Il volume esamina la dimensione storica da un'ottica ampiamente interdisciplinare. Vengono messi in evidenza e interpretati (i) il valore del lavoro letterario svolto dalla memoria personale e collettiva nella Spagna e nell'Ucraina odierne; (ii) la storia letteraria iberica e ispanoamericana (ora nella prospettiva del funzionamento della "norma", nella sezione proposta da S. Lafuente); (iii) il discorso digitale (qui sul piano di un'analisi critica e multimodale che che si ricollega alle proprie radici che risalgono al formalismo (sezione proposta da I. Moschini); (iv) la storia delle riviste (nel secondo Novecento spagnolo e ispanoamericano), le attività teatrali (nell'Ottocento tedesco e austriaco) e la storia della traduzione (Brodskij in Italia); (v) i nuovi strumenti critici disponibili nell'ambito della formazione (dalla metacognizione, alla valutazione della didattica come organizzazione o come ambito d'interazione con le scienze e le politiche sociali). L'Osservatorio offre una duplice rilettura – da parte di un critico e di uno scrittore – del mito di Proust alla luce del mancato «mito» di Svevo; propone all'attenzione critica l'intenso dialogo tra G. Scholem e W. Benjamin riscoperto da I. Kajon, studiosa di filosofia morale; e apre alle ricerche che riguardano le lingue ugrofinniche.
LEA - Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente 3-2014 / Tottossy, Beatrix. - In: LEA. - ISSN 1824-484X. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 1-505.
LEA - Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente 3-2014
TOTTOSSY, BEATRIX
2014
Abstract
Il volume esamina la dimensione storica da un'ottica ampiamente interdisciplinare. Vengono messi in evidenza e interpretati (i) il valore del lavoro letterario svolto dalla memoria personale e collettiva nella Spagna e nell'Ucraina odierne; (ii) la storia letteraria iberica e ispanoamericana (ora nella prospettiva del funzionamento della "norma", nella sezione proposta da S. Lafuente); (iii) il discorso digitale (qui sul piano di un'analisi critica e multimodale che che si ricollega alle proprie radici che risalgono al formalismo (sezione proposta da I. Moschini); (iv) la storia delle riviste (nel secondo Novecento spagnolo e ispanoamericano), le attività teatrali (nell'Ottocento tedesco e austriaco) e la storia della traduzione (Brodskij in Italia); (v) i nuovi strumenti critici disponibili nell'ambito della formazione (dalla metacognizione, alla valutazione della didattica come organizzazione o come ambito d'interazione con le scienze e le politiche sociali). L'Osservatorio offre una duplice rilettura – da parte di un critico e di uno scrittore – del mito di Proust alla luce del mancato «mito» di Svevo; propone all'attenzione critica l'intenso dialogo tra G. Scholem e W. Benjamin riscoperto da I. Kajon, studiosa di filosofia morale; e apre alle ricerche che riguardano le lingue ugrofinniche.File | Dimensione | Formato | |
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