Abstract: La sentenza Cedu sul “caso Contrada” afferma l’avvenuta violazione della legalità “europea” (art. 7 della Convenzione) poiché la figura del concorso esterno in associazione mafiosa, ritenuta dalla Corte di “creazione giurisprudenziale”, non era ancora sufficientemente consolidata al momento dei fatti commessi. Al di là di un certo estremismo caratterizzante taluni passaggi decisivi della sentenza, essa accentua il cortocircuito già manifestatosi tra legalità convenzionale e legalità costituzionale. La legalità convenzionale, indubbiamente ispirata al potenziamento delle garanzie individuali, dà però per scontato un assetto delle fonti difficilmente compatibile con la legalità costituzionale in materia penale. L’ordinamento nazionale è dunque posto nella difficile situazione, non solo di individuare gli strumenti tecnici per dare attuazione alla sentenza nel caso specifico e nei casi “fratelli”, ma anche e soprattutto di pervenire presto ad un’integrazione di lungo termine tra le due facce della legalità penale, per i casi cioè tutt’altro che rari in cui si versi in uno stato di incertezza applicativa della norma incriminatrice.

La sentenza contrada e i cortocircuiti della legalità / Palazzo, Francesco. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - STAMPA. - (2015), pp. 1061-1067.

La sentenza contrada e i cortocircuiti della legalità

PALAZZO, FRANCESCO CARLO
2015

Abstract

Abstract: La sentenza Cedu sul “caso Contrada” afferma l’avvenuta violazione della legalità “europea” (art. 7 della Convenzione) poiché la figura del concorso esterno in associazione mafiosa, ritenuta dalla Corte di “creazione giurisprudenziale”, non era ancora sufficientemente consolidata al momento dei fatti commessi. Al di là di un certo estremismo caratterizzante taluni passaggi decisivi della sentenza, essa accentua il cortocircuito già manifestatosi tra legalità convenzionale e legalità costituzionale. La legalità convenzionale, indubbiamente ispirata al potenziamento delle garanzie individuali, dà però per scontato un assetto delle fonti difficilmente compatibile con la legalità costituzionale in materia penale. L’ordinamento nazionale è dunque posto nella difficile situazione, non solo di individuare gli strumenti tecnici per dare attuazione alla sentenza nel caso specifico e nei casi “fratelli”, ma anche e soprattutto di pervenire presto ad un’integrazione di lungo termine tra le due facce della legalità penale, per i casi cioè tutt’altro che rari in cui si versi in uno stato di incertezza applicativa della norma incriminatrice.
2015
1061
1067
Palazzo, Francesco
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