L'Italia, assieme a numerosi altri paesi d'Europa, sta contribuendo allo sviluppo di una Lista Rossa degli Habitat Europei, su incarico della Commissione Europea - DG Environment, basata su uno studio di fattibilità presentato da Rodwell et al. (2013). Allo stato attuale, sono state individuate per l'Italia 151 tipologie di habitat, corrispondenti a più del 60% della diversità riconosciuta a livello europeo. Alcune di esse risultano endemiche o limitate ad un ristretto numero di paesi; altre presentano una più ampia diffusione ma talora mostrano peculiarità locali meritevoli di particolare attenzione. Vengono qui discussi i primi risultati ottenuti dalle fonti sopra descritte e le principali criticità emerse. La valutazione dello stato di rischio a livello europeo è iniziata nel 2015 ed è attualmente il corso; i risultati finali sono previsti per la fine del 2016.
Verso la Lista Rossa degli Habitat d'Europa: primi risultati per l'Italia / Gigante, D.; Acosta, A.; Agrillo, E.; Armiraglio, S.; Assini, S.P.; Attorre, F.; Bagella, S.; Buffa, G.; Casella, L.; Giancola, C.; Galdo, G. Giusso del; Marcenò, C.; Pezzi, G.; Venanzoni, R.; Viciani, D.. - STAMPA. - (2015), pp. 10-10. (Intervento presentato al convegno La Scienza della Vegetazione per la Biodiversità e la sostenibilità, tenutosi a Ancona, Università Politecnica delle Marche, Polo di Montedago, nel 24 - 26 settembre 2015).
Verso la Lista Rossa degli Habitat d'Europa: primi risultati per l'Italia.
VICIANI, DANIELE
2015
Abstract
L'Italia, assieme a numerosi altri paesi d'Europa, sta contribuendo allo sviluppo di una Lista Rossa degli Habitat Europei, su incarico della Commissione Europea - DG Environment, basata su uno studio di fattibilità presentato da Rodwell et al. (2013). Allo stato attuale, sono state individuate per l'Italia 151 tipologie di habitat, corrispondenti a più del 60% della diversità riconosciuta a livello europeo. Alcune di esse risultano endemiche o limitate ad un ristretto numero di paesi; altre presentano una più ampia diffusione ma talora mostrano peculiarità locali meritevoli di particolare attenzione. Vengono qui discussi i primi risultati ottenuti dalle fonti sopra descritte e le principali criticità emerse. La valutazione dello stato di rischio a livello europeo è iniziata nel 2015 ed è attualmente il corso; i risultati finali sono previsti per la fine del 2016.File | Dimensione | Formato | |
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