La tesi di questo paper è che l’attuale dibattito sulla mixité risenta di limiti analoghi al trascorso dibattito sulla rigidità della zonizzazione. Da una parte si sono enfatizzate le responsabilità del modernismo nel determinare forme rigide di zonizzazione monofunzionale, mentre dall’altra si continua a sopravvalutare il potere della mixité di garantire l’armonia sociale e il corretto funzionamento della città. Questa duplice sopravvalutazione – delle responsabilità e dei poteri – rappresenta la doppia faccia di una stessa medaglia che trae le proprie origini nella presunzione che agendo sullo spazio si possano regolare i rapporti sociali. Quest’idea – che ha più volte dimostrato la propria inconsistenza – fa della mixité una sorta di dispositivo d’ingegneria sociale. Tuttavia la retorica della mixité, oltre a essere incapace di produrre una società migliore e più giusta, ostruisce la nostra capacità di riconoscere e governare le reali questioni di compatibilità spaziale. Nel primo paragrafo si ricostruisce brevemente il dibattito degli ultimi decenni sulla mixité in Francia e in Italia. Nel secondo paragrafo si sfata il mito che il movimento moderno sia stato il fautore di una zonizzazione monofunzionale rigida. Nel terzo paragrafo, relativo al caso di Prato, si evidenzia l’incapacità della tecnica urbanistica di garantire una sintesi tra l’esigenza di preservare un milieu locale caratterizzato dalla totale commistione tra abitare e lavorare, e quella di garantire la salubrità degli ambienti residenziali. Nel quarto paragrafo, che si avvale di una brillante analisi di Gérard Baudin, si decostruisce il concetto di mixité, dimostrando il suo carattere velleitario di utopia urbana. Nelle conclusioni si sostiene la necessità che la tecnica urbanistica abbandoni ogni velleità d’ingegneria sociale per tornare ad occuparsi concretamente delle questioni di compatibilità spaziale delle attività.

L’urbanistica tecnica e la mixité / Giulio Giovannoni. - ELETTRONICO. - Atelier 5. Le Culture Politecniche dell'Urbanistica:(2014), pp. 676-681. (Intervento presentato al convegno XVII Conferenza Nazionale SIU. L'urbanistica Italiana nel Mondo tenutosi a Milano nel 15-16 maggio 2014).

L’urbanistica tecnica e la mixité

GIOVANNONI, GIULIO
2014

Abstract

La tesi di questo paper è che l’attuale dibattito sulla mixité risenta di limiti analoghi al trascorso dibattito sulla rigidità della zonizzazione. Da una parte si sono enfatizzate le responsabilità del modernismo nel determinare forme rigide di zonizzazione monofunzionale, mentre dall’altra si continua a sopravvalutare il potere della mixité di garantire l’armonia sociale e il corretto funzionamento della città. Questa duplice sopravvalutazione – delle responsabilità e dei poteri – rappresenta la doppia faccia di una stessa medaglia che trae le proprie origini nella presunzione che agendo sullo spazio si possano regolare i rapporti sociali. Quest’idea – che ha più volte dimostrato la propria inconsistenza – fa della mixité una sorta di dispositivo d’ingegneria sociale. Tuttavia la retorica della mixité, oltre a essere incapace di produrre una società migliore e più giusta, ostruisce la nostra capacità di riconoscere e governare le reali questioni di compatibilità spaziale. Nel primo paragrafo si ricostruisce brevemente il dibattito degli ultimi decenni sulla mixité in Francia e in Italia. Nel secondo paragrafo si sfata il mito che il movimento moderno sia stato il fautore di una zonizzazione monofunzionale rigida. Nel terzo paragrafo, relativo al caso di Prato, si evidenzia l’incapacità della tecnica urbanistica di garantire una sintesi tra l’esigenza di preservare un milieu locale caratterizzato dalla totale commistione tra abitare e lavorare, e quella di garantire la salubrità degli ambienti residenziali. Nel quarto paragrafo, che si avvale di una brillante analisi di Gérard Baudin, si decostruisce il concetto di mixité, dimostrando il suo carattere velleitario di utopia urbana. Nelle conclusioni si sostiene la necessità che la tecnica urbanistica abbandoni ogni velleità d’ingegneria sociale per tornare ad occuparsi concretamente delle questioni di compatibilità spaziale delle attività.
2014
Atti SIU XVII Conferenza Nazionale. L'Urbanistica Italiana nel Mondo
XVII Conferenza Nazionale SIU. L'urbanistica Italiana nel Mondo
Milano
15-16 maggio 2014
Giulio Giovannoni
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