Declinando il tema del numero monografico della rivista, “luce e materia”, l’articolo approfondisce i padiglioni spagnoli delle principali esposizioni universali e internazionali del XX e XXI secolo: - il Padiglione della Repubblica Spagnola all’Esposizione Internazionale Arti e Tecniche nella vita moderna, frutto della difficile e complessa collaborazione tra Luis Lacasa e José Luis Sert (1937); - il Padiglione Spagnolo all’Esposizione Universale di Bruxelles, opera di Ramón Vásquez Molezún e José Antonio Corrales (1958); - il Padiglione di Javier Carvajal Ferrer all’Eposizione Universale di New York (1964); - il Padiglione della Spagna alla Esposizione Internazionale di Saragozza di Francisco Mangado (2008); - il Padiglione di EMBT all’Esposizione Universale di Shanghai (2010). Tutti gli edifici sono colti nel loro rapporto con la luce: la luce raccolta intorno a un patio, mediterranea e serena, dei padiglioni di Parigi e New York; la cascata luminosa tra gli esili ombrelli di Bruxelles e i fittili pilares di Saragozza; le trasparenze dell’intricato, quasi surreale, cesto di vimini costruito da EMBT a Shanghai.
Miti di luce effimera / Pireddu, Alberto. - In: FIRENZE ARCHITETTURA. - ISSN 1826-0772. - STAMPA. - (2014), pp. 72-81.
Miti di luce effimera
PIREDDU, ALBERTO
2014
Abstract
Declinando il tema del numero monografico della rivista, “luce e materia”, l’articolo approfondisce i padiglioni spagnoli delle principali esposizioni universali e internazionali del XX e XXI secolo: - il Padiglione della Repubblica Spagnola all’Esposizione Internazionale Arti e Tecniche nella vita moderna, frutto della difficile e complessa collaborazione tra Luis Lacasa e José Luis Sert (1937); - il Padiglione Spagnolo all’Esposizione Universale di Bruxelles, opera di Ramón Vásquez Molezún e José Antonio Corrales (1958); - il Padiglione di Javier Carvajal Ferrer all’Eposizione Universale di New York (1964); - il Padiglione della Spagna alla Esposizione Internazionale di Saragozza di Francisco Mangado (2008); - il Padiglione di EMBT all’Esposizione Universale di Shanghai (2010). Tutti gli edifici sono colti nel loro rapporto con la luce: la luce raccolta intorno a un patio, mediterranea e serena, dei padiglioni di Parigi e New York; la cascata luminosa tra gli esili ombrelli di Bruxelles e i fittili pilares di Saragozza; le trasparenze dell’intricato, quasi surreale, cesto di vimini costruito da EMBT a Shanghai.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



