secolo specchio e motore della cultura e della società italiane. Testimone diretto del passaggio da un raffinato artigianato ai nuovi processi produttivi legati allo sviluppo della ricerca tecnologica, essa ha documentato con precisione i temi emergenti in ambito internazionale nell’arte figurativa, nel disegno industriale e nell’architettura. Quest’ultima ha sempre incontrato nella Triennale un terreno di sperimentazione e dibattito privilegiato: nei documenti esposti, nelle costruzioni sperimentali (come gli edifici effimeri nel Parco Sempione o il quartiere QT8, realizzato per la VIII Triennale come contributo alla ricostruzione del paese) e nei montaggi espositivi, che spesso hanno raggiunto livelli di qualità altissimi. Resta nella memoria, in questo senso, la V Triennale (1933), con la sequenza delle esposizioni personali – che allineava in una selezione perfettamente aggiornata i protagonisti dell’architettura moderna – e le case nel parco, autentico cuore della Mostra dell’abitazione. Le partecipazioni straniere, numerose sin dalle prime edizioni, svolgevano un’importante funzione di comparazione e scambio tra le differenti esperienze nazionali, poiché ogni paese presentava a Milano il meglio della propria produzione nei differenti settori dell’arte, in funzione del tema e delle indicazioni della convocazione. Questo articolo analizza la partecipazione della Spagna alla Triennale durante i primi 40 anni dell’esposizione milanese (1933-1973) con l’intenzione di chiarire: - le differenze tra la presenza della Spagna nella Triennale prima della Seconda Guerra mondiale, quando la propaganda fascista concentrava il proprio interesse sull’architettura e l’arte figurativa, e la sua partecipazione alle esposizioni del dopoguerra; - il contributo della Spagna nel campo dell’architettura, dell’arte e del design e il ruolo svolto dalla Triennale nel far conoscere pubblicamente all’estero l’universo artistico spagnolo; - le influenze della Triennale nei successivi sviluppi dell’arte e dell’architettura in Spagna. Sono state particolarmente approfondite la IX, X e XI Triennale, del 1951, 1954 e 1957 rispettivamente, a cui parteciparono personaggi di primo ordine del panorama architettonico spagnolo: José Antonio Coderch, José Maria Garcia de Paredes y Francisco Javier Carvajal Ferrer tra gli altri.
2014
Las exposiciones de arquitectura y la arquitectura de las exposiciones. La arquitectura española y las exposiciones internacionales (1929-1975)
Las exposiciones de arquitectura y la arquitectura de las exposiciones. La arquitectura española y las exposiciones internacionales (1929-1975)
Pamplona
7-9 maggio 2014
Alberto Pireddu
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