Lo scritto, contenuto in Maria Grazia Eccheli. Tra acqua e pietra. Due tesi di laurea - Luca Barontini e Alberto Pireddu, descrive il progetto per un antiquarium a Nora, in Sardegna, oggetto della tesi di laurea di Alberto Pireddu. L’Antiquarium di Nora è una piazza d’acqua, un castrum costruito sul mare, tra l’antica e la nuova linea di costa. Un campo archeologico realizzato per frammenti sulle rovine della città sommersa. Due moli in legno, concepiti come “strade” riemerse dall’acqua o come elementi mai inabissati, sono l’unica vestigia dell’originario disegno romano, la sola memoria di un cardo e di un decumanus maximum e delle vie ad essi parallele. Ma il castrum è innanzitutto il risultato di una limitatio, di una delimitazione spaziale, un recinto fortificato che chiude e protegge. A Nora solo alcuni elementi di questa perimetrazione sopravvivono al lavoro di sottrazione che anima il progetto. Sono gli elementi più prossimi alla terraferma, che, nel loro avvicinarsi alla città restituita dagli scavi, lentamente ne assumono l’andamento distorcendo la regola e adattandosi al sito. Al loro interno si organizza il museo vero e proprio.

La nuova porta d’acqua a Nora / Alberto Pireddu. - STAMPA. - (2006).

La nuova porta d’acqua a Nora

PIREDDU, ALBERTO
2006

Abstract

Lo scritto, contenuto in Maria Grazia Eccheli. Tra acqua e pietra. Due tesi di laurea - Luca Barontini e Alberto Pireddu, descrive il progetto per un antiquarium a Nora, in Sardegna, oggetto della tesi di laurea di Alberto Pireddu. L’Antiquarium di Nora è una piazza d’acqua, un castrum costruito sul mare, tra l’antica e la nuova linea di costa. Un campo archeologico realizzato per frammenti sulle rovine della città sommersa. Due moli in legno, concepiti come “strade” riemerse dall’acqua o come elementi mai inabissati, sono l’unica vestigia dell’originario disegno romano, la sola memoria di un cardo e di un decumanus maximum e delle vie ad essi parallele. Ma il castrum è innanzitutto il risultato di una limitatio, di una delimitazione spaziale, un recinto fortificato che chiude e protegge. A Nora solo alcuni elementi di questa perimetrazione sopravvivono al lavoro di sottrazione che anima il progetto. Sono gli elementi più prossimi alla terraferma, che, nel loro avvicinarsi alla città restituita dagli scavi, lentamente ne assumono l’andamento distorcendo la regola e adattandosi al sito. Al loro interno si organizza il museo vero e proprio.
2006
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