L’arte letteraria nell’epoca dell’estetismo diffuso. Bisogno di teoria

Dialogando con lo studioso dell'estetica Paolo D'Angelo, l'articolo riconosce il «bisogno di teoria» (della cultura in generale e della letteratura in particolare), cogliendolo come pendant dell'«estetismo diffuso» della contemporaneità e come momento di una rinnovata questione dell'autonomia dell'opera d'arte. Sulle tracce di Goethe, Marx, Valéry, Sartre, Bourdieu, ma anche di Karl Kraus, Leó Popper e Péter Esterházy, si delinea uno dei nodi concreti di tale autonomia e, insieme, dell'intellettualità letteraria europea: viene compreso che è nella natura del kitsch (una delle categorie centrali del funzionamento del letterario e dell'artistico soprattutto nel secondo Novecento e oltre) di dar voce, al proprio livello, a temi emblematici o addirittura essenziali per la cultura e che, quindi, l'autonomia dell'arte, perché essere autonomia, richiede che l'atto artistico (letterario) proceda al «disvelamento» dei vari aspetti del proprio bisogno di teoria.